NordEst

Nordest mobilitato, la partenza da Rovigo e il Friuli offre il suo “modello”

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LE IMMAGINI DELLA MOBILITAZIONE DEL FRIULI

     

FRIULI – ‘Siamo pronti a fornire all’Abruzzo il bagaglio di esperienze e di competenze che abbiamo maturato’: lo afferma, in una nota diffusa a Trieste, l’assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Vanni Lenna. Nella sua veste di coordinatore degli assessori alla Protezione civile delle Regioni italiane, Lenna ha partecipato a Roma alla riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e successivamente alla Conferenza unificata. Dopo l’invio immediato, di 108 mezzi e 397 volontari, dal Friuli Venezia Giulia e’ giunto in Abruzzo l’elicottero della Protezione civile regionale che nel primo pomeriggio ha fornito al sottosegretario e capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, un rilievo fotogrammetrico completo dell’area, per una prima mappatura dei danni al patrimonio edilizio e della situazione geologico-morfologica in atto. Sempre nel pomeriggio di oggi, ha reso noto Lenna, è partita da Trieste una colonna di 11 camion con 500 tende, primo nucleo di quel ‘Campo Friuli’ in allestimento a L’Aquila, per ospitare circa 250 sfollati, con tre cucine da campo. Altri 160 volontari sono pronti a partire venerdi’ per offrire il necessario ‘cambio’ ai primi partiti.

VENETO –
Da tutto il Veneto uomini e mezzi, tra cui sistemi cerca persone con unità cinofile e di movimento terra, dotate di ruspe e carri per la raccolta delle macerie. E’ partita lunedì pomeriggio in direzione Abruzzo, alle ore 15.00, la colonna mobile dei volontari veneti di protezione civile dal centro logistico della città di Rovigo. Rovigo è sempre stata considerata una posizione strategica per tutte le emergenze verso il sud d’Italia e quindi anche in questa occasione la Regione del Veneto ha scelto di coordinare le attività dal capoluogo polesano. L’assessore con delega alla Protezione civile, Elena Donazzan, ha seguito passo dopo passo gli avvenimenti e si è recata immediatamente a Rovigo per ringraziare i volontari che hanno dato la loro disponibilità. “Sarò in contatto con i volontari – ha detto l’assessore – 24 ore su 24.” Il capo colonna è un funzionario del servizio di protezione civile della Regione del Veneto, Riccardo Rossi. Cento sono i volontari e una trentina sono i mezzi. L’allerta è scattata alle ore 5.00 e immediatamente è stata attivata la sala operativa della protezione civile e sono state messe in rete le sette province. “Alla Regione – ha spiegato l’assessore – spetta infatti il ruolo di coordinamento.” L’assessore ha ricordato che al Veneto è stata assegnata la zona di Rocca di Mezzo, 28 chilometri dal capoluogo, L’Aquila: si tratta di un altopiano, quindi di una zona di montagna, che il Veneto conosce bene viste le peculiarità del nostro territorio. Ai volontari serviranno sei ore di viaggio, mentre una staffetta sta già sta giungendo a destinazione per valutare come procede all’allestimento del campo. La colonna mobile ha con sé le torri faro che serviranno per illuminare la zona. Al Veneto è stato chiesto di allestire servizi, cucine, tende e soprattutto presidi medici avanzati. “Martedì mattina, alle ore 7, – ha anticipato l’assessore – è partita un‘altra colonna mobile: ci sono però problemi legati essenzialmente al fatto che l’autostrada è chiusa e perciò sarà molto impegnativo il viaggio.” L’unico organo ufficiale di informazione è il sito regionale (www.regione.veneto.it/protezionecivile) che sarà aggiornato ogni due ore. Per l’assessore la situazione è grave e desta molta preoccupazione, c’è tuttora forte instabilità e le notizie sono drammatiche. “Ringrazio i volontari – ha detto l’assessore – per la loro generosità, competenza, disponibilità. Il Veneto è di nuovo in prima linea.” L’assessore rammenta, inoltre, che l’Università di Padova ha messo a disposizione i propri tecnici strutturisti.” Infine, l’assessore ha comunicato che 9 unità cinofile degli alpini sono in viaggio dall’alba di stamane da Vicenza. Una colonna mobile dell’Associazione nazionale degli alpini, ogni volta attivi in situazioni come questa, si muoverà nelle prossime ore in coordinamento con la Regione del Veneto. “Anche a loro – ha concluso l’assessore – va il mio grazie sentito e sincero.”


BELLUNO –
Una colonna della protezione civile bellunese
è partita per portare aiuti nelle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. I tecnici della protezione civile della Provincia e l’assessore provinciale alla protezione civile, Angelo Costola, sono ancora al lavoro per predisporre i mezzi e i materiali necessari ad affrontare l’emergenza. «Prevediamo», spiega l’assessore Costola, «l’impiego di questo primo gruppo per una settimana circa. Stiamo già lavorando alla costituzione  di un secondo nucleo di protezione civile in grado di dare il cambio. L’impegno del sistema di protezione civile sarà necessariamente più lungo». Alla protezione civile bellunese è stato assegnato il compito di allestire un campo base a Rocca di Mezzo, paesino di montagna a 29 chilometri dall’Aquila. Gli aiuti consistono in tende, cucine da campo, bagni chimici e prefabbricati per le mense. La colonna è costituita da 41 volontari di protezione civile coordinati da due dipendenti dell’amministrazione provinciale. La partenza è prevista per le 5 di martedì mattina, l’arrivo nel tardo pomeriggio

FRIULI – Sono in totale 395 i volontari della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia che sono arrivati in Abruzzo. Secondo i dati forniti dall’assessorato alla Protezione civile, i volontari, partiti in due momenti nella mattinata, hanno lasciato la regione con 106 mezzi e tre cucine da campo. Oltre ai 15 tecnici della Protezione civile regionale, sono partiti alla volta dell’Abruzzo anche quattro anestesisti e due infermieri a bordo di un’ambulanza e un fuoristrada del 118 di Trieste. Sempre dal Friuli Venezia Giulia sono partite 13 unita’ cinofile, con cani addestrati per ricerche tra le macerie. Nei prossimi giorni dalla regione non dovrebbero partire altri volontari: un turn over con nuovi volontari e’ previsto tra venerdi’ notte e sabato.

TRENTINO –
La Magnifica comunita’ di Fiemme ha messo a disposizione 180 metri cubi di legname per puntellazione. Partira’ probabilmente gia’ in giornata alla volta de L’Aquila con due autotreni. Anche l’Universita’ di Trento ha manifestato la sua disponibilita’ a mandare alcuni ingegneri per mansioni specialistiche legate all’emergenza.

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