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Marmolada, scendono a 5 i dispersi: ricerche proseguono con i droni (VIDEO)

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Quattro droni sono in volo sul ghiacciaio della Marmolada, sul luogo del disastro. Due droni della soccorso alpino veneto e altri due dei vigili del fuoco di Trento passeranno al setaccio la zona in cui la frana di ghiaccio ha travolto gli alpinisti che domenica stavano salendo lungo la via normale

NordEst – Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della guardia di finanza a capanna Ghiacciaio. Intanto proseguono le attività di trasporto del materiale tecnologico necessario per l’intervento “vista e udito” di una squadra scelta di soccorritori che, assieme ad Unità cinofile, potrebbe tornare sul ghiacciaio giovedì per fare delle ricerche sul posto: la neve nella parte bassa del via normale su cui è rovinata la frana si sta sciogliendo e la polvere ed il pietrisco rendono difficoltoso l’utilizzo dei droni che non “vedono” chiaramente resti e attrezzatura sparsi sul ghiacciaio, per questo si pensa all’intervento con operatori scelti, malgrado il rischio di ulteriori crolli.

Una situazione che comunque è in fase di valutazione, dal momento che l’intervento è ritenuto molto pericoloso. Tra oggi e domani sono previsti forti temporali e la speranza dei soccorritori e che la pioggia possa in qualche modo ripulire la superficie e consentire una visuale migliore agli operatori che eventualmente interverranno.

Sono ore di dolore

Le operazioni di ricerca dei dispersi in seguito al distacco del seracco della Marmolada non sono mai state interrotte e proseguiranno ad oltranza. Lo ha confermato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – affiancato dal sindaco di Canazei Giovanni Bernard – a margine della riunione tecnica con le donne e gli uomini della Protezione civile trentina e nazionale e le forze dell’ordine.

Il presidente, nell’esprimere il cordoglio di tutto il Trentino ai familiari delle vittime e dei dispersi, ha precisato che una delle quattro persone identificate risiedeva in Trentino e tre in Veneto. Altri due corpi sono in fase di riconoscimento (si attende la conferma dalle autorità consolari), mentre rispetto all’ultima vittima sono in corso i necessari accertamenti. “Per quanto riguarda le attività di ricerca, nella giornata di domani le ricerche proseguiranno con l’ausilio dei droni. Appena le condizioni lo consentiranno, saranno attivate anche le ricerche via terra, assicurando la necessaria sicurezza del personale coinvolto. Non lasceremo nulla di intentato” ha dichiarato il presidente Fugatti.

Il presidente nazionale del Soccorso alpino e speleologico Maurizio Dellantonio
ha specificato che le operazioni via terra partiranno presumibilmente nella giornata di giovedì nella parte a valle del distacco: “Il ghiaccio si sta sciogliendo e rimane ora in superficie una coltre di terra e sassi. Grazie all’intervento degli operatori via terra e con l’eventuale ausilio di cani specializzati, si cercheranno dunque nuovi reperti”.

Al fine di garantire l’incolumità degli operatori sul campo, il personale della Protezione civile del Trentino ha portato nella parte superiore della montagna interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata. “La strumentazione lancia un allarme per consentire agli operatori di mettersi al sicuro in caso di pericolo” ha concluso il direttore dell’Ufficio previsioni e pianificazione, Mauro Gaddo.

Sono 5 i dispersi in quota

Otto delle 13 persone che si temevano disperse sono state rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese, in collaborazione con le autorità della Provincia autonoma di Trento e della Regione Veneto. Scende dunque a 5 il numero delle persone – tutti di nazionalità italiana – di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio, quando è avvenuto il crollo del ghiacciaio della Marmolada. Nel frattempo, continua l’azione di riconoscimento delle 7 vittime del crollo del 3 luglio scorso, accanto alle operazioni di monitoraggio e recupero. Al momento la situazione è questa: i familiari hanno riconosciuto l’ultimo degli 8 feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato (si tratta di un giovane trentino).

Il numero dei ricoverati scende peraltro a 7: in giornata è infatti avvenuta una dimissione. Sono state inoltre riconosciute ufficialmente 4 vittime, tutte di nazionalità italiana, mentre altri due corpi sono in fase di riconoscimento (in attività di conferma dalle autorità consolari). Infine, attraverso articolate verifiche, sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all’imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell’ordine.

utti i punti di accesso alla montagna sono chiusi per motivi di sicurezza. È dunque interdetto anche l’accesso all’area compresa tra Punta Serauta e la Forcella Marmolada, cui sia accede dalla Val Contrin, secondo quanto previsto dalle ordinanze dei tre Comuni di Canazei, San Giovanni di Fassa e Rocca Pietore (Belluno). Sul posto sono stati installati cartelli di divieto di accesso e transito. È stato inoltre disposto il presidio di Passo Fedaia da parte di Polizia locale e Corpo forestale del Trentino. Lo ha comunicato il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, al termine della riunione di coordinamento interforze, che si è tenuto questa mattina presso il centro operativo comunale.
Il presidente del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio, incontrando la stampa ha confermato la prosecuzione delle operazioni di ricerca, che si svolgono per ora esclusivamente attraverso l’impiego di droni. La priorità è di garantire l’incolumità degli operatori sul campo. Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l’impiego di interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata.

Il riconoscimento del giovane trentino

Il governatore veneto, Luca Zaia, ha spiegato sui social: “Dopo aver parlato con due coppie di genitori a Canazei, nella sala dell’accoglienza dei famigliari dei dispersi sulla Marmolada, ho deciso di far fare alcune foto e confrontarle con i particolari anatomici, per vedere se era possibile arrivare a un riconoscimento. Ebbene questa mattina una coppia di genitori ha ritrovato il proprio figlio. Il paziente in prognosi riservata a Treviso ora ha un nome e un cognome”.

Le vittime e i dispersi

Identificati fino ad oggi, i corpi dei vicentini Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo e della trentina Liliana Bertoldi. Si cercano Davide Miotti e la compagna Erica Campagnaro, oltre a Nicolò Zavatta, Gianmarco Gallina e Emanuela Piran.

L’intervento del presidente Fugatti

 

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