NordEst

Orso: verso una convivenza possibile?

Share Button
Nei giorni scorsi il Servizio Foreste e fauna e il Servizio Vigilanza e promozione attività agricole hanno organizzato a Trento un incontro con i rappresentanti delle categorie economiche maggiormente esposte alla presenza dell’orso bruno. "Si è trattato – spiegano gli esperti della Provincia – di un’occasione utile di confronto diretto con i soggetti che vivono anche gli aspetti conflittuali legati alla presenza dell’orso sulle montagne trentine, in un’ottica di prevenzione e di confronto. E questo al fine di ricondurre le questioni, spesso discusse attraverso i media più che tra gli addetti ai lavori, a un tavolo tecnico nel quale le varie istanze possano trovare risposte concrete". Unanime, infatti, è stato il parere dei partecipanti – ovvero rappresentanti del mondo pastorale, degli allevatori di ovi-caprini APOC, della Federazione allevatori trentini e delle associazioni di apicoltori Trentini, Solandri, Fiemme e Fassa, Valsugana e Lagorai – alla proposta di rendere questa riunione sistematica.
 
L’incontro è nato dalla volontà da parte della Provincia da un lato di informare ed aggiornare le categorie economiche circa i sistemi di indennizzo e prevenzione dei danni attualmente in atto, dall’altro di ascoltare direttamente le esigenze e di confrontarsi con le proposte delle categorie stesse, anche in funzione delle modifiche migliorative che verranno apportate alla normativa attualmente in vigore.
Sono stati dunque valutati assieme i sistemi di indennizzo dei danni, ricordando le modalità, i tempi, le procedure, i criteri utilizzati per la quantificazione degli importi di risarcimento, i soggetti di riferimento e quant’altro ritenuto utile per facilitare l’utente nella prevenzione e nell’eventuale richiesta degli indennizzi. I rappresentanti delle associazioni hanno evidenziato in questo senso la necessità di favorire una capillare informazione anche presso i propri iscritti, proponendosi quale parte attiva ed allo stesso tempo chiedendo la disponibilità a partecipare ad iniziative di comunicazione utilizzando le riviste di settore ed organizzando incontri mirati sul territorio. Da parte dei Servizi provinciali è stata ribadita la massima disponibilità a partecipare alle iniziative proposte.
 
Nel corso dell’incontro è nuovamente emersa l’incompatibilità tra il pascolo brado (privo di custodia) degli ovi caprini e la presenza dei grandi carnivori. Ciò a prescindere dal limitato contesto territoriale provinciale e, soprattutto, in una prospettiva di medio-lungo termine nella quale il ritorno dei carnivori propri dell’ambiente alpino (orso, lupo e lince) va ben al di là, come è noto, del caso trentino. Anche in capo ai rappresentanti degli allevatori di ovi-caprini è emersa questa consapevolezza e di conseguenza la necessità di promuovere forme di pascolo in grado di garantire comunque alle greggi la custodia durante la stagione dell’alpeggio. 
 
Un’ulteriore richiesta delle categorie è stata quella di informare tempestivamente i soggetti che per la loro dislocazione sul territorio sono più sensibili ai danni da orso circa la presenza del plantigrado in determinate aree. A questo riguardo è stato fatto presente che, sebbene non sia possibile conoscere in tempo reale la posizione degli orsi (se non di quelli radiocollarati in quanto considerati “problematici”), un costante aggiornamento sulla loro presenza in determinate aree può essere ottenuto attraverso i referenti zootecnici del Servizio Foreste e Fauna. 
 
Nel 2010, per i danni provocati dagli orsi, la Provincia autonoma di Trento ha liquidato 118.000 euro di indennizzi, piu’ del doppio rispetto a quella erogata al 2009. Il dato e’ contenuto nel Rapporto orso che verra’ presentato all’inizio di marzo.
 
Intanto si apre un contenzioso fra la Provincia autonoma di Trento e il ministero all’ambiente sui plantigradi ‘problematici’. Il governo, di fronte alla possibilita’ di rimuovere una delle orse responsabili delle razzie negli allevamenti, pone la condizione di introdurre un nuovo esemplare dalla Slovenia. Ipotesi respinta dal presidente della giunta provinciale di Trento Lorenzo Dellai, il quale, al riguardo, ha dichiarato: ‘Per noi e’ inaccettabile pensare di andare a prendere un altro orso in Slovenia per rimpiazzare quello problematico che intendiamo catturare seguendo il protocollo europeo, come ci e’ stato chiesto dal ministero’.
 
Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *