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Fiamme gialle Trento sequestrano 3 tonnellate di prodotti freschi: lasciati sui marciapiedi dei negozi

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La Guardia di finanza di Trento ha sequestrato dall’esterno di 10 negozi alimentari del Trentino tre tonnellate di prodotti freschi, del valore commerciale di circa 30.000 euro e ha denunciato 18 persone per violazione delle norme igienico-sanitarie.

Non veniva rispettata la catena del freddo. I fornitori, d’accordo con gli esercenti, lasciavano il cibo sui marciapiedi in attesa dell’apertura

 

NordEst – La Guardia di finanza di Trento ha sequestrato dall’esterno di 10 negozi alimentari del Trentino tre tonnellate di prodotti freschi, del valore commerciale di circa 30.000 euro, e ha denunciato 18 persone per violazione delle norme igienico-sanitarie.

I finanzieri hanno accertato che nelle prime ore del giorno gli addetti al trasporto degli alimenti, in accordo con i titolari delle attività, avevano depositato surgelati, formaggi e pasta freschi, latte, carne, pane, frutta e verdura, yogurt – senza le minime precauzioni igieniche – sui marciapiedi vicino agli esercizi commerciali, quando questi risultano ancora chiusi, per poter essere successivamente recuperati dagli addetti e messi in vendita.

Grazie alla collaborazione dei funzionari della Azienda sanitaria di Trento, è stata accertata sia l’interruzione della catena del freddo (per prodotti la cui conservazione è obbligatorio che avvenga a temperatura controllata) sia problematiche relative alla sicurezza e all’igiene intrinseca dei prodotti.
I finanzieri hanno accertato che la temperatura, che per gli alimenti deve essere almeno inferiore ai quattro gradi, era decisamente superiore (ben 22 gradi), ed alcune ceste di pane avevano già attirato insetti e formiche, mentre per i prodotti congelati e surgelati si era interrotta la cosiddetta “catena del freddo”. La merce è stata sequestrata in via cautelativa ed immediatamente avviata alla distruzione in quanto gli ispettori sanitari l’hanno dichiarata non adatta al consumo umano. I responsabili dei punti vendita e i trasportatori sono stati denunciati alla Procura di Trento. Rischiano la pena dell’arresto fino ad un anno o l’ammenda da 309 a 30.987 euro.

 

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