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Sicurezza nelle città Venete, Zaia: “Pugno di ferro con bulli, malfattori, ladri, prepotenti”

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A Treviso come in altre città ogni giorno ce n’e’ una. Persa cultura della legalità

criminalità

Treviso – “Ogni giorno ce n’è una: bulli di varia etnia che menano un autista di bus e ne sfasciano un altro; portoghesi in treno senza biglietto che mandano all’ospedale due agenti; centri sociali che occupano abusivamente e impunemente siti demaniali; furti a raffica in abitazioni e negozi. Anche a Treviso, come purtroppo in tante città e periferie del Veneto, si respira una brutta aria. Per renderla più respirabile non c’è altra via che usare il pugno di ferro per difendere la gente per bene, le forze dell’ordine e chi lavora a contatto col pubblico”.

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia prende oggi spunto dall’aggressione subita in Stazione a Treviso da due agenti della Polfer da parte di un viaggiatore turco senza biglietto per commentare con queste parole, “una situazione di ordine pubblico che va deteriorandosi, nel capoluogo della Marca come in molte altre città della regione”, e che “richiede azioni più forti e presenza capillare delle forze dell’ordine per garantire la tanta gente per bene che non perde più occasione per dirci che non ne può più”.

“Le istituzioni – incalza Zaia – devono dare risposta a questi cittadini, perché i loro diritti valgono di più delle fin troppe tutele che leggi eccessivamente permissive assegnano a chi delinque o comunque tiene comportamenti lesivi dei diritti altrui, a cominciare dal vivere in pace nelle aree pubbliche e in casa propria”.

“Fuori gli abusivi da qualsiasi suolo abusivamente occupato, dentro malfattori e prepotenti – prosegue Zaia – perché leggi e Istituzioni chiamate ad applicarle non possono prescindere da una priorità assoluta: i diritti della gente per bene”.

“E’ una questione di cultura della legalità che va scemando – conclude Zaia – e che mi preoccupa moltissimo, perché una società con poca legalità è una società malata, che lascia spazio inusitato a prepotenti, malviventi e persone poco o nulla rispettose del prossimo. E non mi riferisco solo ai reati tecnicamente intesi, ma anche a tanti altri comportamenti di inciviltà quotidiana verso cittadini e cosa pubblica”.

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