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Festa della Liberazione in Trentino Alto Adige: resi gli Onori ai Caduti per la Patria, la Libertà e la Pace

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Due eventi distinti hanno caratterizzato la ricorrenza odierna in Trentino Alto Adige

Le cerimonie a Trento

Trento / Bolzano –  A Bolzano il 25 aprile è stato ricordato con i due tradizionali cortei, guidati dal sindaco Renzo Caramaschi e dal vice sindaco Christoph Baur. Erano presenti i massi rappresentanti politici e militari, come anche l’Anpi. “L’entusiasmo per la libertà, conquistata in questo giorno, istauri nei giovani la fiducia e i valori di una società più solidale e meno egoista”, ha detto il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi.

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha ricordato che “in tempi di migrazione, terrorismo e incertezza alza la voce di chi chiede un uomo forte. Il 25 aprile ci ricorda invece che questo porta inevitabilmente verso la catastrofe. I valori della democrazia e della solidarietà tra i popoli vanno difesi ogni giorno”.

A Bolzano, il Comandante delle Truppe Alpine e le Autorità cittadine hanno reso gli Onori ai Caduti con diverse cerimonie alla presenza di un reparto in armi del Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina” e delle rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma intervenute con i loro labari e gagliardetti.

Come tradizione, nel capoluogo altoatesino due diversi cortei hanno toccato i numerosi luoghi della memoria presenti in città per poi ricongiungersi in Piazza Adriano e proseguire insieme fino al muro di cinta dell’ex Lager di via Resia. Le cerimonie di quest’anno si sono poi concluse in Piazza Matteotti con un evento benefico a favore della popolazione colpita dai recenti eventi sismici in Centro Italia.

Le cerimonie a Bolzano

“Senza la lotta antifascista non sarebbe stato mai possibile chiedere a tutti i trentini uno sforzo suppletivo per riconciliarsi con la propria storia secolare, coniugando libertà e autonomia e al tempo stesso costruendo una nuova convivenza con i sudtirolesi dopo lo sciagurato tentativo di italianizzazione imposto dal fascismo”.

Lo ha affermato il governatore trentino Ugo Rossi, durante le celebrazioni per il 25 aprile a Trento.
“Non possiamo permettere che si pensi – ha detto Rossi – che si possa porre sullo stesso piano la scelta fascista e quella antifascista. Perché se è vero che nell’ antifascismo si sono incontrate posizioni politiche molto diverse è anche vero che solo da questo incontro è potuta nascere l’Italia democratica di oggi. E con essa una nuova Europa, che ci ha assicurato il più lungo periodo di pace mai vissuto nell’età moderna”.

“Il 25 aprile non fu solo la Liberazione dalla dittatura nazifascista. Il 25 aprile significò per l’Italia anche la costruzione di una nuova e diversa società”. Lo ha detto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta.
Secondo il primo cittadino, la “nostra stanca democrazia è assediata oggi da altri pericoli: quello dell’indifferenza, del disimpegno, del populismo”. “Per questo – ha aggiunto – oggi ci serve ancora lo spirito del 25 aprile, lo spirito di chi non solo protesta ma progetta e costruisce, di chi sa coniugare idealismo e concretezza.

A Trento, dopo una Santa Messa officiata nella Chiesa dell’Annunziata alla presenza delle Autorità locali e del Vice Comandante delle Truppe Alpine per il Territorio, è stato un Picchetto del 2° Reggimento Genio Guastatori con le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, a dare solennità al ricordo di chi ha donato la propria vita per gli ideali di Patria, Libertà e Pace.

La deposizione di una corona presso Palazzo Thun e la successiva cerimonia dell’Alzabandiera al Monumento ai Caduti di Piazza della Portela hanno dato inizio ad un corteo terminato in Piazza Pasi.

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