E’ Giuseppe Giovanelli a prendere carta e penna per ringraziare quanti hanno voluto stringersi alla famiglia in questo momento di grande dolore
Primiero (Trento) – “A distanza di una settimana dal dramma, per la perdita di Aldo, che ha colpito la mia famiglia, attraverso le pagine di questo quotidiano vorrei ringraziare le numerosissime testimonianze di solidarietà che ci sono giunte da tutto il Trentino e non solo.
Lo faccio naturalmente a nome della moglie Silvia e della figlia Anna,a nome della mia famiglia e a quella dei suoceri (famiglia Scalet). Siamo stati veramente sorpresi dalle tante persone che ci hanno voluto essere vicino, provenienti, oltre che dalla Comunità di Primiero, dalla Val di Fassa,Val di Fiemme,Val di Sole,Val Rendena, Altopiano di Brentonico ,Altopiano di Folgaria e Lavarone, Valsugana e tantissime località di tutta Italia, dal Lazio al Piemonte passando per la Pianura Padana, veramente una vicinanza e solidarietà che in parte ci hanno aiutato ad affrontare con fiducia un cammino di dolore immenso e a momenti incontenibile.
Incontrando le persone venute a salutare Aldo ho capito quanto fosse stimato e benvoluto mio figlio nell’ambito del suo lavoro, impegnato e serio quando era il momento di lavorare ma altrettanto socievole e compagnone quando era il momento di divertirsi. Le sue priorità erano famiglia e lavoro al primo posto, il suo orgoglio la sua bambina e la nuova casa che aveva contribuito a renderlo contento e felice della sua vita. Papà sono contento, non posso chiedere di più dalla vita, questa era la frase che più volte gli avevo sentito dire nell’inverno scorso…purtroppo tutto è finito in un attimo!
Mi piace pensare che Aldo venga ricordato come grande entusiasta delle cose che faceva, oltre che nella sua professione metteva il massimo impegno nello sport, era uno sportivo a 360°, praticava tutte le discipline degli sport invernali: dal fondo (sciava con sua moglie Silvia), allo sci alpino (con me), allo scialpinismo che praticava con l’inseparabile amico Stefano, suo inconsapevole ultimo compagno di viaggio. Infine il ciclismo sia da montagna che da strada e qui usciva con chi capitava.
Per me è sin troppo facile dire che era il figlio che avrei voluto… purtroppo tutto è finito in un attimo!
Aldo non è il primo e non sarà l’ultimo a perdere la vita in montagna, lo sappiamo che vivere la montagna comporta anche questo,ma voglio pensare che quanto è accaduto a lui serva di monito ai tanti appassionati che praticano lo sci alpinismo…pensate ai vostri cari che a casa vi aspettano con preoccupazione ed angoscia…siate prudenti e fermatevi un metro prima piuttosto che… tutto possa finire in un attimo!”
Giuseppe Giovanelli