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Rifiuti, il Veneto dice no ai nuovi inceneritori imposti dal governo

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Il decreto “Sblocca Italia” prevede la realizzazione di 12 nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti in 10 Regioni

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Venezia – Contrarietà netta del Veneto a quanto previsto dal governo con il decreto “Sblocca Italia” circa la realizzazione di 12 nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti in 10 Regioni, uno dei quali dovrebbe essere realizzato nel territorio veneto. L’ha espressa a nome della giunta veneta l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel corso di una riunione tecnica a Roma presso il ministero con le Regioni.

“Tutte le amministrazioni regionali presenti – ha spiegato l’assessore Bottacin – anche quelle governate dal centro-sinistra, hanno ribadito di non condividere assolutamente l’impostazione del provvedimento, in quanto prefigura una pesante ingerenza dello Stato in una materia di competenza regionale. Ma non è solo una questione di principio, perché le previsioni governative contrastano anche con le pianificazioni regionali dei rifiuti: il Veneto ha già stabilito come e dove gestire e smaltire i suoi rifiuti e così pure altre Regioni”.

“Un ulteriore aspetto di criticità – aggiunge l’assessore veneto – è che procedendo con questa impostazione viene calpestato anche il concetto di autosufficienza indicato dall’Unione Europea per quanto riguarda gli inceneritori. Questi 12 inceneritori sarebbero infatti considerati strategici sul piano nazionale e potrebbero quindi teoricamente accogliere rifiuti provenienti anche da fuori regione, in barba a qualsiasi programmazione. Questo per noi è assolutamente disincentivante e non responsabilizza le Regioni che su questo tema sono inadempienti”.

“In ogni caso – conclude Bottacin – il governo non può intromettersi in maniera così pesante in materie di competenza regionale”.

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