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Sci: impianti Trentino, nel 2016 fatturato di circa 200 milioni

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Nel 2004 era di 129 milioni, per Dallapiccola ‘diversificare offerta’. Ghezzi: ‘L’acqua impiegata per l’innevamento non viene semplicemente consumata’

Il taglio del nastro al nuovo bacino artificiale di Ces (in basso) a San Martino di Castrozza

Trento – Nel 2016 il fatturato legato ai servizi offerti dai 230 impianti a fune del Trentino è stato di circa 200 milioni di euro. Dodici anni fa era di 129 milioni di euro.

Quando si parla di innevamento programmato il pensiero corre immediato all’impatto sull’ambiente, ma la presidente di Anef nazionale Valeria Ghezzi nega con decisione che l’impiego di tale tipo di impianti comporti danni rilevanti all’ambiente.

Al convegno nazionale che Anef terrà tra qualche giorno, come ha anticipato la presidente nazionale Ghezzi, verranno resi noti i risultati di uno studio dell’Enea che dimostrerebbe come tale impatto sia pressochè nullo allorquando gli impianti di innevamento sono alimentati da fonti rinnovabili.

“L’acqua impiegata per l’innevamento non viene semplicemente consumata ma può essere riutilizzata. Questo è l’anno internazionale del turismo sostenibile – ha ricordato la presidente Anef – e la montagna ha il diritto di dire che fa parte a pieno titolo del turismo”.

Il dato è emerso dall’annuale incontro degli operatori del settore che si è tenuto a Trento. Per l’assessore al turismo Michele Dallapiccola “Le piccole società impiantistiche non devono concentrarsi solo sull’ammodernamento degli impianti, devono anch’esse costruire un’offerta rivolta anche a chi non scia, diversificare proponendo certo il servizio degli impianti ma anche enogastronomia, piste da slittino e snow bike per rispondere in maniera corale ad un turismo che sempre più prepotentemente si è accorto del Trentino”.

Della crisi che investe il settore ha parlato il responsabile provinciale di Anef, Francesco Bosco. “Sono 9 anni – ha detto – che stiamo vivendo una profonda crisi dovuta alla diminuzione dei turisti sciatori e all’aumento dei costi di gestione, ma nonostante ciò il settore ha tenuto e non ha prodotto disoccupati”.

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