NordEst

Belluno, recuperati i corpi dei soccorritori vittime della frana sul Pelmo

Share Button
Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi ha reso che sono stati ritrovati i corpi senza vita dei propri volontari, Alberto Bonafede, 43 anni, e Aldo Giustina, 42 anni, entrambi di San Vito di Cadore, precipitati giovedì dal monte Pelmo, investiti da una frana di sassi. I due tecnici erano stati travolti da una massa di 2500 metri cubi di roccia, mentre si calavano dalla cima per soccorrere due alpinisti feriti. L’area e’ ancora a forte rischio; si susseguono le scariche di sassi e c’e’ un pilastro di grandi dimensioni tuttora pericolante.
 
I due tecnici, che si stavano calando a circa 2.900 metri di altitudine, per raggiungere due alpinisti rimasti feriti sulla via Simon-Rossi, sono stati centrati dalla scarica, che ne ha tranciato le corde e li ha fatti precipitare per 700 metri.
 
Al momento la caduta di altro materiale dalla parete ostacola l’avvicinamento alle salme. I due scalatori tedeschi sono stati recuperati dall’elicottero e saranno trasportati in ospedale. Il Soccorso alpino fa sapere di stringersi alle famiglie dei suoi volontari.
 
Una massa enorme di 2500 metri cubi di roccia, pari ad un condominio di 10 appartamenti, si è staccata dal Monte Pelmo travolgendo i due uomini del Soccorso alpino di San Vito. E’ la stima fatta dai geologi che si trovano sul luogo della tragedia. Dal rifugio ‘Citta’ di Fiumé, la parete nord del Pelmo – che guarda verso Selva di Cadore e la Val Fiorentina – appare con una grande striscia bianca lunga 700 metri: il marchio della frana che ha raschiato la montagna. E le scariche di massi proseguono. Da quando è avvenuto l’incidente – stamane all’alba – i tecnici del soccorso ne hanno contate un’altra quindicina. Del resto gli stesso alpinisti tedeschi che Bonafede e Giustina stavano cercando di raggiungere erano stati bloccati e feriti da una frana di roccia. Quando i due uomini del soccorso si sono calati con le corde dalla cima, stamane poco dopo le 5, sono riusciti ad avvicinarsi fino ad una quindicina di metri dai due rocciatori. Poi i due tedeschi li hanno visti sparire davanti ai loro occhi, trascinati dalla montagna nel vuoto per 700 metri.
 
SINDACO: ERANO DUE PERSONE SPECIALI –  "La comunità perde due persone speciali, il paese adesso è come morto". Sono le parole di Andrea Fiori, il sindaco di San Vito di Cadore, dove vivevano Alberto Bonafede e Aldo Giustina, i due volontari del soccorso alpino rimasti uccisi sotto la frana staccatasi dal monte Pelmo. "Erano due ragazzi sempre disponibili, con tutti – continua il sindaco – impegnati non solo nell’organizzazione del soccorso, ma in tante associazioni di impegno sociale. Siamo sconvolti, in queste ore c’é una processione continua di gente, qui in Comune e nella sede del Soccorso". Bonafede, riferisce Fiori, faceva parte di una famiglia di alpinisti, molto conosciuti, e lui stesso era una guida alpina. Sia Bonfade che Giustina era sposati, con figli. "Sapevamo da ieri sera – spiega Fiori – che erano partiti per un soccorso difficile, in notturna, sul Pelmo. Io stesso mi ero dato da fare per recuperare una cellula fotoelettrica. Poi stamattina presto è arrivata la prima drammatica notizia, investiti da una frana". "Avevamo ancora qualche speranza che potessero tirarli fuori – conclude – ma chi se intende di queste ci ha fatto capire che era impossibile che potessero salvarsi".
 
Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *