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Paralimpiadi Pechino, terza medaglia per Bertagnolli: argento nello slalom gigante

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Altro grande risultato per lo sciatore di Fiemme

L’abbraccio d’argento dopo la picchiata giù dalla pista Rock ©phMauro Ujetto/Cip

 

NordEst – Ancora un successo, è il terzo per lo sciatore fiemmese impegnato nella gara visual impaired insieme alla guida Andrea Ravelli. Aveva chiuso al comando la prima manche proprio davanti ad Aigner.

Al via per ultimo nella seconda e con tutti i favori del pronostico addosso Bertagnolli non ha rischiato nulla sciando con grande sicurezza fino al traguardo dove ha chiuso a 1″68 dal rivale austriaco che invece a metà percorso ha anche rischiato di uscire. A completare il podio in terza posizione staccato di oltre cinque secondi lo slovacco Miroslav Haraus.

Festeggia la squadra azzurra che spera in una nuova medaglia trentina nella notte quando scenderà in pista Chiara Mazzel di Vigo di Fassa impegnata nello slalom gigante femminile per ipovedenti

Il primo oro

Arriva anche il primo oro per l’Italia ai Giochi Paralimpici di Pechino 2022. Dopo la delusione nella discesa libera e l’argento in SuperG, Giacomo Bertagnolli porta a casa il titolo paralimpico nella supercombinata maschile categoria Vision Impaired.

Bravo Jack a chiudere terzo nel SuperG dietro al francese Deleplace e all’austriaco Aigner. Ma nello slalom Giacomo fa semplicemente la gara perfetta con il miglior tempo di manche, di gran lunga rispetto agli altri. Rifila un distacco incredibile ad Aigner comunque secondo, mentre Deleplace sbaglia più volte ed è fuori dal podio. Terzo posto quindi conquistato dal britannico Simpson.

Debutto con l’argento

Un abbraccio d’argento. È quello tra Giacomo Bertagnolli e la sua guida Andrea Ravelli, che regalano all’Italia la prima medaglia alla Paralimpiade invernale di Pechino, sfrecciando fino all’argento nel superG categoria Vision Impaired (atleti con disabilità visive) sulle nevi di Yanqing. I due portacolori delle Fiamme Gialle, che hanno cominciato la loro collaborazione nell’inverno 2018/2019, hanno fermato il tempo sul 1:09.31, giungendo con 40 centesimi di ritardo dai vincitori della gara, i britannici Neil Simpson e Andrew Simpson (1:08.91). Terzo posto per gli austriaci Johannes Aigner e Matteo Fleischmann (1:09.74).

 “Finalmente è arrivata – ha dichiarato Bertagnolli, alla quinta medaglia alle Paralimpiadi dopo le quattro del 2018 conquistate con Fabrizio Casal (che ora guida un’altra trentina, Chiara Mazzel) – ieri non è andata proprio bene, ma oggi ho tirato fuori quella forza in più che non avevo dimostrato in discesa libera. Avevo tante motivazioni per fare bene, volevo innanzitutto togliermi il dente e portare a casa una medaglia, quindi ottenere un risultato che ripagasse di tutta la fatica di questi ultimi anni e poi, per ultimo, volevo dedicare questa medaglia alla mia ragazza, che oggi compie gli anni. Domani (ore 3 e 7.15 in diretta tv su Raidue) mi aspetta la supercombinata, che a PyeongChang non era andata benissimo, e questo è un ulteriore motivo di riscatto”.

Così Ravelli, alla sua prima gioia paralimpica: “Sapevo che in superG Giacomo va più forte che in discesa libera. Oggi, rispetto a ieri, è sceso con il giusto mood. Io gli ho detto solo di godersela e di sciare all’altezza dello sciatore che è. La medaglia l’abbiamo costruita nel percorso centrale e nel muro, dove ha recuperato parecchio. Nel piano finale ha lasciato qualcosa ma la pista è così e siamo noi che dobbiamo adattarci”.

In campo femminile, Martina Vozza, guidata in pista da Ylenia Sabidussi, è caduta dopo circa venti secondi di gara, non riuscendo a riscattarsi dopo l’uscita di pista di ieri in discesa libera: “Mi si è staccato uno sci mentre affrontavo una porta. Sto male, perché è la gara alla quale tenevo di più. Fino a pochi giorni fa non avevo pressione, oggi la sentivo di più perché questa è la mia gara. In questo momento sono giù ma cercherò di risollevarmi in vista degli impegni di domani”.

“Mi dispiace perché so quanto Martina teneva a questa gara. A 17 anni ed è alla sua prima Paralimpiade: c’è tutto il tempo del mondo. Domani è un altro giorno e cercheremo di affrontare la gara come sempre sorridenti e serene”, ha aggiunto la guida Ylenia.. Nella standing maschile, diciottesimo posto con 1:14.70 per Federico Pelizzari, che a fine gara ha dichiarato: “A livello di sciata e di sensazioni in gara sono contento della mia prova ma speravo in qualcosa di più, pensavo di poter arrivare tra i primi cinque. Ora devo ricaricarmi perché domani ho la supercombinata e in slalom posso recuperare secondi”.

Davide Bendotti ha ottenuto il ventiduesimo posto con 1:16.30: “Sono abbastanza contento di questa prima gara, mi è piaciuta la mentalità con cui l’ho affrontata. Ho commesso un errore nel muro nella parte centrale ma ho dato il massimo, per questo mi sento soddisfatto. Prendo quella di oggi come una prova per la supercombinata di domani”.

La gara è stata vinta dal cinese Jingyi Liang (1:09.11), davanti all’austriaco Markus Salcher (1:09.35) e al canadese Alexis Guimond (1:10.02). Nella sitting maschile, un grande Renè De Silvestro si è fermato appena ai piedi del podio, piazzandosi al quarto posto con il crono di 1:11.54. Oro per il norvegese Jesper Pedersen (1:09.69), argento per il neozelandese Corey Peters (1:10.16), bronzo per il giapponese Taiki Morii (1:10.61).

“Pensavo di aver fatto una gara da podio ma non è stato così – ha commentato l’azzurro – ho sbagliato nella parte centrale ma ho fatto bene nella parte bassa e finale. Ho rotto il ghiaccio e ho preso qualche rischio che potevo non prendere. Le mie sensazioni per questa Paralimpiade sono molto buone. Posso dire la mia in supercombinata, perché in slalom sono migliorato tanto ma anche in gigante. PyeongChang è stata una bella Paralimpiade, anche se ho peccato un po’ di inesperienza, mentre qui a Pechino so di poter fare bene”.

Queste le parole del Presidente del Cip, Luca Pancalli, che premierà gli azzurri nella Medal Plaza: “Abbiamo rotto il ghiaccio, con Giacomo che ha confermato il suo ottimo stato di forma. Vorrei anche sottolineare il buon quarto posto di Renè De Silvestro. Un po’ di rammarico, invece, per la quinta posizione di Giuseppe Romele nel nordico. Il movimento paralimpico nel nostro Paese è esploso, lo abbiamo visto ai Giochi di Tokyo. Per quanto riguarda gli sport invernali è un momento di grande vitalità. Da parte nostra vogliamo innescare un meccanismo virtuoso e avvicinare il maggior numero di ragazze e ragazzi alla pratica sportiva, ispirare nuove generazioni di atleti”.

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