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NordEst, a 45 anni dalla scomparsa di Buzzati i “Monti Pallidi” non lo dimenticano

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Il 28 gennaio 1972 moriva a Milano lo scrittore Dino Buzzati. Nato a Belluno il 16 ottobre 1906, è stato un grande intellettuale appassionato delle Dolomiti: giornalista e inviato del Corriere della Sera, pittore, drammaturgo, scenografo, costumista ma anche poeta

Buzzati
Dino Buzzati durante una ascensione (da Cortina in corda)

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – Dino Buzzati Traverso (secondo cognome che gli verrà aggiunto nel 1917) era figlio di Giulio Cesare Buzzati un giurista molto conosciuto nel Bellunese ma anche a Milano dove insegnava Diritto internazionale alla Bocconi. Terzo di quattro fratelli, già a dodici anni suonava il violino ed il pianoforte. Terminati gli studi superiori al liceo Parini di Milano, si iscrive a giurisprudenza ed il 10 ottobre 1928 si laurea con una tesi sulla natura giuridica del Concordato; nello stesso anno entra al Corriere della Sera come praticante diventando in seguito redattore ed inviato.

Nel 1940 Buzzati è in Africa, precisamente ad Adis Abeba, come inviato di guerra per il giornale. Aderisce alla Repubblica Sociale Italiane ed il 26 aprile 1945 esce sulla prima pagina del Corriere con l’articolo intitolato Cronaca di ore memorabili.

La sua carriera letterario è ricca di opere importanti: nel 1933 esce Barnabò delle montagne, nel 1935 il segreto del Bosco Vecchio (dal quale il regista Ermanno Olmi trarrà l’omonimo film), ma è del 9 giugno 1940 il capolavoro intitolato Il deserto dei Tartari dal quale il regista Valerio Zurlini trarrà l’omonimo film.
La vita artistica di Buzzati è altrettanto ricca: pittore più che per svago quasi per mestiere, sembra abbia dichiarato “Sono un pittore il quale, per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato, ha fatto anche lo scrittore e il giornalista”; le sue opere sono legate alle atmosfere e alle situazioni dei suoi romanzi e dei suoi racconti.

L’ultimo libro pubblicato dall’autore è, nel 1971, I miracoli di Val Morel che più che una raccolta di scritti sono un insieme di dipinti, accompagnati da brevi didascalie, che raffigurano degli immaginari ex voto compiuti nella finzione letteraria da Santa Rita; questi dipinti raffigurano tutte le tematiche affrontate nel corso della carriera di romanziere e pittore: il destino, il fantastico, l’ironia, l’amore, la perversione, il delitto.

Nel 2010, a quasi quarant’anni dalla sua morte avvenuta il 27 Gennaio 1972, le sue ceneri saranno sparse sulla Croda da Lago nella conca di Cortina d’Ampezzo, cima da Lui particolarmente apprezzata.

Grande amante della montagna, ha scalato numerose cime con alpinisti di fama quale Attilio Tissi e con le guide Angelo Della Santa di Caprile (1921 – 1923), Giuseppe Quinz di Misurina (1929 – 1930), Toni Schranzhofer di Sesto(1936 – 1937); inizialmente le zone preferite furono la Schiara e l’Ampezzano, il Popera e le Dolomiti di Sesto. Nel secondo dopoguerra frequentò con regolarità le Pale di San Martino, accompagnato dalle guide Lino Zagonel e Giacomo Scalet (1946) e, dal 1948 al 1964, da Gabriele Franceschini.

Buzzati Cortina
La parete sud della Croda da Lago vista dal sentiero che, partendo da Passo Giau, raggiunge Forcella d’Ambrizzola: una delle gite più belle e naturalisticamente interessanti dell’Ampezzano

A Dino Buzzati è dedicata una torre nel gruppo della Croda da Lago nell’Ampezzano, una sala della biblioteca del Parco Paneveggio Pale di San Martino a Villa Welsperg in Primiero e, sempre in Primiero, il sentiero attrezzato che dalla località Fosne raggiunge la punta del Cimerlo. Questo sentiero, aperto nel 1973, aveva un tratto chiave rappresentato da una stretta fessura costituita da due pareti di roccia distanti meno di un metro sbarrate in alto da un grosso masso; originariamente si percorreva il camino sul fondo quasi pianeggiante avanzando con fatica e strisciando contro le pareti fino a raggiungere una scaletta metallica che permetteva il superamento del tratto; da alcuni anni questo passaggio è stato abbandonato e la fessura si aggira all’esterno con un passaggio abbastanza impegnativo.

E’ allo studio della sezione CAI – SAT di Primiero un evento per onorare l’alpinista – giornalista che tanto ha dato alle nostre montagne: appena il progetto sarà pronto, ne verrà data comunicazione.

– Tutte le opere di Buzzati

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One Reply to “NordEst, a 45 anni dalla scomparsa di Buzzati i “Monti Pallidi” non lo dimenticano

  1. Durante le sue campagne alpinistiche nelle nostre Pale, accompagnato dalle guide alpine di San Martino, il grande Buzzati pernottó spesso al rifugio Pradidali proprio di fronte alla sua amata cima Canali che in un suo disegno paragonò al Duomo di Milano, in suo onore la prossima stagione verrá intitolata una stanza del rifugio stesso, la stessa stanza in cui trascorse piú volte le notti prima delle scalate anche Re Leopoldo del Belgio.

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