NordEst

Bon a Trieste, “Stanco, distrutto ma felice”

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‘Sono stanco, distrutto, ma felice di essere a casa’. Sono le prime parole di Eugenio Bon, il marittimo triestino della Savina Caylyn rimasto per 10 mesi in ostaggio dei pirati somali, subito dopo il suo sbarco all’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Gorizia). Con una barba lunghissima, come quella di Tom Hanks nel celebre film ‘Cast Away’, e accompagnato da papa’ Adriano e mamma Elisabetta – entrambi a Roma per il su sbarco in Italia – Eugenio ha ripercorso la sua drammatica esperienza di ostaggio.
 
‘E’ stata un’esperienza traumatica in tanti momenti – ha detto Eugenio – in una realta’ completamente diversa dalla nostra, in cui bisognava ricordare che non eravamo i soli ad essere in ostaggio dei pirati, perche’ sono molti gli equipaggi che erano nelle nostre stesse condizioni, ed alcuni sono ancora li’.
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