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Passo Rolle alle trattative finali con rilancio degli Impiantisti. I “Proprietari di Appartamento” bocciano progetto “La Sportiva” (IL DOCUMENTO)

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A breve si saprà quale sarà il futuro di passo Rolle, in vista della prossima stagione invernale. Ecco la nota integrale dei proprietari di Appartamento

Passo Rolle (Trento) – Sarebbe una proposta di 200 mila euro più il ripianamento del debito di circa 700mila euro di SITR, la soluzione finale avanzata dagli Impiantisti primierotti per l’acquisizione della società proprietaria degli impianti di risalita, contro l’offerta di saldare i debiti più un euro da parte de ‘La Sportiva’.

Tutte cifre non ufficiali – visto che con i creditori si andrebbe a trattativa diretta, spuntando un sicuro ribasso – certo è che ormai c’è fretta di chiudere la partita, con riunioni sempre più frequenti tra Predazzo, San Martino di Castrozza e passo Rolle, per acquisire gli Impianti prima della prossima stagione invernale.

L’Associazione Proprietari San Martino di Castrozza esprime: “Preoccupazione per la proposta di smantellamento degli impianti del Passo Rolle”

L’Associazione Proprietari San Martino di Castrozza  si legge nel documento – parte del Protocollo di intesa sottoscritto il 9/4/2015 tra la Provincia di Trento, gli enti locali e gli operatori economici del Primiero e portatrice degli interessi di proprietari che hanno investito ingenti risorse nel Primiero e che rappresentano una parte fondamentale dell’economia della valle, fondata sul turismo, esprime forti preoccupazioni sulla proposta di smantellamento degli impianti del Passo Rolle e sulle nefaste conseguenze che ne scaturirebbero.

L’Associazione, espressione di quel turismo fedele, appassionato, solido nel tempo, rappresentato da chi ha vissuto e vive la montagna e la località di San Martino di Castrozza come una risorsa da rispettare e valorizzare nell’interesse proprio e dei propri figli, è stata costituita due anni fa, con il principale scopo di facilitare la realizzazione del Protocollo di intesa, di cui siamo divenuti parte istituzionale, volto alla valorizzazione della ski area attraverso la realizzazione del nuovo impianto di collegamento e di un nuovo impianto sciistico in zona Malga Ces e soprattutto del nuovo impianto di collegamento con il Passo Rolle, funzionale sia al rilancio del Passo (risorsa purtroppo da tempo trascurata) che allo sviluppo dell’area sciabile in linea con le richieste del mercato.

Per questo abbiamo espresso la nostra disponibilità a sostenere, anche economicamente, oltre a quanto già fatto in questi anni con la nostra presenza, i nostri consumi e investimenti in valle, gli sforzi della comunità locale per risolvere le complicate vertenze tra vari attori istituzionali e no, a livello locale e provinciale. Ora, nel ribadire il nostro sostegno alla realizzazione del Protocollo, riteniamo velleitaria la proposta di un operatore privato di smantellare gli impianti del Passo Rolle per lasciar posto a un non meglio precisato turismo ecologico e verosimilmente ad una show room naturale a beneficio di chi la gestirà, con interessi economici del tutto estranei a quelli di San Martino e del Primiero.

Non è nostra intenzione esprimerci sui contenuti costruttivi della proposta, che nella sua vaghezza prevede invece una precisa condizione: lo smantellamento degli impianti nel lato sud del Passo (3 seggiovie storiche che servono due fra le più belle piste del comprensorio, sia come caratteristiche tecniche che come contesto paesaggistico) giustificato da due motivi ammessi in sede di presentazione della proposta a San Martino: il primo consiste nello sfruttamento della cubatura derivante dallo smantellamento degli edifici (stazioni di partenza e arrivo e baita) per realizzare un ristorante e una struttura ricettiva sparsa sul territorio; il secondo in una politica di marketing basata sul richiamo mediatico e sul messaggio derivante dallo smantellamento in parola, in un momento di particolare (e giusta) sensibilità sui temi “green”.

Non riteniamo sensato e credibile che si voglia smantellare un impianto in quota di cui il Primiero dispone, innevato in modo naturale data la sua esposizione a nord, per trasformarlo in una struttura ricettiva/ristorativa e in un centro per effettuare test di materiali e praticare attività outdoor, tutte già esercitate sia al Passo Rolle che a San Martino. Riteniamo invece molto probabile che, con lo smantellamento degli impianti, verrà anche meno la volontà di rafforzare il comprensorio sciistico e di completare il Protocollo, mettendo in discussione lo stesso collegamento San Martino – Passo Rolle per la sua insostenibilità economica in assenza di impianti al Passo (lo smantellamento degli impianti a sud del passo comprometterebbe quasi sicuramente anche quelli a nord).

Questo rappresenterebbe un importante ostacolo alle speranze di ripresa dell’intero Primiero come località turistica, a sicuro beneficio delle località trentine adiacenti che già oggi possono beneficiare degli incrementi di traffico invernale grazie proprio alla precaria situazione impiantistica di S. Martino. Mettiamo in evidenza come S. Martino risulti l’unica località trentina ad aver ridotto in misura sensibile le presenze invernali (senza contare gli spostamenti da S. Martino ad altre località limitrofe per mancanza di neve o per gli impianti obsoleti), mentre le presenze estive sono cresciute in misura ridotta contro una crescita media molto più elevata delle altre località.

Lo smantellamento degli impianti del Passo Rolle comporterà una riduzione dell’offerta turistica del Primiero andando a limitare la pratica dello sci da discesa, attività trainante, a fronte di una proposta di sviluppo di attività esercitate da un numero di praticanti nettamente inferiore.

In conclusione riteniamo che, benché l’iniziativa abbia certamente alcune finalità meritorie, che potrebbero essere comunque realizzate in convivenza con lo sci da discesa (sfruttando la cubatura derivante dalla demolizione di altri edifici vetusti presenti sul Passo), lo smantellamento degli impianti del Rolle comporti vantaggi principalmente a favore di soggetti e località terzi, a fronte di un impoverimento dell’offerta turistica complessiva del Primiero.

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