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Addio ad Abram: scalò il K2 nel 1954 e aiutò molti alpinisti 

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Era l’ultimo componente della spedizione ancora in vita

++ MORTO ALPINISTA E SCRITTORE WALTER BONATTI ++

Bolzano – E’ morto Erich Abram alpinista altoatesino: era l’ultimo componente della spedizione italiana sul K2 del 1954 ancora in vita. Ne ha dato notizia il Club alpinistico italiano Cai. 

Abram era nato a Vipiteno nel 1922. Il sodalizio che lo ebbe come socio onorario lo ricorda come un uomo “di carattere schivo e lontano dalle scene mediatiche”.

Abram (a destra nella foto) è deceduto in serenità. Il suo nome è legato alla famosa spedizione che nel 1954 scalò per la prima volta il K2, la seconda montagna più alta del globo.  

Insieme a Walter Bonatti e allo sherpa Amir Mahdi trasportò le bombole d’ossigeno necessarie a raggiungere la vetta per Achille Compagnoni e Lino Lacedelli il 31 luglio. Abram, poi, ridiscese al Campo VIII prima della notte del bivacco all’addiaccio di Bonatti e Mahdi a 8.100 metri. 

Oltre a questo Abram fece il grosso del lavoro della messa in opera delle corde fisse sulla Piramide Nera, la difficile zona rocciosa che si trova poco sotto i 7.000 metri della cima nel Karakorum in Pakistan. 

Nella sua vita Abram fu anche pilota di piper ed elicottero per il soccorso in montagna aiutando moltissimi alpinisti dopo essere stato frigorista.

Con questa attività ha avuto la fortuna e la capacità di girare mondo legandosi particolarmente al Sudan e all’Algeria.

Era nato a Vipiteno nel 1922 poi è cresciuto a Bolzano ed ha studiato a Innsbruck dove iniziò ad affrontare vie molto difficili nel Kaisergebirge. In realtà iniziò ad arrampicare giovanissimo a 14 anni.

All’età di 16 anni già dominava il sesto grado. Durante la seconda guerra mondiale fu arruolato nelle Truppe Alpine andando nel Caucaso, in Cecoslovacchia ed in Grecia.

In Russia fu fatto prigioniero prima di tornare a Bolzano nel 1947. Sulle Dolomiti cominciò ad arrampicare con un gruppo dell’Alpenverein ed aprì numerose vie.

Nell’agosto 2012 al Salewa Cube Abram presentò il suo libro “Erich Abram, un alpinista bolzanino” realizzato con Augusto Golin. Un momento particolare per un personaggio che non ha mai amato troppo i riflettori

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