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G7 Trento e intelligenza artificiale: approccio etico nella dichiarazione finale. Allarme dai sindacati

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I membri del G7 hanno adottato la Dichiarazione Ministeriale, confermando come prioritaria la necessità che l’intelligenza artificiale venga sviluppata e utilizzata in modo etico. G7 e intelligenza artificiale, il Trentino protagonista delle nuove frontiere

 


 

Trento – Il Parlamento europeo ha votato recentemente l’Ai Act, la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale che si pone un duplice obiettivo: da una parte proteggere le nostre democrazie dalla violazione dei diritti fondamentali, dall’altra assicurare all’Europa un ruolo guida nell’innovazione.

Le dichiarazioni finali

Tra i punti salienti, concordati dal G7 al termine dei lavori:

  • L’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico. L’IA rappresenta uno dei campi di innovazione più affascinanti e promettenti, con il potenziale di migliorare in modo significativo le nostre vite. Lo sviluppo e l’uso dei sistemi di IA non può prescindere da considerazioni etiche e dal rispetto dei valori democratici dei paesi del G7, dalla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e allo stesso tempo, prevenendo e mitigando possibili abusi e usi impropri.

  • Governo digitale. L’accesso ai servizi pubblici digitali contribuisce all’inclusione sociale e può aumentare la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione. La Dichiarazione fa riferimento anche alla nozione della Digital Public Infrastructure (DPI), introdotta dalla Presidenza indiana del G20 nel 2023, come soluzione infrastrutturale che potrebbe favorire la crescita sostenibile e promuovere un accesso più inclusivo ed equo ai servizi digitali.

  • Supporto all’avanzamento dei risultati del Processo di Hiroshima sull’intelligenza artificiale. La Presidenza italiana si impegna a integrare i risultati del Processo di Hiroshima sull’intelligenza artificiale (HAIP) per sviluppare, insieme alle parti interessate, meccanismi appropriati per il monitoraggio dell’adozione volontaria del “Codice di Condotta Internazionale per le Organizzazioni che Sviluppano Sistemi di IA Avanzati”.

La situazione in Italia

Sul fronte delle reti in Italia “c’è un ritardo oggettivo per quanto riguarda il lavoro degli operatori sia nelle aree bianche sia nelle aree grigie”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, al termine del G7 industria. “Ricordo che le aree grigie sono anche un obiettivo europeo e per questo i ritardi, accumulati dai precedenti governi e dagli operatori, dovranno essere in qualche modo affrontati dal nostro Governo anche con interventi di carattere legislativo”.

“La nostra intenzione a breve è di diventare uno dei primissimi Paesi a dotarsi di un testo interamente dedicato all’intelligenza artificiale per dare dignità legislativa a un tema così strategico e attuale. Si tratta di un impegno importante che il governo Meloni sta facendo e nei prossimi 15 giorni sarà licenziato un ddl”.

“Ci saranno occupazioni che spariranno, altre che emergeranno – ha aggiunto il sottosegretario – ma siamo ottimisti anche visto quello che ci offre la storia come abbiamo visto con le rivoluzioni industrial del passato quando fracassavano i telai per il timore che l’automazione portasse a un decremento dell’occupazione o come visto anche con internet. Non è stato così e non credo che sarà così con l’intelligenza artificiale”.

L’allarme dei sindacati

“Mentre i grandi del mondo discutono di tecnologia e innovazione, noi lanciamo un segnale di allarme. Non siamo contrari all’innovazione tecnologica, ma questa ondata di ottimismo va in qualche modo verificata: la storia ci dimostra che non è sempre stato così e gli impatti sul sociale e sul lavoro sono stati devastanti”. Così il segretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, in occasione della manifestazione sindacale in occasione della riunione del G7 a Trento. 

“Noi chiediamo di governare l’innovazione non di fermarla. Anche a livello locale chiediamo alla Provincia di avviare una commissione per una formazione continua a tutti i livelli, per politiche del lavoro che sostengano i lavoratori e per orientare politiche che disincentivino la sostituzione dei lavoratori, ma che garantiscano una qualificazioni migliore del lavoro”, ha specificato Grosselli.  La proposta è stata condivisa anche dai segretari di Uil, Walter Alotti, e Cisl, Michele Bezzi, che hanno rilevato come “l’intelligenza artificiale possa avere anche delle ricadute positive sulla popolazione se adeguatamente governata”.

 


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