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Governo Conte, dopo il Senato fiducia anche alla Camera

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A Montecitorio, discussione generale sulle comunicazioni del governo di Giuseppe Conte per la fiducia. Fiducia al governo, 2° round

Roma (Adnkronos) – La seduta si tiene all’indomani della fiducia a Palazzo Madama, conclusasi con 171 senatori favorevoli su 314 presenti. Una giornata che è stata segnata dal debutto in Senato del premier Conte con i due leader di Lega e M5S Matteo Salvini e Luigi Di Maio seduti al suo fianco. “Assumo questo compito – ha detto il presidente del Consiglio prima del voto – con umiltà e determinazione, consapevole dei miei limiti ma anche con l’abnegazione di chi comprende il peso delle responsabilità affidatemi. Non sono spinto da nient’altro che da spirito servizio”.

L’intervento al Senato

AUTONOMIE – “Ci adopereremo per salvaguardare le Regioni ad autonomia speciale, del Nord e del Sud del Paese, nella convinzione che la prossimità, la sussidiarietà e la responsabilità, ove localmente concentrate, possano contribuire a migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.

MIGRANTI – Parlando di immigrazione, il presidente del Consiglio ha promesso: “Metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà“. Il premier ha poi sottolineato: “Non siamo e non saremo mai razzisti. Vogliamo che le procedure mirate all’accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti”.

OMAGGIO A SACKO – Nel suo discorso Conte ha voluto ricordare Sacko Soumayla, il migrante sindacalista ucciso nei giorni scorsi. “La politica – ha sottolineato – deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo”.

EUROPA – Parlando di Europa, Conte ha detto: “E’ la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa”.

APERTURA A RUSSIA – Dopo aver ribadito il rapporto “strategico” con l’alleato Usa, il premier ha annunciato: “Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”.

DASPO PER CORROTTI – Conte ha poi dichiarato che la corruzione sarà combattuta con “metodi innovativi come il ‘daspo’ ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura”.

REDDITO CITTADINANZA – Parlando di reddito di cittadinanza, il presidente del Consiglio ha spiegato che il beneficio sarà “commisurato alla composizione del nucleo familiare” e “condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo”. “Ci proponiamo, in una prima fase – ha aggiunto -, di rafforzare i centri per l’impiego” e in una seconda fase di erogare “il sostegno economico vero e proprio”.

PENSIONE DI CITTADINANZA – “Ci premureremo di intervenire – ha poi dichiarato – anche a favore dei pensionati che non hanno un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso, introducendo una pensione di cittadinanza”.

TAGLIO PENSIONI D’ORO – Nel suo discorso Conte ha anche annunciato il taglio delle pensioni d’oro: “Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati”.

FLAT TAX – Parlando di tasse, il premier ha detto: “L’obiettivo è la flat tax, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali”.

CARCERE PER GRANDI EVASORI – “Occorre inasprire l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori”, ha poi osservato il premier.

GIOVANI E LAVORO – “Vogliamo dare voce – ha sottolineato Conte – ai tanti giovani che non trovano lavoro”. “Vogliamo costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo fondato sulla solidarietà ma anche sull’impegno”.

SALARIO MINIMO E TASSE EQUE – “E’ ora di dire – ha continuato – che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa, che hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque”.

APERTURE AGLI ALTRI GRUPPI – Rivolgendosi alle altre forze politiche, Conte ha poi dichiarato: “Saremo disponibili anche a valutare, in corso d’opera, l’apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo”.

Al termine del discorso programmatico c’è stata una lunga standing ovation finale per Conte. I senatori M5S e Lega si sono alzati e hanno applaudito la compagine governativa che, a sua volta, si è unita agli applausi generali, sotto lo sguardo delle opposizioni, Pd, Fi e Fdi, che hanno assistito in silenzio.

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