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Telelavoro in Provincia di Trento: uno strumento per migliorare l’efficienza

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Firmato il primo accordo innovativo a livello nazionale con le organizzazioni sindacali

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Trento –  La Provincia e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto oggi il primo innovativo accordo decentrato sul telelavoro, con l’obiettivo di stabilizzare e regolamentare le attuali forme di lavoro a distanza e di avviare, in fase di sperimentazione e a costo zero, il lavoro “agile”, modalità che prevede una certa flessibilità rispetto al luogo di svolgimento dell’attività lavorativa per un numero limitato di ore mensili e per determinate figure professionali con elevato livello di autonomia. “Siamo impegnati a ripensare e ad innovare le modalità di gestione delle risorse umane – ha commentato soddisfatto il governatore Ugo Rossi – dando al capitale umano un ruolo sempre più centrale, al fine di avere una pubblica amministrazione che costi meno e che sia di maggiore qualità”.

Si tratta del primo accordo di questo tipo in Italia, per un progetto che pone la Provincia all’avanguardia rispetto al contesto nazionale. Il punto di partenza, è quello di considerare il telelavoro non semplicemente come una misura di welfare, riservata ad alcune tipologie di dipendenti, ma anche soprattutto come uno strumento di miglioramento dell’efficacia e dell’attività della pubblica amministrazione. In particolare, dal 2016 l’assegnazione tramite graduatoria delle postazioni di lavoro a distanza terrà conto non solo della distanza casa/lavoro e della situazione personale/familiare, ma anche dell’impatto dell’attività in telelavoro sull’organizzazione della struttura di assegnazione e sull’effettiva tele lavorabilità della stessa. Questo grazie al ruolo potenziato dei dirigenti e dei direttori.
Attualmente sono attivate in Provincia 239 postazioni, di cui 131 domiciliari e 108 nei 12 telecentri presenti sul territorio a cui si aggiungono 33 postazioni con modalità di telelavoro mobile, riservate a dirigenti e direttori. Molti i benefici previsti, fra cui la razionalizzazione ed il contenimento dei costi, la conciliazione tempi vita-lavoro, l’aumento della motivazione e della prestazione, ma anche la creazione di soluzioni innovative e l’aumento del benessere organizzativo e della flessibilità ed il miglioramento delle condizioni ambientali. Entro breve tempo, questo l’obiettivo della Provincia, oltre il 10% dei dipendenti provinciali praticherà il telelavoro nelle sue varie forme, come previsto anche dalla riforma nazionale della pubblica amministrazione.
La Provincia è l’unico ente che richiede ai propri dipendenti per telelavorare l’utilizzo della rete ADSL privata e, con l’accordo sottoscritto, si impegna anche ad introdurre la possibilità per i dipendenti, se autorizzati, di utilizzare i propri device (BYOD) per l’attività da remoto in luogo di quelli personali.

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