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G7, Accordo a 6 sul clima: Trump prende tempo e non mancano le tensioni

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24″Ribadiamo il nostro impegno a tenere i mercati aperti e a lottare contro il protezionismo, mentre restiamo fermi contro tutte le pratiche commerciali sleali”.  G7 e scontriG7, dentro la zona rossa in mareIl G7 delle First Ladies fra shopping e degustazioniTrump: “Ispirato da incontro con Papa” . G7, Melania Trump: “Mio marito ha lavorato duro, sono fiera di lui”

Taormina (Adnkronos) – E’ quanto si legge nel comunicato finale del G7 di Taormina, un comunicato di appena sei pagine e 39 paragrafi, molto più breve rispetto ai vertici precedenti.

I leader del G7, si legge nel comunicato, “riconoscono che commercio ed investimenti liberi, equi e mutualmente vantaggiosi, mentre creano vantaggi reciproci, sono i motori fondamentali per la crescita e la creazione di posti di lavoro”.

Affermata la necessità di tenere i mercati aperti e di combattere il protezionismo, i capi di Stato e di governo riuniti a Taormina allo stesso tempo “riconoscono che il commercio non sempre ha funzionato a beneficio di tutti: per questa ragione, ci impegniamo ad adottare le politiche appropriate in modo che tutte le aziende e tutti i cittadini possano ottenere il massimo dalle opportunità offerte dall’economia globale”.

I leader “spingono poi per la rimozione di tutte le pratiche commerciali distorsive (dumping, barriere non tariffarie discriminatorie, trasferimenti di tecnologia forzati, sussidi e altri sostegni dai governi e dalle istituzioni) in modo da incoraggiare reali condizioni uguali per tutti”.

LE DICHIARAZIONI DEI LEADER

CLIMA – Accordo a sei sul clima. “Gli Stati Uniti sono nella fase di revisione delle loro politiche sui cambiamenti climatici e sull’accordo di Parigi e dunque non sono nella posizione di dare il loro consenso su questi temi”, si legge nel comunicato finale del vertice. Per questo, “i capi di Stato e di governo di Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Giappone e i presidenti della Commissione e del Consiglio europei riaffermano il loro forte impegno ad attuare rapidamente l’accordo di Parigi, come già deciso al vertice di Ise-Shima” dello scorso anno.

“Prenderò la decisione finale sull’accordo di Parigi la prossima settimana” scrive su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

MIGRAZIONE – Nel comunicato finale del vertice di Taormina si legge poi che i leader del G7 “riaffermano il diritto sovrano degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i loro confini e a stabilire politiche nel loro interesse nazionale e per la sicurezza nazionale”.

Nel paragrafo sulle migrazione, intitolato ‘Human mobility’, si legge che “il movimento in corso su larga scala di migranti e rifugiati è una tendenza globale che, date le sue implicazioni per la sicurezza e i diritti umani, richiede sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale. Riconosciamo che la gestione e il controllo di flussi di migranti, mentre si tiene conto della distinzione tra rifugiati e migranti, richiede un approccio di emergenza e allo stesso tempo di lungo periodo”.

I leader del G7 riuniti a Taormina “riconoscono anche la necessità di sostenere i rifugiati il più possibile vicini ai loro Paesi di origine e di metterli in grado di tornare in sicurezza e di aiutarli a ricostruire le loro comunità in patria”.

LIBIA – Quanto alla Libia, nel Paese “è urgente avanzare sul percorso di un dialogo politico inclusivo e di riconciliazione nazionale”. Nel comunicato finale si ribadisce “il pieno sostegno” al governo di accordo nazionale e si “dà il benvenuto ai recenti incontri tra fondamentali attori libici”.

IS – “Abbiamo fatto progressi significativi per ridurre la presenza dell’Is in Siria e in Iraq e per ridurre la sua capacità di attrazione. Ci impegniamo a continuare gli sforzi per completare la liberazione dei territori tenuti dall’Is, in particolare a Mosul e Raqqa, per perseguire la sua distruzione finale, la fine della violenza collegata, le diffuse violazioni dei diritti umani e le violazioni del diritto internazionale umanitario” si legge nel comunicato del G7.

RUSSIA – Le sanzioni per la questione ucraina possono essere sollevate se la Russia rispetterà i suoi obblighi, ma “siamo anche pronti ad adottare altre misure restrittive” nei confronti di Mosca “se le sue azioni lo richiederanno”, si legge nel comunicato del G7, che ribadisce “la condanna dell’annessione illegale della penisola della Crimea” e il “pieno sostegno dell’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina”.

Il documento afferma che una “situazione sostenibile” della crisi ucraina sarà possibile solo con la piena realizzazione degli accordi di Minsk. E sottolinea “la responsabilità” della Russia nel conflitto. “La durata delle sanzioni – si legge – è chiaramente legata alla completa realizzazione da parte russa degli impegni degli accordi di Minsk e dal rispetto per la sovranità dell’Ucraina. Le sanzioni verranno sollevate quando la Russia rispetterà i suoi impegni. Tuttavia, siamo pronti a prendere ulteriori misure restrittive perché aumentino i costi per la Russia se le sue azioni lo richiederanno”.

NORDCOREA – Poi Pyongyang. I Paesi del G7 sono “pronti a rafforzare le misure” necessarie per costringere la Corea del Nord a rinunciare al programma nucleare e a quello di sviluppo dei missili balistici e “ribadiscono l’impegno” per la non proliferazione e il disarmo. Il regime di Pyongyang, afferma il documento, è una delle “principali priorità nell’agenda internazionale e rappresenta crescenti nuovi livelli di minaccia alla pace e alla stabilità internazionali e al regime di non proliferazione, attraverso le ripetute e continue violazioni delle leggi internazionali”.

La Corea del Nord, prosegue il documento, “deve ottemperare immediatamente e pienamente a tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu e abbandonare tutti i programmi nucleari e dei missili balistici in modo completo, verificabile e irreversibile”.

RIPRESA GLOBALE – La ripresa globale sta guadagnando slancio ma la crescita rimane moderata e il pil è ancora al di sotto del potenziale in molti Paesi” si legge comunicato del G7. I leader sottolineano che la loro priorità “è quella di rafforzare la crescita globale per creare maggiori posti di lavoro e contribuire a migliorare la qualità di vita”.

Proprio per questo, si rileva, i leader ribadiscono “il proprio impegno ad utilizzare tutti gli strumenti politici – monetari, fiscali e strutturali – sia a livello individuale che collettivo per raggiungere una crescita più forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva”.

FAME NEL MONDO – I leader del G7 riuniti a Taormina “riaffermano l’obiettivo collettivo di tirare fuori dalla fame e dalla malnutrizione 500 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo entro il 2030, nell’ambito di un più ampio sforzo che coinvolga i nostri partner e gli attori internazionali”.

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