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Tsipras: “Non ho piani segreti”. Grecia pronta a misure su fisco e pensioni

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Cinque giorni per trovare un accordo oppure per la Grecia ci sarà il fallimento e l’uscita dall’euro

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Roma (Adnkronos) – L’Esm, European Stability Mechanism, ha ricevuto da parte del governo greco la richiesta di attivare un nuovo programma di sostegno finanziario. Lo ha confermato un portavoce del fondo salva-Stati. La richiesta sarà esaminata dall’Euro Working Group, l’organismo che prepara l’Eurogruppo e che è composto da rappresentanti dei ministeri dei Paesi dell’area euro, della Commissione europea e della Bce.

Il governo greco ha chiesto all’Esm di attivare un programma di sostegno finanziario di tre anni, senza però indicare l’ammontare degli aiuti richiesti. Nella lettera inviata dal neo ministro greco delle Finanze, Euclid Tsakalotos, al presidente del Consiglio dei governatori e al direttore esecutivo dell’Esm, Jeroen Dijsselbloem e Klaus Regling, il governo di Atene spiega che il prestito sarà utilizzato per “ripagare le scadenze del debito della Grecia e per assicurare la stabilità del sistema finanziario”.

Inoltre la Grecia si impegna “ad attuare una serie completa di riforme e misure nelle aree della sostenibilità fiscale, della stabilità finanziaria e della crescita economica a lungo termine”. Nell’ambito del programma il governo propone di “attuare immediatamente una serie di misure all’inizio della prossima settimana”, comprese misure relative alla riforma del fisco e alle pensioni.

I contributi dei creditori esteri “non sono mai arrivati al popolo greco. Ma sono andati al salvataggio delle banche greche ed europee” ha scandito oggi a chiare lettere il premier greco, Alexis Tsipras, in audizione al Parlamento europeo a Strasburgo, all’indomani del nuovo Eurosummit straordinario che ha posto ad Atene un vero ultimatum: entro domenica prossima bisognerà trovare un accordo per un nuovo programma di sostegno oppure l’unica opzione sarà la Grexit. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha annunciato per domenica 12 un nuovo Eurosummit e un vertice Ue a 28, chiamato a valutare tutte le conseguenze di una possibile Grexit sull’Unione europea.

Quello di Tsipras al Parlamento europeo è stato un ingresso da star. Molti eurodeputati lo attendevano per una stretta di mano, un bacio o una foto, all’ingresso dell’emiciclo. Molti i cartelli con la scritta ‘No’ e ‘Oxi’ sui banchi degli eurodeputati. Un applauso ha accolto l’ingresso di Tsipras, mentre altri eurodeputati, innervositi dalla situazione, hanno risposto con fischi e ‘buu’.

“La coraggiosa scelta del popolo greco” al referendum di domenica scorsa “non è la decisione di rompere con l’Europa – ha rimarcato Tsipras nel corso dell’audizione – ma la decisione di ritornare ai principi fondanti dell’Europa”. La Grecia, ha sottolineato ancora, “è diventata negli ultimi anni un laboratorio per l’esperimento dell’austerità. Ma bisogna ammettere che questo esperimento è fallito”.

Il premier greco ha chiesto di “aprire una discussione sulla sostenibilità del debito” pubblico della Grecia, “non possiamo avere dei tabù”. “Abbiamo bisogno di un programma completo per la crescita. Senza la crescita la Grecia non sarà in grado di uscire da questa crisi. Per questo abbiamo bisogno di un accordo che permetta alla Grecia di uscire dalla crisi”, ha detto Tsipras.

“Non voglio accusare gli ‘stranieri cattivi’ per i guai della Grecia – ha inoltre precisato – Le colpe sono dei governi del passato”. “I governi precedenti in Grecia hanno alimentato il clientelismo e l’evasione fiscale”, ha accusato Tsipras, che si è assunto “la piena responsabilità per quanto accaduto negli ultimi cinque mesi, ma i problemi si sono sviluppati negli ultimi cinque anni”.

Il premier greco ha rimarcato che la vittoria del ‘no’ al referendum di domenica scorsa “è un mandato per trovare una soluzione senza gli errori del passato. Abbiamo bisogno di un accordo onorevole ed evitare la rottura. Sappiamo che il tempo è cruciale e vi assicuro – ha detto rivolto agli eurodeputati – che ci assumeremo la nostra responsabilità storica”.

Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo ha ribadito che “la mancanza di un accordo potrebbe portare alla bancarotta della Grecia. Se non saremo in grado di trovare un’intesa, arriveremo al fallimento della Grecia e all’insolvenza del suo sistema bancario”. “Dico chiaramente che la scadenza per arrivare a un accordo è la fine di questa settimana. Ciascuno di noi è responsabile per la crisi e ognuno ha la responsabilità di contribuire a risolverla”, ha aggiunto Tusk.

Nella sua replica a Strasburgo, Tsipras ha assicurato: “Non ho piani segreti per l’uscita della Grecia dall’euro. Se avessi avuto l’obiettivo di portare il Paese fuori dall’euro, non avrei fatto le dichiarazioni che ho fatto dopo il referendum”.

“Vogliamo per la Grecia un programma sostenibile – ha ribadito – proprio per ripagare i nostri debiti e per non dover sempre chiedere altri soldi per ripagare i debiti. Il momento di massima solidarietà da parte dell’Europa è stato nel 1953 quando è stato tagliato il debito pubblico della Germania”.

Quanto all’economia greca, “in passato si sono formate delle distorsioni che vanno superate. Noi – ha sottolineato il premier – siamo stati i primi a prendere l’iniziativa per abolire le baby pensioni”.

Intanto il ministero greco delle Finanze ha smentito che il governo ellenico si stia preparando ad emettere dei “pagherò” come primo passo verso l’introduzione di una nuova moneta. E’ un’informazione assolutamente “falsa”, ha detto il ministero, sottolineando che tali informazioni danneggiano il Paese. A scrivere questa mattina che il governo ellenico si preparava ad emettere una sorta di cambiali, per pagare debiti e salari a fine mese, è stato il quotidiano conservatore Kathimerini.

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