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Pronto Soccorso Trentino, le minoranze replicano all’assessore Zeni: “Le nostre statistiche sono anziani e pazienti”

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Dopo la conferenza stampa all’esterno del Pronto soccorso di Trento, da parte delle minoranze in Consiglio provinciale, si riaccende la polemica sui dati della sanità trentina

I consiglieri Savoi, Bezzi e Cia all’esterno del Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Trento
Trento – In seguito alla conferenza stampa di protesta delle minoranze provinciali all’esterno dell’ospedale Santa Chiara di Trento, l’Azienda sanitaria ha emesso un comunicato con i dati dell’attività svolta dal pronto soccorso trentino.

Ma in una nota, i consiglieri provinciali di minoranza Claudio Cia, Giacomo Bezzi, Alessandro Savoi intervengono nuovamente sulla questione: “L’assessore Zeni – scrivono i consiglieri di minoranza – presenta la sua sanità fatta di numeri, mentre noi abbiamo cercato di evidenziare i disagi della sanità vissuta quotidianamente dai cittadini. Stupisce tutta questa solerzia nel “dare i numeri”, specie quando alcune delle nostre interrogazioni provinciali non trovano risposta da oltre un anno, quando dovrebbero ricevere un riscontro entro 30 giorni, e quanto arrivano, magari, presentano risposte incomplete: vorrà dire che d’ora in avanti sarà forse opportuno fare più conferenze stampa e meno interrogazioni.

L’Assessore Zeni si è affrettato a dichiarare che “Quelle dei consiglieri di minoranza sono dichiarazioni di inizio campagna elettorale” dimostrando come sia evidentemente poco attento alla politica locale, considerato che è dal primo giorno in Consiglio provinciale che ci battiamo per denunciare queste lentezze e un’organizzazione della sanità che non mette al centro il paziente, ma i numeri.

Nel suo intervento l’assessore Zeni conclude in maniera imbarazzante, spostando l’attenzione sul lavoro del personale, mai messo in discussione, affermando che le dichiarazioni dei consiglieri Cia, Bezzi e Savoi si dimostrano particolarmente ingiuste nei confronti di tutto il personale coinvolto in uno dei servizi più delicati e importanti della sanità provinciale. Sono parole che dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse la necessità, che l’Assessore non ha il dono dell’ascolto. 

Le nostre statistiche – concludono le minoranze – sono i nostri anziani e i pazienti che escono dal Pronto soccorso, e nutriamo diversi dubbi sui numeri forniti dal direttore sanitario: o cambiano le cose, o a ottobre i cittadini cambieranno questa politica dei numeri e chi si nasconde dietro ad essi. Abbiamo ricevuto diverse telefonate da pazienti che, viste le notizie, ci hanno chiamato proprio dal Pronto soccorso per dirci che sono in fila da 4 ore (quelle 4 ore non oltre le quali, secondo i numeri di Zeni, quasi l’80% dei pazienti verrebbe dimesso) e che probabilmente torneranno a casa stasera”.

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