Primo Piano NordEst Belluno

Il futuro delle province a seguito della riforma Renzi, Boschi, Delrio

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Bottacin: “La verità: se la provincia è morta è perché l’ha uccisa il governo”

Palazzo-Balbi-a-Venezia

Venezia – “Apprezzabile lo sforzo di chi oggi continua a sollevare il problema della gestione delle Province, in particolare di quelle, come la nostra bellunese, totalmente montane, nella speranza di non rimanere totalmente abbandonati a noi stessi, ma una cosa deve essere chiara: il caos in cui oggi questi enti si trovano ad agire è colpa esclusiva del governo”. Ad affermarlo è l’assessore regionale alla specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin, che dà una secca e inequivocabile interpretazione al “problema Province”, sollevato anche nei giorni scorsi in un convegno promosso da un’organizzazione sindacale.

“In questa lunga crisi delle Province – puntualizza Bottacin – il primo passaggio è stato aver tolto i fondi statali, che nel caso di Belluno equivalevano a 24 milioni di euro annui, così da obbligarle a tagliare i servizi e mettendole contestualmente in difficoltà con l’opinione pubblica. Si è poi passati alla vera e propria eliminazione dell’ente, prima trasformandolo in ente di secondo grado e poi eliminandolo totalmente anche dalla Costituzione. Se ciò non bastasse il governo, per giustificare una riforma finora transitata solo tramite spot propagandistici, non perde occasione per ribadire che le Province, tutte, vanno eliminate in quanto inutili”.

“Ma il paradosso – prosegue nell’analisi Bottacin – è che poi, non pago, il governo obbliga pure le Regioni a pagare dipendenti e servizi che fino ad ora sono stati erogati dalle Province, di fatto tagliando risorse alle stesse Regioni e giustificando il tutto nel nome di una riorganizzazione di facciata. E di fronte a tutto questo, qualche luogotenente locale del Pd cerca di glissare raccontando a volte la favoletta che nella riforma Boschi si sarebbe riusciti a strappare un riordino particolare per Belluno; in altre occasioni spostando il tiro sulla Regione, cosa quanto mai ridicola visto che, come tutti sanno, anche nel 2015 abbiamo trasferito quasi 40 milioni di euro, mentre il contributo statale è stato uno zero tondo”.

“Da ex presidente – aggiunge – vivo con sofferenza quello che è un vero e proprio tradimento del territorio e di ogni forma di autonomia. La Regione qualche toppa sta provando a metterla, ma nei limiti di una normativa statale che con la legge Delrio ha finito di destabilizzare un sistema che era già stato messo a dura prova da continui tagli alle risorse”.

“Una situazione insostenibile – conclude Bottacin – a cui la nostra Regione risponde con il referendum per l’autonomia. Ai Veneti chiederemo se vogliono essere come i trentini, gestendo le proprie tasse direttamente sul territorio, così il governo non avrà più alibi e dovrà dare risposte concrete e finanziarie”.

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