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Orsa F36 ritrovata morta: a Roncone aveva inseguito due escursionisti, critici animalisti annunciano denuncia e protesta

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Le associazioni animaliste che sottolineano: “Difficile pensare ad un incidente” e preparano una denuncia


NordEst – L’accertamento é stato effettuato dagli uomini del Corpo Forestale Trentino che si sono mossi in seguito all’attivazione del sensore di mortalità di cui é dotato il radiocollare dell’orsa. Il recupero della carcassa si é svolto nella mattinata di giovedì in considerazione delle caratteristiche accidentate del punto di ritrovo. Come di prassi la carcassa è stata consegnata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti del caso. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte.

Le reazioni delle associazioni animaliste

Dopo il ritrovamento della carcassa, insorgono le associazioni animaliste che dicono: difficile pensare a un incidente e preparano una denuncia per uccisione di animale. Quando è stato trovato, il corpo dell’animale si trovava nella zona del sentiero Mandrel già da alcuni giorni, fa sapere l’Ufficio Foreste e Fauna della Provincia. Questo elemento rende difficile stabilire la causa esatta della morte. Si pronuncerà nei prossimi giorni l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

WWF Italia ha fatto tutto il possibile per salvare quest’orsa dalla condanna a morte pronunciata contro di lei da parte del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, ricorrendo al TAR Trento e ottenendo la sospensione del decreto della Provincia. Ma non è bastato. Ora chiediamo che siano svolte analisi accurate per accertare le cause del decesso e che, nel caso si attesti che la morte sia stata provocata da atti illegali, si svolgano indagini accurate e si accertino eventuali responsabilità. Il WWF Italia presenterà un esposto, richiederà l’immediato accesso ai referti delle analisi necroscopiche e la nomina di un consulente di parte affinché sia garantita la trasparenza.

“Un fatto di una gravità inaudita che ripugna e colpisce le coscienze di tutti gli italiani e che, se dovesse essere confermata l’ipotesi del bracconaggio, ha una sola responsabile: la politica faunicida di Maurizio Fugatti”. Lo dichiara – in una nota – la presidente nazionale ENPA, Carla Rocchi, in relazione al rinvenimento della carcassa dell’orsa F36 in Trentino. “Dopo M62, F36 è il secondo orso condannato a morte dalla Provincia di Trento che viene trovato privo di vita. Aspettiamo che la magistratura faccia le dovute indagini, tuttavia riesce difficile, molto difficile, pensare a un incidente”, aggiunge Rocchi. L’associazione comunica che sta predisponendo una denuncia per uccisione di animali che verrà presentata nelle prossime ore per fare chiarezza sulla vicenda. 

“L’orsa F36 è stata ritrovata morta. Circostanza che, alla luce della sospensione del provvedimento di abbattimento decisa dal Tar di Trento e del rigetto da parte del Consiglio di Stato del ricorso proposto dalla Provincia avverso il detto decreto cautelare, non può essere ritenuta casuale”. Lo ha detto Gianmarco Prampolini, presidente LEAL commentando il ritrovamento della carcassa di F36, l’orsa su cui pendeva un’ordinanza di cattura e un procedimento davanti al Tar che avrebbe dovuto decidere le sue sorti a seguito del decreto di abbattimento firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo che il plantigrado ha messo a segno due ‘falsi attacchi’ ai danni di 4 escursionisti. “Bisogna fare chiarezza sulle cause del decesso dell’orsa e sulla sorte dei suoi piccoli, in ordine alla quale nulla è dato sapere al momento”, ha aggiunto Prampolini. Abbiamo dato mandato ai nostri legali di chiedere di poter partecipare alle operazioni autoptiche e di accesso agli atti“.

Walter Caporale, il Presidente degli ANIMALISTI ITALIANI Onlus, ha commentato: “La morte di Fiona-F36 è un colpo devastante per la conservazione della fauna selvatica. Questo episodio solleva dubbi sulle reali cause del decesso e numerosi interrogativi sulle politiche di gestione delle specie protette e sulla ‘priorità’ data alla protezione degli animali selvatici. Il cucciolo di Fiona che ora resta solo ha appena otto mesi: doveva trascorrere almeno un anno con la madre. Massima attenzione e urgenza per la protezione del cucciolo.” Prosegue: “Chiediamo che l’autopsia sia resa pubblica, agiremo per le vie legali al fine di fare luce sull’accaduto”. dall’improvvisa morte dell’animale selvatico. In memoria di Fiona-F36, ci impegniamo a continuare la lotta per la protezione della fauna selvatica e a promuovere una coesistenza pacifica tra l’uomo e la natura attraverso la manifestazione che si terrà il 12 ottobre a Trento, organizzata insieme a Centopercentoanimalisti e al Partito Animalista Europeo.

Il TAR interviene sui lupi

Il Tar di Trento ha respinto i ricorsi cautelari delle associazioni animaliste contro l’ordinanza del presidente della Provincia Fugatti che prevede l’abbattimento di 2 lupi nella zona di Malga Boldera, sui monti di Ala, dove un branco nei mesi scorsi ha provocato una serie di predazioni di bestiame. L’udienza nel merito è stata fissata a gennaio, nel frattempo l’ordinanza di abbattimento resta in vigore. Già annunciato il contro-ricorso degli animalisti.

 

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