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Migranti, tensione a Treviso e Padova: materassi dati alle fiamme

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Impedita consegna cibo. Zaia: “Devono andarsene”

profughi siriani

Nordest – Continuano i momenti di alta tensione a Quinto di Treviso, dove un gruppo di residenti di un un complesso di una cinquantina di abitazioni, molte delle quali da tempo sfitte, sono scesi in strada per dire il loro no all’uso degli appartamenti liberi per dare alloggio a un centinaio di migranti.

La protesta era cominciata, quando da due pullman erano scesi 101 profughi, scortati dalle forze dell’ordine, ma la situazione ha rischiato di degenerare quando prima ignoti hanno dato fuoco a materassi che dovevano servire a far dormire i migranti e poi è stato impedito ad alcuni addetti della cooperativa che li ha in gestione di consegnare loro ceste con del cibo. Momenti di urla e di rabbia ma poi niente di più, sotto la sorveglianza attenta delle forze dell’ordine, e nel pomeriggio è stato possibile consegnare le ceste.

Sul posto si è recato anche il governatore del Veneto Luca Zaia e non sono mancate parole molto dure nei confronti del governo e del prefetto di Treviso che ieri aveva disposto il trasferimento dei profughi a Quinto. “Questo presidio – ha detto Zaia – va chiuso urgentemente e gli immigrati devono andarsene”.

“Mettere un centinaio di persone immigrate – ha aggiunto – che non sanno nulla del Veneto e noi non sappiamo chi sono, metterli in un condominio accanto a famiglie con bambini piccoli vuol dire non avere assolutamente cognizione di cosa significa”. Poi ha parlato di un processo in atto di ‘africanizzazione’ del Veneto. Tra i residenti serpeggia la preoccupazione per il possibile crollo del valore delle loro case, per i possibili problemi di ordine pubblico e sicurezza. Ma in serata, è arrivata chiara l’indicazione della Prefettura di Treviso destinata forse ad aggiungere un nuovo capitolo alla vicenda.

Le reazioni politiche

Anche a Padova alta la polemica per i profughi nell’ex caserma ‘Prandina’ con uno scontro tra sindaco e Prefetto. Il caso Quinto ha infiammato anche il fronte politico. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato per sabato prossimo un sopralluogo. Dichiarandosi contrario a ogni forma di violenza, come aveva fatto lo stesso Zaia, e chiedendo la rimozione del prefetto.

In casa Pd, la parlamentare Floriana Casellato ha invitato il ministro Angelino Alfano a recarsi a Treviso perché la gestione dei profughi sarebbe ormai fuori controllo “sia sul piano dell’ordine pubblico sia su quello dell’accoglienza”. Alessandra Moretti ha condannato gli atti di violenza e criticato il governatore che ha anche parlato di “dichiarazione di guerra” in riferimento al prefetto di Treviso.

 

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