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Casse Rurali Alta Valsugana, via libera alla fusione a quattro

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I soci approvano il progetto di fusione tra le Casse Rurali di Pergine, Caldonazzo, Levico Terme e Pinetana-Fornace-Seregnano. Dal primo luglio sarà operativa la nuova Rurale Alta Valsugana, con più di diecimila soci, 1,65 miliardi di raccolta e 1,1 miliardi di impieghi e un patrimonio di 170 milioni. Il 20 luglio la prima assemblea per eleggere le cariche sociali

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Valsugana (Trento) – I risultati del voto nelle quattro assemblee straordinarie svoltesi oggi pomeriggio in contemporanea hanno premiato i promotori della fusione tra le quattro Rurali dell’Alta Valsugana. A Pergine su 734 presenti 3 contrari e 2 astenuti; a Caldonazzo su 430 presenti 13 contrari e 8 astenuti; a Baselga di Piné su 428 voti, 3 contrari e 2 astenuti; a Levico Terme su 240 soci 1 contrario e 1 astenuto. In totale 20 contrari e 13 astenuti, via libera praticamente unanime.

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Dal primo luglio sarà quindi operativa una delle Casse Rurali più importanti del Trentino, presente in una vasta area di 55mila abitanti dell’Alta Valsugana, Vigolana, Pinetano, 27 sportelli (di cui uno a Trento), 207 dipendenti ed oltre 10mila soci.

Importanti i numeri della raccolta, pari 1.650 milioni, e degli impieghi a 1.100 milioni. La nuova Cassa parte in sicurezza, dal momento che un importo per quasi la metà dei crediti lordi deteriorati, 163 su 341 milioni, è stato prudenzialmente accantonato per far fronte a possibili inadempienze. Al netto delle svalutazioni, i crediti deteriorati ammontano ora al 15% del totale, con un tasso di “copertura” di tutta sicurezza del 47%. Solo nell’ultimo anno le quattro Casse hanno effettuato 67,8 milioni di accantonamenti prudenziali, che hanno condizionato i rispettivi risultati di esercizio.

“Una operazione di prudenza molto importante, che però garantisce al nuovo istituto di partire su basi molto solide”, hanno osservato i quattro presidenti parlando ai loro soci nelle rispettive assemblee. La nuova Cassa sarà molto solida, con un patrimonio di 170 milioni e un indice di solvibilità superiore al 17%.

Il prossimo 20 luglio avrà luogo la prima assemblea, con all’ordine del giorno l’elezione delle cariche sociali. Il presidente sarà espressione di Pergine (la Cassa che per motivi di semplificazione delle procedure funge da incorporante), il consiglio di otto componenti sarà formato nella fase iniziale (primo triennio) da membri espressione dei territori delle Casse di provenienza, in parti uguali. Tra questi sarà nominato un vicepresidente. Sede a Pergine, il direttore sarà Paolo Carazzai, attuale Dg di Pergine.

Soddisfazione unanime è stata espressa dai presidenti. Nessuno ha nascosto la difficoltà della situazione economica che si riflette anche sull’attività bancaria, ma la nuova Cassa saprà farvi fronte con competenza e organizzazione adeguate alla sfida.

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