Primo Piano NordEst

Cassa Centrale Banca incontra le BCC del Friuli Venezia Giulia

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Il piano industriale e il progetto del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano al centro del primo degli incontri territoriali del Gruppo. La riunione, organizzata in collaborazione con la Federazione del Friuli Venezia Giulia, ha visto la partecipazione di oltre 110 rappresentanti delle BCC della Regione

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NordEst – A esporre i punti salienti del Progetto Gruppo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano sono intervenuti il direttore Mario Sartori e il presidente Giorgio Fracalossi. Sartori ha ripercorso le tappe del progetto di costituzione del nuovo Gruppo Bancario Cooperativo illustrato lo scorso 13 ottobre in occasione del Meeting nazionale organizzato a Verona. “Il nostro intento – ha affermato Sartori – è dar vita ad una Capogruppo al servizio delle BCC/CR. Vogliamo rispettare le sensibilità territoriali, coniugandole con i valori fondanti del Credito Cooperativo e con le prerogative di direzione e coordinamento della Capogruppo. Vogliamo valorizzare l’autonomia gestionale delle BCC/CR nel pieno rispetto della normativa di Vigilanza”.

La Capogruppo avrà un patrimonio superiore al miliardo di euro previsto dalla normativa. Questo consentirà di realizzare una solidità patrimoniale di primaria levatura a livello nazionale. “Mantenendo saldi i nostri valori – ha affermato il presidente Fracalossi – abbiamo elaborato un modello di sviluppo originale che punti su prodotti e servizi innovativi all’avanguardia. Il Credito Cooperativo esprime al proprio interno sensibilità molto diverse, specchio delle realtà territoriali che rappresenta. Per noi si tratta di una risorsa da cui non possiamo e non vogliamo prescindere”.

Un percorso impegnativo quello tracciato a Udine che nei prossimi mesi porterà le BCC/CR a formalizzare l’impegno a sottoscrivere il contratto di coesione per dare vita alla nuova Holding nazionale. Alla presentazione è seguito un ampio e articolato dibattito che ha consentito di affrontare, e dare risposta alle puntuali domande dei presenti. Modalità e tempi dell’aumento di capitale, ruolo delle BCC/CR all’interno del Gruppo e articolazione della governance, i temi più discussi.

Nel corso dell’incontro è emerso chiaramente che si tratta di un progetto condiviso, costruito con i territori, non calato dall’alto; un progetto originale e lungimirante che mette le BCC al centro, che punta a costituire una capogruppo che sia al servizio di queste ultime e non viceversa.

È una sfida – ha più volte ricordato, il direttore Sartori – che affronta una complessità importante con un altissimo numero di variabili da governare. Il credito cooperativo fa parte di un sistema bancario, quello italiano, che visto dalla BCE è un sistema in difficoltà perché non più in equilibrio. “La riforma ci spinge ad una profonda riorganizzazione. Nessuno ci farà sconti.

Abbiamo tutti bisogno di grande umiltà ma – ha chiosato Mario Sartori – siamo consapevoli che non rappresentiamo il problema del sistema bancario italiano. Dobbiamo invece avere il coraggio di metterci in discussione; con uno sforzo che coinvolge tutti: management, Federazioni, amministratori, banche di secondo livello, sistemi informatici. Sentiamoci tutti un po’ precari. Non dobbiamo semplificare o banalizzare se vogliamo costruire un progetto credibile, solido”.

“Sentiamo forte il dovere di procedere con il nostro progetto, ha concluso il Presidente Fracalossi. Dobbiamo riuscire a salvaguardare la peculiarità, la specificità delle BCC–CR dell’intero sistema paese, di tutti i territori coniugando l’evoluzione bancaria con ciò che sta più a cuore al sistema cooperativo, il socio e il territorio. Il valore che questo sistema di piccole banche rappresenta per l’Italia va assolutamente salvaguardato”.

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