NordEst

Esplosione a Trieste: periti al lavoro, schianto mortale in Trentino

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Trento – Arturo Brentari, 59 anni, di Smarano, è deceduto in seguito ad un tragico incidente avvenuto venerdì sera, tra la sua auto e un furgone sulla strada tra Dermulo e Sanzeno. L’uomo, falegname in pensione ed ex vigile del fuoco, era alla guida della sua Fiat Punto ed ha azzardato un sorpasso proprio mentre sopraggiungeva il furgone. Lo schianto frontale è stato inevitabile e Brentari, che viaggiava con la moglie e una terza persona, è rimasto schiacciato tra il sedile e il volante.

Trieste –
Un fascicolo sarebbe stato aperto in procura e alcune persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati in merito all’esplosione di mercoledi’ scorso verificatasi nell’esclusivo centro benessere Avalon in cui una donna, Sonia Pugnetti, e’ rimasta gravemente ferita e un’altra decina di persone intossicate. Dopo le prime due relazioni depositate in Procura da parte di carabinieri e vigili del fuoco, sono al lavoro i periti per accertare le cause dell’ esplosione.

Le perizie – I due periti indicati dal magistrato sono Luigi Colugnati dell’Arpa Fvg e l’ufficiale del Vigili del Fuoco, Dario Zanut. Nello scoppio rimasero ferite tredici persona di cui una in modo grave.

Migliora la ferita più grave –
Intanto si apprende che Sonia Pugnetti, l’istruttrice di 37 anni gravemente ferita nello scoppio al Centro ‘Avalon’, non perdera’ le gambe. Lo hanno confermato fonti sanitarie.

La donna – per la quale, in un primo momento, si era parlato di sub amputazione di una gamba e del rischio di amputazione dell’altro piede – e’ stata sottoposta a un intervento di chirurgia ricostruttiva da due equipe di chirurgia plastica, dirette da Zoran Arnez, coadiuvate da un ortopedico. L’intervento e’ durato piu’ di 4 ore; sono stati prelevati tessuti di muscoli sani e ‘reimpiantati’ nelle parti lese e si e’ evitata l’amputazione.

Riapre la palestra –
La palestra e il ristorante del centro ‘Avalon’ di Trieste – dove mercoledi’ sera una esplosione ha causato tredici feriti tra i quali quello di una istruttrice tuttora ricoverata all’ospedale di Cattinara (Trieste) – sono stati riaperti. Lo ha reso noto la direzione del Centro. Ancora chiusa, invece, la piscina del wellness dove i Carabinieri che indagano sullo scoppio faranno dei sopralluoghi e preleveranno campioni d’acqua utili all’inchiesta. ‘Non ci rendiamo ancora conto di come e cosa possa essere successo – ha detto Federica Monfe‘, direttore dell’Avalon – visto che tutto e’ successo all’esterno della piscina del centro. E che tutto era controllato da una ditta addetta alla manutenzione. Ora il centro e’ stato messo in sicurezza’, ha concluso.

 
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