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Olimpiadi 2026, pista da bob a Cortina: dopo le proteste, avanza l’ipotesi Innsbruck

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Approvato a maggioranza l’ordine del giorno presentato da Paolo Perenzin. Preoccupano costi e impatto ambientale del Cortina sliding centre

[ph Innsbruck.info]

 

NordEst – Il Consiglio provinciale di Belluno, chiede di verificare la fattibilità dell’adeguamento dell’impianto di Innsbruck in tempi e costi compatibili con i Giochi. È questo in estrema sintesi il contenuto dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Paolo Perenzin, sottoscritto dai consiglieri di “Provincia Comune 2030” e approvato martedì 26 settembre, con cinque voti favorevoli e due astensioni (e l’uscita dall’aula al momento del voto da parte dei consiglieri della lista “Progetto Dolomiti”).

L’ordine del giorno si rivolge alla Fondazione Milano-Cortina 2026, al Governo italiano e alla Regione del Veneto chiedendo di vagliare l’ipotesi Innsbruck. E in caso di fattibilità, di abbandonare immediatamente la costruzione del Cortina sliding center, utilizzando le risorse previste per la sua realizzazione per le esigenze del territorio bellunese. «Il sindaco di Innsbruck ha fornito un cronoprogramma chiaro, in cui evidenzia che l’adeguamento della loro pista da bob sarà pronto al massimo per la primavera 2025», ha detto nel suo intervento il consigliere Perenzin. «Se questo quadro è confermato – ed è per questo che chiediamo con urgenza una verifica – allora bisogna virare su Innsbruck».

L’intervento del presidente Padrin

«La pista da bob a Cortina è argomento quanto mai divisivo. Lo dimostrano anche presenze e assenze alla seduta odierna del Consiglio, cosa mai accaduta prima. Un argomento che in ogni caso non è competenza della Provincia e che sta invece in altre stanze, quelle del Governo, quelle della Fondazione Milano Cortina 2026, quelle del commissario Sant’Andrea, quelle della Regione del Veneto», ha premesso il presidente della provincia, Roberto Padrin.

«Per questo credo vadano distinti due piani diversi di ragionamento. Il piano dei cittadini, delle associazioni, della società civile e della comunità locale. E il piano dell’Amministrazione provinciale che anche senza avere competenze dirette può e deve raccogliere il sentire popolare ed esprimere il proprio parere. Se il primo è facile, immediato; il secondo è più complesso e non è giusto che si presti alle strumentalizzazioni del momento. Oggi quindi ci troviamo davanti a un progetto di una pista che non è priva di dubbi e punti critici. Su tutti l’aumento dei costi di realizzazione e l’ammontare dei costi di gestione. Dubbi che non sono e non possono essere privi di conseguenze.

Ma va detto chiaramente che non è mai stata messa in dubbio la presenza della pista da bob nel dossier olimpico. Quando la proposta Milano-Cortina è stata candidata alle Olimpiadi 2026, la pista da bob era parte integrante del dossier. Anzi, era l’unica realizzazione di opere sportive prevista a Cortina a servizio dei Giochi. Non un’opera nuova, ma una riqualificazione di un’opera già presente, che ha funzionato ininterrottamente dalle Olimpiadi del ’56 fino al 2008. Un’opera che è sempre stata voluta dalle Federazioni internazionali. Per coerenza con l’atto del Consiglio provinciale del 2022, il mio sarà un voto di astensione», ha detto il presidente Padrin.

«I problemi sul tavolo quindi restano due: l’aumento dei costi e i tempi, oggi sempre più stretti, di realizzazione. Bisogna avere la consapevolezza che se dovesse risultare che l’ipotesi Innsbruck è percorribile, è il caso che il Governo italiano e quello austriaco trovino subito un accordo. Ma se l’ipotesi non dovesse essere percorribile, si sgombri subito il campo dagli equivoci, evitando ulteriori speculazioni attorno all’argomento».

Odg pista da bob, la posizione dei consiglieri di “Progetto Dolomiti”

«La pista da bob non può diventare un tema di distrazione di massa». È quanto scrivono in una nota i consiglieri provinciali Serenella Bogana, Mattia Gosetti, Danilo De Toni e Dario Scopel, in merito all’odg Cortina Sliding Centre presentato oggi in consiglio provinciale. «Occuparsi oggi, fuori tempo massimo, del tema dell’impianto a servizio delle Olimpiadi invernali 2026, è un ottimo esercizio politico, ma siamo sicuri sia di utilità per le comunità bellunesi? Non è questione di benaltrismo, ma di cronologia. Nel dossier olimpico la costruzione della pista da bob è sempre stata indicata, senza ipocrisie, come riqualificazione di una pista che c’è ed è un rudere da anni.

Nessuno si è mai stracciato le vesti per questo, tranne i contrari alle Olimpiadi tout-court, con una visione che riteniamo quantomeno miope rispetto alla possibilità di lavoro e promozione che un evento come i Giochi olimpici porta nei territori. Nel marzo 2022 il consiglio provinciale ha deliberato favorevolmente il proprio appoggio allo Sliding Center. Cosa è cambiato oggi? Dal nostro punto di vista nulla. Qualsiasi opera, soprattutto se si tratta di una grande opera, rischia di dividere. Ma le divisioni ci fanno perdere l’attenzione e le energie da quanto serve al territorio, specialmente in considerazione del fatto che un ordine del giorno su un tema di competenza statale rischia di essere pura filosofia».

«Per questo motivo – sostengono i quattro consiglieri – abbiamo ritenuto di non partecipare alla votazione. Preferiamo concentrarci sulla concretezza, che oggi ci vede lavorare sui temi che competono alla Provincia e hanno rilevanza nella vita quotidiana delle famiglie bellunesi».


In breve

Il presidente della Repubblica al 60° anniversario del Vajont.  Ufficializzata la presenza nel Bellunese, il 9 ottobre per la commemorazione in cimitero e per la cerimonia istituzionale alla diga, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà a Longarone il 9 ottobre, per le cerimonie del 60° anniversario del Vajont. Il presidente sarà quindi alla commemorazione al cimitero monumentale di Fortogna, a partire dalle 11. Sarà un momento particolarmente intimo e toccante. Poi il Capo di Stato, attorno alle 12, si sposterà nello spiazzo della diga per gli interventi istituzionali.

 

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