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Emergenza neve, Protezione civile trentina in Cadore: operatori già al lavoro con Esercito e rinforzi dalla Lombardia (VIDEO)

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Neve in Veneto: il punto dell’assessore veneto Bottacin: “Aree più critiche sono il Comelico, l’Altopiano di Asiago, Cibiana di Cadore e Lamon”

NordEst – La Protezione Civile trentina è partita lunedì verso Santo Stefano e verso Cibiana di Cadore, per collaborare allo sgombero della neve dalle strade e dai tetti degli edifici. Mettere in sicurezza le strutture, ripristinare la viabilità e togliere dall’isolamento i centri abitati bloccati dalla neve sono le attività più urgenti.

Le squadre trentine in campo

Su autorizzazione del presidente Maurizio Fugatti, un contingente di 20 unità, attinte dai servizi “Prevenzione rischi e Cue”, “Gestione strade” e “Antincendi e protezione civile” della Provincia autonoma di Trento, si fermerà in Cadore fino a fine esigenza, si prevede per almeno tre o quattro giorni.

Da martedì il personale che sta già operando in zona sarà coadiuvato da 34 Vigili del fuoco volontari di diversi Corpi del Trentino (Mezzolombardo, Mezzocorona, Roveré della Luna e Campodenno) che si alterneranno giornalmente con altro personale anche dei Corpi dei Distretti di Cles, Fondo e Val di Sole.

Il contingente partito lunedì ha in dotazione una fresa grande da strada oltre ad attrezzatura per togliere la neve dai tetti. Le vie dei paesi devono essere allargate per permettere l’ingresso dei mezzi ed il successivo scarico della neve dalle coperture.

L’intervento della Protezione civile trentina è stato attivato domenica, su richiesta del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, nell’ambito della Commissione speciale che coordina l’attività delle strutture regionali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

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