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L’orsa Kj2 sarà abbattuta o trasferita al “Casteller”

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No al taglio del numero ma libertà d’intervento sugli orsi problematici

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Trento –  Ogni giorno può essere quello giusto per la cattura di Kj2, l’orsa responsabile dell’aggressione di un runner a Cadine, il 10 giugno scorso. Il plantigrado verrà rinchiuso nell’area del Casteller a Trento oppure abbattuto, a seconda di quanto suggeriranno ragioni di opportunità e sicurezza. La captivazione o l’eliminazione dell’animale problematico sono in ogni caso già autorizzate dall’ordinanza adottata d’urgenza dopo l’episodio di Cadine dal presidente della Provincia, Ugo Rossi.
A fare il punto della situazione è stato oggi l’assessore Michele Dallapiccola, ospite della III Comissione consiliare, riunita dal presidente Mario Tonina proprio per chiarire ulteriormente come stia procedendo il progetto Life Ursus. Lo stesso Tonina ha esordito e chiuso la riunione, affermando che occorre restituire serenità ai trentini, elaborare risposte rapide e gestire quindi in modo positivo la prosecuzione di un progetto ereditato dal passato.

Dallapiccola ha spiegato la strategia adottata assieme al presidente Rossi e che si sta proponendo al ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti (la partita si dovrebbe chiudere in pochissimi giorni). Non si chiede di fissare una soglia numerica complessiva degli orsi per il Trentino, che paradossalmente potrebbe portare all’eliminazione di orsi “buoni” e alla libera circolazione di altri “cattivi”. Si vuole invece mano libera per intervenire nei confronti non solo degli orsi “dannosi”, ma di tutti quelli “problematici”, inclusi quindi quelli responsabili di attacchi all’uomo o altri comportamenti gravi. Si ritiene che questa politica sia la migliore per dare ancora futuro al programma di ripopolamento degli orsi sulle Alpi centrali e orientali – l’obiettivo di fondo di Life Ursus – rendendolo compatibile con la fortemente diminuita accettazione sociale del grosso animale selvatico. Che rimane al di là di tutto un “plus” ancora molto rilevante per l’immagine e la qualità ambientale del Trentino.
Tecnicamente, occorre in sostanza rivedere le regole del tavolo Pacobace e da questo punto di vista è positivo – ha detto l’assessore – che la Regione Lombardia abbia ratificato la delibera trentina dell’anno scorso per la cattura degli orsi dannosi.

Oggi l’assessore ha risposto anche a una serie di domande puntuali del consigliere Rodolfo Borga. Ecco i relativi chiarimenti.
1) Ad oggi gli orsi trentini sono 41, cui vanno aggiunti 12/13 nati nel 2015.
2) Gli ormai famosi campanellini anti-orso sono realmente efficaci e ne verrà quindi promosso l’utilizzo, ci sono dati statistici eloquenti ad esempio dai territori del Nord America e “non stiamo certo sperimentando – ha detto l’assessore – sulla pelle dei cittadini.
3) In questi anni di reintroduzione dell’Ursus arctos, sono 22 gli orsi che hanno lasciato il Trentino per andare a colonizzare altri territori. M25 si è stabilito tra la Valtellina e la Valcamonica, MJ4 ha per lungo tempo effettuato degli andirivieni dal bellunese, ma ora sembra stabilmente rientrato in provincia, M4 ha fatto molti danni sull’altopiano di Asiago, è rimasto poi ferito e attualmente è scomparso. Nessuna segnalazione certa consente di affermare la presenza di plantigradi nel Trentino orientale.
4) Per la cattura di KJ2 e per la salvaguardia della popolazione sono al lavoro da giugno circa trenta forestali, non si è provveduto ad alcuna assunzione ad hoc.
5) La contabilità storica dei cosiddetti falsi attacchi messi in atto dagli orsi è di 13 in totale, più 3 cosiddetti finti attacchi. Nel complesso sono stati effettuati da non oltre il 5-6% della popolazione di plantigradi.
5) KJ2 è un’orsa nata nel 2002 ed è stata identificata nel giro di 72 ore dopo l’aggressione di Cadine. L’areale in cui si sta muovendo è tenuto sotto stretta osservazione, attualmente l’animale non è comunque più nella zona di Cadine.

E’ intervenuto anche Nerio Giovanazzi, sottolineando il mancato irradiamenti in questi anni degli orsi oltre il Trentino occidentale, e invitando senz’altro a ridurre il numero di plantigradi sul territorio. Giacomo Bezzi ha chiesto se tutti gli orsi vengono radiocollarati e l’assessore ha spiegato da un lato come la segnalazione gps consenta di geolocalizzare gli animali con grande efficienza, dall’altro il salto di qualità intervenuto con il monitoraggio genetico, grazie al quale di fatto la Provincia ha implementato una mappatura completa dei plantigradi, delle loro abitudini, dei loro spostamenti.

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