Fino al 26 febbraio 2023 una interessante mostra dedicata al movimento che tra le avanguardie del Novecento è quello maggiormente animato da un sentimento rivoluzionario di rinnovamento. ma anche di ribellione nei confronti della tradizione e di fiducia nelle possibilità offerte dal futuro e dalle sue innovazioni tecniche
di GianAngelo Pistoia
NordEst – Situato nel pieno del centro storico di Padova, Palazzo Zabarella – edificato per volere dell’omonima famiglia tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII – è un’importante memoria della più illustre storia cittadina e, oltre a questo, una notevole testimonianza artistica degna del rilievo nazionale che possiede. Ma esso rappresenta anche – e soprattutto – quella prestigiosa realtà culturale che da oltre vent’anni si propone di progettare, ospitare e promuovere mostre d’arte di spessore internazionale, sia in termini di rigore e serietà scientifica, che di entusiasmo e coinvolgimento del pubblico. Aspetti, questi, entrambi coltivati con la massima cura, fin dalla riapertura dell’edificio dopo i rilevanti e scrupolosi interventi di restauro per assumere le rinnovate ed attuali vesti di centro culturale polivalente di grande respiro e prestigio.
Dal 1997, infatti, Palazzo Zabarella ha ideato, presentato e realizzato una grande mostra evento ogni anno. Ciascuna di esse è stata la tappa caratterizzante di un lungo ed affascinante dialogo instaurato con il pubblico nel corso del tempo, inizialmente volto alla riscoperta e valorizzazione dei movimenti e degli artisti italiani dell’Ottocento e Novecento. Una serrata attività testimoniata e documentata anche da prestigiose pubblicazioni scientifiche e raffinati cataloghi la cui stesura è stata affidata a studiosi di meritata e riconosciuta fama internazionale. Ogni evento, infatti, è stato – ed è – il frutto di un attento e rigoroso percorso di approfondimento e di ricerca condotti sempre da una selezione dei massimi esperti.
Oggi Palazzo Zabarella continua la sua attività di ricerca e di promozione dell’arte ampliando i propri orizzonti di interesse e rinnovando così le tematiche di indagine culturale sulla base di nuovi ed importanti eventi capaci di esprimere la tradizionale qualità delle sue proposte al pubblico. Un approccio che mantiene le ragioni fondanti dell’importante centro culturale che da realtà privata – esempio unico nel suo genere – è stato capace di porsi fin dal suo esordio come serio ed affidabile interlocutore, del tutto paritario, rispetto a musei nazionali ed internazionali, soprintendenze ed istituzioni culturali di primaria importanza, nonché grandi collezionisti privati. E ciò nella volontà comune e condivisa di contribuire a sostenere, organizzare e promuovere attività artistiche e culturali ispirate a valori e standard di pura eccellenza scientifica ed espositiva, senza mai dimenticare l’obbiettivo di un pieno appagamento emotivo e culturale del pubblico dei visitatori, di ogni età e nazionalità essi siano.
Con questi presupposti e in tale ottica è stata inaugurata a Palazzo Zabarella lo scorso 1° ottobre e sarà visitabile fino al 26 febbraio 2023 anche l’esaustiva mostra “Futurismo 1910 – 1915. La nascita dell’avanguardia”.
[ “Le vêtement masculin futuriste – 1914” manifeste by Giacomo Balla and the “manifesto della ricostruzione futurista dell’universo – 1915” by Giacomo Balla and Fortunato Depero ]Premesse fondamentali per l’estetizzazione del quotidiano vennero postulate nel manifesto “Le vêtement masculin futuriste” (20 maggio 1914) – riedito in lingua italiana e riadattato in vista della Grande Guerra con il titolo “Il vestito antineutrale” (11 settembre 1914) – in cui Balla intese l’abito maschile come traslato dell’uomo nuovo futurista, emblematicamente rappresentato dal “Genio futurista” di Balla. L’aspirazione a riformulare il vissuto culminò infine nel “manifesto della ricostruzione futurista dell’universo” (11 marzo 1915) redatto da Balla e Depero. «Troveremo – affermarono i due artisti nel manifesto – degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione». Da allora il dipinto e la scultura cessarono di essere le uniche espressioni artistiche deputate a definire l’estetica del contemporaneo. La mostra “Futurismo 1910 – 1915. La nascita dell’avanguardia” allestita a Palazzo Zabarella di Padova, è aperta fino al 26 febbraio 2023. Questo il sito web dell’esposizione: www.zabarella.it
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