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Immigrazione: Zaia: “No ad altri arrivi. Rispettare le comunità locali”

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Importante non sottovalutare il rischio terrorismo

migranti

Venezia – “I vertici come quello di oggi in Prefettura a Venezia dovrebbero servire a prendere atto di un dato di fatto: l’incessante afflusso di immigrati dal Nordafrica, che una volta approdati vengono scaricati ovunque come pacchi postali, sta mettendo allo stremo le comunità locali e i Sindaci che, sempre più numerosi, e di ogni colore politico, dicono ‘no’, non perché sono aridi egoisti come qualcuno vorrebbe farli passare, ma perché sanno che i limite è stato superato”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la nuova ondata di profughi che sta arrivando in Veneto, con 150 già compiuti e altri 500 in ipotesi a breve.
“E’ una questione di rispetto delle comunità – incalza Zaia – e dei loro Sindaci, costretti, con poco preavviso e nessun aiuto, a gestire improvvisi arrivi di decine di persone che non sanno dove ospitare e come gestire”.
“E’ facile fare i buonisti al riparo di comode poltrone d’ufficio lontanissime dal fronte – incalza Zaia – ma è ora, anzi è già tardi, che tutti si rendano conto che il problema non si risolve distribuendo qua e là esseri umani sfruttati dai mercanti di uomini, adesso addirittura i terroristi sanguinari dell’Isis e illusi di trovare un futuro che qui da noi non c’è perché la crisi ha messo in ginocchio anche i veneti, che pure già convivono con oltre 500 mila immigrati, molti dei quali a loro volta travolti dalla disoccupazione”.

“E non dimentichiamo il rischio terrorismo – aggiunge Zaia – dato che è oramai acclarato che i barconi sono gestiti dai criminali del cosiddetto Califfato e che nessuno può negare che su quelle imbarcazioni, assieme a disperati veri, possano salire delinquenti e terroristi nel quadro di una precisa strategia d’invasione silenziosa”.

“Cambierò idea – aggiunge Zaia – quando da qualche vertice qualcuno si prenderà la responsabilità di garantire esplicitamente e ufficialmente ai veneti e agli italiani che da quei barconi non sono sbarcati e non sbarcheranno terroristi. Nel frattempo – conclude il Governatore – l’unica cosa sensata da fare è impedire in ogni modo la partenza dei barconi dalla Libia e pensare seriamente a come portare un aiuto ai veri disperati a casa loro e prima che finiscano nei tentacoli dell’Isis”.

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