NordEst

Sindaci in ‘sciopero’ contro i tagli

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La "prima volta" dei sindaci italiani è stata contrassegnata da rabbia ma anche da tanto colore che dai numerosissimi municipi dello Stivale si è riversato su strade e piazze, spesso anche famose, coinvolgendo in un abbraccio corale la popolazione.

Quello che è ormai stato definito lo "sciopero dei sindacì,’ e che ha preso le mosse da una grave bocciatura degli enti locali dell’ultima Manovra varata dal Governo, ha coinvolto oggi 8.094 Comuni, anche se nelle intenzioni dell’Anci l’iniziativa aveva solamente un carattere simbolico, lontano dal volere arrecare qualunque forma di disagio ai cittadini.

L’iniziativa, ormai entrata negli annali nella storia più che centenaria dell’Associazione nazionale dei Comuni, ha visto i sindaci consegnare ai prefetti, per un solo giorno, le deleghe sulle funzioni di anagrafe e Stato Civile; sempre oggi sono state aperte a tutti i cittadini le porte dei Municipi per informarli sui costi di ogni singola amministrazione e sugli effetti della Manovra. Scontato che alcuni dei luoghi storici delle città italiane facessero da sfondo alla manifestazione. Circa 30 sindaci o loro delegati dei comuni veneziani hanno aderito alla manifestazione-incontro contro la manovra finanziaria, indetto in Piazza San Marco. ‘Abbiamo gia’ sottolineato il fatto – ha detto il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni – che noi non siamo contro una manovra che serva all’Italia per uscire da questa situazione’, ma ‘vogliamo fare in modo che i cittadini capiscano cosa sta succedendo e in particolare il fatto che il peso della manovra e’ scaricato sulle comunita’ locali, che gia’ lo sopportano in gran parte’.

 
NAPOLITANO FIRMA DECRETO – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  ha firmato il decreto contenente le misure della manovra.
 
CONFINDUSTRIA, MASSIMO STORICO PRESSIONE FISCO – Anche per effetto della manovra economica "la pressione fiscale raggiungerà quest’anno il 42,8% e l’anno prossimo salirà al 44,1%, oltre il massimo storico del 43,7% toccato nel 1997 per l’entrata nell’euro". Servono riforme per sostenere la crescita economica nel Paese, ed uno sblocco degli investimenti. Lo ribadisce Confindustria. Secondo gli economisti del Centro studi di Via dell’Astronomia (CsC) così il Pil aumenterebbe dell’1,5% nel 2012 (invece del +0,2% stimato) e di un +1% aggiuntivo nel 2013.
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