Primo Piano Trentino Alto Adige Primiero Vanoi

Trento, limitato il prelievo di acqua dai torrenti per garantire il deflusso minimo vitale

Share Button

Il limite fissato è di 2 litri al secondo per chilometro quadrato di bacino

torrente arzino

Trento –  Entro il 31 dicembre 2016 tutti i concessionari e titolari di derivazioni d’acqua che non erano mai stati assoggettati alla disciplina del rilascio del deflusso minimo vitale – oltre 1500 piccole derivazioni sparse su tutto il territorio – saranno tenuti a farlo: il limite fissato è di 2 litri al secondo per chilometro quadrato di bacino. Lo stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi.
“Un provvedimento importante a tutela dei nostri torrenti e della quantità d’acqua che vi scorre – sottolinea Gilmozzi – garantendo l’applicazione capillare di quella disciplina del deflusso minimo vitale alla quale la Provincia sta lavorando da anni. In sostanza a partire dalla fine del 2016 anche le concessioni che non avevano ancora assunto l’impegno di rilasciare il deflusso minimo vitale nei nostri torrenti saranno tenute a farlo. Il deflusso è stato fissato in 2 litri al secondo, ma nei tre anni successivi all’entrata in vigore della nuova disciplina gli uffici dell’Appa faranno le opportune verifiche per controllare che la misura sia sufficiente a garantire il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti. Credo che questa decisione possa soddisfare sia i soggetti che dovranno rilasciare il deflusso minimo vitale, con i quali avevamo dialogato e discusso, sia più in generale tutti coloro che hanno a cuore la qualità delle nostre acque “.
Con una seconda delibera di Giunta sono state semplificate invece le procedure per la richiesta e la concessione di derivazioni idroelettriche, in particolare per quanto riguarda le verifiche preliminari, che in alcuni casi vengono escluse, nonché per l’operatività della Conferenza dei servizi, che potrà sviluppare le istruttorie in maniera più veloce ed efficace.

Il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche-Pguap è stato approvato, lo ricordiamo, nel febbraio del 2006, mentre il Piano di tutela delle acque -che detta la disciplina a cui devono assoggettarsi anche i soggetti finora non assoggettati al rilascio del deflusso minimo vitale – è stato adottato dalla Provincia nel 2015.

La delibera assunta oggi dalla Giunta si inserisce in questo contesto definendo i quantitativi da rilasciare, nonché le modalità e i tempi di adeguamento dei concessionari. L’eventuale aggiornamento dei valori di deflusso minimo vitale verrà effettuati sulla base dei dati raccolti con il monitoraggio svolto dall’Appa per un periodo di almeno tre anni. Sono previsti alcuni casi particolari in cui le derivazioni non sono tenute ald effettuare i rilasci d’acqua per il deflusso minimo vitale: riguardano derivazioni per approvigionamento potabile, legate ad emergenze idriche o ritenute non significative per la modestia della portata complessivamente derivata.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *