NordEst

Il CdA di A22 decide su Grisenti

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Dopo l'operazione della Guardia di Finanza in Trentino, è lo stesso governatore Lorenzo Dellai a chiedere all'amico e suo ex assessore (oggi presidente di A22) di lasciare la carica che ricopre.

A pochi giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per le elezioni provinciali in Trentino, infuria la polemica nel mondo politico. Il leader del centrodestra Sergio Divina non è stato leggero con il suo avversario, ammettendo che infierire ulteriormente sul caso sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Nella sede della Lega Nord, Sergio Divina, sottolinea che in questo marasma, nel bel mezzo del ritorno della "magnadora", non c'è molto da dire. Mario Malossini invece, aveva già preannunciato che non intendeva ricandidarsi, anche se il caso dell'ex presidente della Provincia, già coinvolto nella prima tangentopoli, fa interrogare anche il centrodestra.

Dellai e Grisenti, si sono incontrati mercoledì pomeriggio a Trento per fare il punto sulla situazione. Proprio per giovedì è stato convocato invece il Cda di A22 durante il quale Silvano Grisenti metterà a disposizione il suo mandato.

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Le dichiarazioni di Grisenti 

Intanto, è lo stesso assessore a precisare in una nota che: "La vicenda che mi vede, mio malgrado, coinvolto, mi riempie d'amarezza. Io so perfettamente – si legge nella nota – che in tutta la mia vita mi sono speso in modo disinteressato a favore della comunità, rispettando i principi di correttezza e di moralità, sempre al centro del mio agire.

Se ho chiesto a imprese trentine d'aiutare alcune associazioni, l'ho fatto per l'importanza sociale che rivestono le associazioni nel nostro territorio – specifica in merito alle accuse – e sapendo che solo con l'aiuto di tutti, queste associazioni possono sopravvivere. Non ho mai utilizzato la mia carica per favorire qualcuno, tanto meno i miei familiari.

Posso avere al più segnalato – conclude – le capacità professionali di un mio familiare o di altri professionisti, senza, con questo, aver preteso alcunché dai miei interlocutori. Sto affrontando questa prova, per la quale ritengo di non aver alcuna responsabilità, con la serenità che nasce dalla certezza d'aver tenuto sempre un comportamento corretto e onesto".

Iniziati gli interrogatori

Dopo i cinque arresti e i venti indagati tra cui il presidente dell'A22 Silvano Grisenti e il consigliere provinciale di Forza Italia Mario Malossini, le indagini proseguono. La bufera giudiziaria che ha sconvolto il sistema economico e politico trentino con accuse di turbativa di gare d'appalto e corruzione, sembra non aver fine.

In queste ore proseguono gli interrogatori di garanzia per gli arrestati condotti in carcere nell'inchiesta trentina su presunte irregolarita' in appalti. Il primo ad essere sentito, mercoledì, e' stato Marco Angelini, nel carcere di Brescia. Per Fabrizio Collini, detenuto a Verona, l'udienza e' fissata per giovedì, mentre Giuseppe
Todesca sara' ascoltato nel carcere di Vicenza, venerdi' alle 10. Non sono state ancora comunicate alla Procura di Trento le date e gli orari per Giacomino Osella, nel carcere di Padova.  

Uno dei casi che più ha scosso il Trentino, è stato proprio quello di Fabrizio Collini, notissimo e stimato imprenditore, che dovrà rispondere anche per accuse a sfondo sessuale per particolari richieste ad una prostituta, che avrebbero risvolti incestuosi. E' quanto emerge dalle indagini di questi giorni che interesserebbero anche altri casi simili.

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