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Bolzano, Biosphera 2.0 la casa a misura d’uomo, con le migliori tecnologie

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In mostra a Klimahouse un modulo itinerante ad alta efficienza energetica reduce da un viaggio a tappe in Italia

casa futuro

Bolzano – E’ approdata a Bolzano dopo un lungo viaggio attraverso l’Italia, o meglio, attraverso le diverse aree climatiche del nostro stivale. Biosphera 2.0, la mini unità abitativa di soli 25 m2, confortevole e completamente accessoriata, in meno di dodici mesi ha in effetti percorso molti chilometri, per mettersi alla prova e dimostrare che anche a condizioni esterne diverse e talvolta estreme, era in grado di garantire standard elevati di abitabilità e di qualità di vita.

Il viaggio è iniziato con l’inaugurazione a Courmayeur all’inizio di marzo dello scorso anno, per proseguire poi alla volta di Aosta, Cuneo, Milano, Riccione, Torino e Locarno.

Oltre ad essere un modulo abitativo realizzato a misura d’uomo, con le migliori tecnologie oggi disponibili sul mercato, Biosphera 2.0 è stata anche un’esperienza abitativa itinerante per i 24 giovani volontari che nei dodici mesi di tour hanno abitato la casa del futuro. Ma Biosphera 2.0 è contemporaneamente anche un progetto scientifico, che ha previsto sia il monitoraggio di oltre 20 parametri relativi alle condizioni interne del modulo, sia  la valutazione oggettiva e soggettiva delle reazioni fisiologiche ed emotive di chi vi abitava.

Sono state costantemente monitorate la temperatura dell’aria e dei muri, l’umidità, la qualità dell’aria e la presenza di particolato ed è stato inoltre fatto indossare ai giovani abitanti del modulo un braccialetto, in grado di registrare anche le reazioni fisiologiche ed emotive indotte dall’ambiente: la temperatura corporea, la conduttività della pelle piuttosto che il battito cardiaco.

Il benessere nasce dal comfort

I risultati parlano chiaro   A quasi un anno dall’inaugurazione di Biosphera 2.0, sono stati analizzati i dati raccolti e ne è emerso il profilo di un modulo abitativo davvero evoluto, in grado di garantire e mantenere condizioni di habitat ottimali, indipendentemente dal contesto e dalle condizioni esterne dell’ambiente in cui di volta in volta, tappa dopo tappa, veniva inserito. Qualche esempio:

Il giorno più freddo (7.03.2016) della sua permanenza a Courmayeur  (temperatura percepita: – 18°), in presenza di due persone, l’elevato isolamento ha garantito una temperatura stabile e un tasso di umidità relativa ottimale per l’intera giornata. L’impianto di riscaldamento è entrato in funzione solo 18 minuti durante la notte.

– Il giorno più caldo (14.08.2016) a Riccione (temperatura percepita: + 39°), in presenza di 3 persone, grazie all’elevato isolamento, la temperatura interna si è mantenuta stabile, intorno ai 30°c, senza il contributo degli impianti di ventilazione e deumidificazione, mentre l’umidità relativa si é mantenuta tra il 35% e il 55%.

– Anche analizzando periodi più lunghi (sequenze di giorni più freddi e più caldi, rispettivamente a Courmayeur e a Riccione) temperature e umidità relativa si sono mantenute costanti e stabili.

–  Nel periodo estivo é stato prodotto quasi il doppio dell’energia effettivamente consumata

Emblematica, ai fini della valutazione dell’isolamento termico, la “fotografia”, realizzata con apposita termocamera, di una rovente giornata di agosto a Riccione: in presenza di una temperatura superficiale sul cappotto di 61°c la temperatura superficiale interna risultava pari a 27°. Il Δ di temperatura con l’esterno era perciò di ca. 30°, senza aver dovuto ricorrere all’impianto di raffrescamento.

– Ottime anche le performance di coibentazione acustica: durante il soggiorno di Biosphera 2.0 a Milano, all’interno dei Giardini Pubblici, la presenza del concerto dei Subsonica nelle immediate vicinanze non ha compromesso le condizioni di comfort acustico interno: 48 dB contro gli oltre 100 dB esterni.

Provare per credere

La Casa del futuro apre le porte a Klimahouse. Per sperimentare di persona un nuovo concetto di abitabilità e di benessere in ambiente, racchiuso in soli 25 m2, sono in programma  a Klimahouse visite guidate a Biosphera 2.0:

Biosphera 2.0: i dettagli di un progetto trasversale  

Il progetto é stato promosso da Aktivhaus, Politecnico di Torino DAD, Università della Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste Structure e dagli istituti Zephir, Minergie e PEFC con il patrocinio della Regione Valle d’Aosta, con la partecipazione di diverse aziende nazionali e internazionali:
oltre a ROCKWOOL anche Artuso Legnami, Be-eco, Fermacell, Hella, Internorm, Lape, Mezzi Termoidraulica, New Sermifer, Porcelanosa, T&T, Thermal Tecnology, Une, Xella, Zehnder.

Lana di roccia ROCKWOOL per isolare pareti e copertura

ROCKWOOL ha collaborato attivamente al progetto, come partner tecnico. Per isolare perfettamente il modulo, facendo sì che la temperatura, l’acustica e il comfort interno rimanessero invariati anche in presenza delle massime escursioni termiche o di elevato inquinamento acustico, l’utilizzo della lana di roccia ROCKWOOL è infatti risultato fondamentale. In particolare per le facciate sono stati utilizzati il sistema di isolamento a cappotto REDArt® e, per ottenere un particolare effetto estetico,  la  nuova soluzione per l’isolamento e il rivestimento di facciate ventilate REDAir®.Per la copertura è stato utilizzato il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Durock Energy.

 Soluzioni ROCKWOOL nei dettagli

     Sulla parete Tipo 1, con  struttura in X-LAM  di 100 mm è stata adottata, sul lato esterno la soluzione REDAir che prevedeva, in questo caso, l’utilizzo del pannello a media densità ROCKWOOL Fixrock VS 033 di spessore 160 mm, abbinato al pannello di finitura ROCKPANEL Metallics di spessore 8 mm sulla sottostruttura in legno. Sul lato interno è invece stata montata una controparete in FERMACELL, con il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL Acoustic 225 Plus e spessore totale 100 mm (30 + 70).

     Sulla parete Tipo 2, con struttura in X-LAM di 100 mm, è stata adotttata ancora la soluzione   REDAir sul lato esterno (sempre con ROCKWOOL Fixrock VS 033, questa volta di spessore 240 mm e ROCKPANEL Metallics di spessore 8 mm applicato su una sottostruttura in legno). Sul lato interno è stata montata, anche qui, una controparete in FERMACELL con un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL Acoustic 225 Plus di spessore totale 100 mm (30 + 70).

       Sulla parete Tipo 3, con struttura in X-LAM di 100 mm, si è invece optato per il sistema di isolamento a cappotto REDArt sul lato esterno (costituito dal pannello ROCKWOOL Frontrock Max Plus di spessore 160 mm con la finitura REDArt Silicone). Sul lato interno è poi stata montata una controparete in FERMACELL con pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL Acoustic 225 Plus di spessore totale 100 mm (30 + 70).

–      Per realizzare la copertura in lamiera non ventilata è stato adottato il pannello isolante ROCKWOOL Durock Energy di spessore 200 mm all’ estradosso. All’intradosso è stato invece montato un controsoffitto in FERMACELL in aderenza con il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL 225 Plus di spessore 80 mm.

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