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Dro, Soccorso alpino trentino mobilitato di notte su Cima alle Coste

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Nella serata di domenica, una cordata di due ragazzi provenienti da Riccione ed impegnati lungo la via d’arrampicata “Te lo dò io il Colorado” in località Cima alle Coste (Dro) si è ritrovata bloccata al penultimo tiro della stessa, sia a causa del buio che di un infortunio occorso ad uno dei due scalatori, dovuto ad un precedente distaccamento di roccia

Dro (Trento) – La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 18.30. La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero per evacuare uno dei due arrampicatori, dopo che il personale del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di competenza di Riva del Garda si era calato in corda doppia fino al punto dov’era incrodata la coppia, constatando i traumi di uno dei due ragazzi (al ginocchio e ad una mano).
L’infortunato è stato trasferito poi all’ospedale Santa Chiara di Trento. Inoltre, è stato inviato da terra anche il personale della vicina stazione dei Vigili del Fuoco di Dro, la cui fotoelettrica si è rivelata preziosa nell’illuminare a giorno la parete per tutta la durata dell’intervento.

 


In breve

Elisoccorso trentino: 3 interventi nella giornata di domenica a Primiero. Dall’Alpe Tognola a malga Juribello, fino ad un sanitario in un hotel del centro di San Martino di Castrozza, con il supporto dei vigili del fuoco. Guarda le immagini dell’ultimo intervento notturno di Stefano Taufer.(VIDEO)


Dai domiciliari al carcere per diverse violazioni delleprescrizioni. L’uomo era già agli arresti domiciliari per gravi episodi di maltrattamenti e di violenza psicologica ed economica ai danni della moglie.  A seguito infatti dell’atteggiamento poco collaborativo verso i carabinieri di Malè incaricati di controllarlo, il 47enne di origini romene è stato trasferito nel carcere di Spini di Gardolo, a Trento. L’episodio di violenza più grave risale allo scorso marzo quando l’uomo armato di un’ascia si era presentato davanti all’albergo nel quale la moglie lavorava, distruggendo le vetrate della porta di ingresso prima di fuggire. L’uomo residente in Val di Sole era stato sottoposto agli arresti domiciliari; a seguito dei diversi episodi di violazione delle prescrizioni (come l’obbligo di aprire la porta alle pattuglie incaricate di controllarlo e di essere collaborativo con i militari) è stato trasferito in carcere a Trento.

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