NordEst

Gorizia e Milano, Pacchi bomba esplodono con la stessa firma

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L’esplosione a Milano – La scorsa notte attorno alle 3 un ordigno è esploso in parte all’interno dell’Università Bocconi di Milano. La bomba è stata rivendicata dalla federazione anarchica informale, con un volantino inviato alla sede del quotidiano Libero. I pacchi bomba ritrovati al Cie di Gradisca d’Isonzo e all’Università Bocconi di Milano erano accompagnati dalla stessa rivendicazione, firmata della Federazione Anarchica Informale. Lo si apprende da fonti di intelligence.

Il volantino di rivendicazione, stando a quanto si apprende, sarebbe già stato pubblicato su un sito, avvertendo che l’attentato sarebbe solo un inizio di una nuova campagna. La Procura ha aperto un’inchiesta e attende l’informativa della Digos di ricostruzione dei fatti e che con ogni probabilità arriverà giovedì mattina sul tavolo del procuratore aggiunto Armando Spataro.

Lo scoppio a Milano, che ha causato la caduta di qualche calcinaccio, è avvenuto nel tunnel tra via Sarfatti e via Bocconi, che di notte viene chiuso. Ad avvertire la polizia intorno alle 3.15 di notte è stato il custode della Bocconi, dopo aver sentito un violento colpo.

"Il governo riferisca in Aula a Montecitorio sull’ordigno esploso in parte all’interno dell’Università Bocconi di Milano". Lo ha chiesto in Aula alla Camera durante la discussione sulla Finanziaria il deputato del Pd Emanuele Fiano. Alla richiesta si è associato l’Udc per nome di Luca Volonté.

Il pacco esplode a Gradisca senza feriti – E’ stata rafforzata la vigilanza al Cie (Centro identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) dove martedì sera e’ stato recapitato un pacco esplosivo che fortunatamente non ha causato danni o feriti. Lo ha confermato il Vice Prefetto vicario di Gorizia, Gloria Allegretto. E’ stato convocato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza dopo quanto è accaduto.

Il pacco, spedito da Milano, conteneva un portafoglio imbottito di esplosivo a basso potenziale. Il direttore del Centro, Luigi Del Ciello, e’ stato pronto a scaraventarlo a terra evitando cosi’ danni o ferimenti.

La preoccupazione del sindaco –
‘Francamente sono preoccupato per quanto successo al Cie. Auspico pero’ che si tratti di un gesto isolato, frutto di qualche mente instabile’. Lo ha detto il sindaco di Gradisca d’Isonzo, Franco Tommasini, dopo l’invio del pacco esplosivo al Centro di identificazione ed espulsione.

‘Sono preoccupato – ha aggiunto – perche’ nel Paese c’e’ un clima difficile. Inutile aggiungere altro. Spero pero’ che tutto finisca li’ e che non ci siano altre ripercussioni. Rimane pero’ un fatto inquietante. Come giunta stiamo lavorando per tranquillizzare la popolazione. Il nostro sforzo e’ totale. Questi fatti pero’ non aiutano’.

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