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Pedemontana Veneta: aperto terzo tratto di 15 chilometri

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Da Breganze a Bassano del Grappa, in totale aperti 35 km su 94

NordEst – Via libera al terzo tratto della Superstrada Pedemontana Veneto, che va da Breganze a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.

Il nuovo tratto aperto è lungo 15 chilometri, e si aggiunge agli altri già aperti, per un totale di 35 chilometri su un totale di 94 complessivi. Il primo tratto era stato aperto il 3 giugno 2019, il secondo il 18 giugno scorso. Vi sono 9 chilometri di barriere antirumore in vetro, 2,5 in calcestruzzo, 427 mila metri quadrati di superfici riportate a prato e 32.485 alberi piantati.

L’arteria permette la riduzione netta dei tempi di percorrenza nell’area vicentina: il tratto Breganze-Bassano passerà da 30 a 10 minuti, tra Bassano e Malo da 45 a 17 minuti, da Bassano a Vicenza da 55 a 30 minuti. “Contiamo – ha annunciato Zaia – che l’apertura completa sia a primavera 2021, con uno slittamento di 3-4 mesi sui tempi causa Covid.

Resteranno inespresse la galleria di Malo, che è stata sequestrata tre volte e dovrebbe venire aperta nel febbraio 2022, gli innesti sull’A4 e sull’A27”, ha concluso.

In breve

Il terzo trimestre 2020 ha segnato un rimbalzo del 21% delle aziende del Trentino-A.A., del 14% dei distretti Veneti e del 12% del Friuli V.G (15% medio Italia). Lo rileva il Monitor dei distretti industriali del Triveneto di Intesa Sanpaolo. Alla chiusura degli impianti produttivi nel Triveneto si è sommata anche la crisi nei principali mercati di interscambio, interrompendo le catene di fornitura e impoverendo la domanda dall’ estero. Nel I semestre 2020, l’ export ha subito una contrazione del -14,4% (-15,3% Italia) per una una perdita di 6,3 miliardi di euro. Il calo è stato diffuso a gran parte dei settori, tranne l’agroalimentare e la farmaceutica ed altri settori ad alta o medio-alta tecnologia (elettronica, cantieristica e aerospazio, chimica, gomma e plastica). I distretti del Triveneto, che esportano il 37% del manifatturiero totale, dopo aver toccato un valore di minimo nel II trimestre. (-31,3%) hanno chiuso il semestre con -18,5%, (-19,9% Italia) grazie alla miglior tenuta dei distretti del Trentino (-13,3%) sostenuti dal comparto agroalimentare. Nei distretti del sistema moda, i più penalizzati, si sono più che dimezzati i valori del 2/o trimestre e più di un terzo su base semestrale, mentre la filiera della pelle ha tenuto meglio grazie al balzo di inizio anno della Concia di Arzignano. Gli unici distretti con un segno più sono stati quelli dell’agroalimentare (+4,2%), anche se il rallentamento del canale dell’Ho.re.ca ha segnato -3,8% nel semestre. La metalmeccanica e il sistema casa hanno perso nel semestre circa un sesto delle esportazioni rispetto al 2019 (-16,6% la metalmeccanica e -17,1% il sistema casa), con segnali di ripresa nei mesi estivi. I poli tecnologici hanno riportato un bilancio semestrale in lieve incremento, grazie ai Poli ICT di Trieste e del Veneto.

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