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Museo Civico Feltre, nuovo fiore all’occhiello per la piccola “Venezia Dolomitica”: debutta la sezione archeologica

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Nella città di Feltre, denominata anche “la piccola Venezia rupestre o dolomitica”, sarà visitabile dal 30 aprile 2022 la nuova sezione archeologica del Museo Civico nata da una proficua sinergia fra l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso

[ Piazza Maggiore con il castello a Feltre – © Franco Celant (“Franco600D”)/ Flickr ]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – «Feltre vecchia è una piccola Venezia rupestre, sul crinale del colle; si riassume in una via illustre in salita e in discesa tra due porte della città; coronata nel sommo da una piazza monumentale, a gradinate ed a quinte, a porticati ed a logge. È un semplice incanto. Qui Venezia è ristretta, irrobustita, semplificata; è fatta montanina». Così scriveva Anselmo Bucci nel 1955 sul “Corriere della Sera”, rilevando uno degli aspetti ancor oggi caratteristici e di maggior fascino della città, ovvero il connubio di elementi lagunari e nordici nella sua edilizia e nel suo assetto urbanistico.

Il connubio fra montagna e pianura era evidente già nell’antichità ed emerge chiaramente nell’allestimento delle sale della nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre che sarà inaugurata il prossimo 29 aprile.

[Invito inaugurazione sezione archeologica Museo Civico di Feltre – © courtesy of the Municipality of Feltre]

Nata da una proficua sinergia fra il Comune di Feltre e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, questa è una sezione archeologica di nuova generazione, luogo di esposizione di reperti spesso unici, ma anche e soprattutto luogo dove la Storia si fa racconto.

Per offrire un viaggio che inizia all’interno del museo per poi espandersi nell’intera città, conducendo ai luoghi di rinvenimento dei reperti esposti o di collocazione dei principali monumenti della città romana e, ancor prima, retica. Mille anni di vita di Feltre, dalla civiltà retica alla caduta dell’Impero. Nella nuova sezione archeologica del Museo Civico ogni reperto esposto è abbinato ad un sistema di approfondimento digitale, che si connette ad un archivio web, richiamato tramite QR Code direttamente sullo smartphone del visitatore. Altri dispositivi multimediali, quali videoproiettori, monitor, diffusori acustici, accompagnano il percorso espositivo, rendendolo altamente interattivo.

[Nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre – © courtesy of the Municipality of Feltre]

Ma ad essere suggeriti dalla nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre sono anche itinerari che idealmente conducono molto lontano da queste terre. Come nel caso della rarissima iscrizione di Anna Perenna, singolare e ambivalente figura di divinità testimoniata a Feltre e nel quartiere Parioli a Roma, dove in anni molto recenti è stato rinvenuto un suo santuario, con una cisterna al cui interno gli archeologi hanno trovato una ventina di lamine con maledizioni e figurine antropomorfe di materiale organico entro piccoli contenitori.

Sempre a Roma conduce il monumento funebre dedicato a Lucius Oclatius Florentinus, pretoriano feltrino di illustre lignaggio, morto all’età di 24 anni. “Sepolto due volte”, caso rarissimo, a Feltre e a Roma, all’imbocco della via Cassia. La sua inumazione è infatti ricordata sia in una iscrizione lapidea rinvenuta dopo la disastrosa alluvione del luglio 1564 tra le ghiaie del torrente Colmeda e nel contempo anche in una stele emersa lungo la via Cassia; stele conservata al Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano di Roma e concessa in prestito alla nuova struttura archeologica feltrina in occasione dell’inaugurazione.

[Nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre – © courtesy of the Municipality of Feltre]

Nella nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre la compresenza di elementi culturali diversi è palese fin dalla prima sala dedicata al periodo pre-romano dove, accanto ad iscrizioni in caratteri retici compaiono oggetti d’uso venetici rinvenuti sul territorio. Plinio il Vecchio qualificava l’area occidentale della provincia, facente capo a Feltre, come oppidum (cittadella fortificata) retico, al pari di Trento e Berua, antico e ancor misterioso centro abitato.

Gli scavi compiuti nei pressi del Duomo di Feltre hanno intercettato strutture abitative di tipo seminterrato e consentito il recupero di frammenti di vasellame ceramico dove è forte la componente retica. Tuttavia l’osmosi culturale, favorita dall’ubicazione della città in un’area di snodo, doveva essere notevole già durante l’età del ferro.

[Nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre – © courtesy of the Municipality of Feltre]

In età romana i sistemi territoriali della pianura e della montagna vennero riuniti dal punto di vista amministrativo in un unico quadro politico. Inserita in un contesto territoriale unitario, Feltria riuscì a sfruttare la sua strategica posizione geografica, soprattutto nei primi secoli dell’età imperiale. Quando nel 39 a.C. divenne “municipium”, alla città fu assegnato un vasto territorio da amministrare che comprendeva gran parte della Valbelluna e quasi l’intera Valsugana.

L’appartenenza di quest’ultima all’“ager feltrino” è testimoniata da una scritta scolpita rinvenuta ad oltre 2000 metri d’altezza sul Monte Pergol, nella catena del Lagorai. Tali aspetti sono evidenziati nella sala dedicata alla geopolitica che spiega l’organizzazione amministrativa ed economica, quest’ultima basata principalmente sul commercio del legno e della lana, anche a un pubblico di non addetti ai lavori illustrando una serie di iscrizioni diversamente di difficile comprensione.

Si spazia dalla base di statua a Gaio Firmio Rufino, patrono del collegio dei “fabri” (artigiani), dei “dendrophori” (commercianti di legnami) e dei “centonarii” (fabbricanti di stoffe) di Feltre e di Berua, a quella che, menzionando un lascito in memoria del ricco Ostilio Flaminino, ricorda il giorno natale della città.

[Nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre – © courtesy of the Municipality of Feltre]

Ad accogliere il visitatore nella nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre è la scenografica parata di capitelli ionico-italici in pietra tenera di Vicenza. L’attigua sala è invece dedicata alla piccola statuaria e mostra il gusto raffinato degli ornamenti delle ricche dimore locali tra il I sec. a.C. e il II d.C.

[Fontanella a scalette – © ph. Marco Bergamaschi / courtesy of the Municipality of Feltre]

La fontanella, rinvenuta nel 1926 in via Mezzaterra, evoca gli zampilli che dovevano risuonare in un elegante giardino e l’enigmatico sorriso della Testa di Satiro, trovata poco distante nel 1935, trasporta in un mondo di miti legati a Dioniso e al suo seguito. Davvero insolite le circostanze del rinvenimento del busto di efebo, copia romana del Narciso di Policleto, scoperto nel 1986, murato nei palazzetti Bovio-Da Comirano.

[Bassorilievo di Satiro – Testa di Satiro – Maschera comica – © ph. Marco Bergamaschi / courtesy of the Municipality of Feltre]

Nella sala dedicata ai culti è possibile ammirare la monumentale statua di Esculapio in marmo greco, emersa durante gli scavi sul sagrato del Duomo di Feltre nel 1974, che costituisce oggi la più grande rappresentazione del dio della medicina di tutta l’Italia centro-settentrionale ed è uno dei pezzi più iconici della nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre. Accanto ad essa l’ara votiva all’antichissima dea delle origini di Roma, Anna Perenna.

Due altre sale propongono una carrellata sui culti funerari attestati nel Feltrino: dalle iscrizioni, come quella a Celio Montano dall’elaborata decorazione scolpita, al frammento di un imponente sarcofago di età imperiale emerso negli scavi di palazzo Bizzarini nel 2002. Non mancano reperti rinvenuti in aree sepolcrali di remoto utilizzo quale quella del cimitero urbano, che offrono un esempio degli oggetti che accompagnavano il defunto nel suo viaggio nell’aldilà: dagli ornamenti della persona a monete e suppellettili in terracotta, vetro soffiato e metallo. Del tutto particolare è la tomba di Aeronia Maxima rinvenuta a Sovramonte negli anni ’50, composta da un’urna tufacea contenente ossa incenerite, un’iscrizione e un piccolo corredo.

[Nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre – © courtesy of the Municipality of Feltre]

Il salto nel tempo di duemila anni dalle sale della nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre prosegue in un percorso cittadino che delinea una vera e propria carta archeologica a cielo aperto, testimoniando l’antica ricchezza culturale di un’area di cerniera tra montagna e pianura.

Un’eredità culturale che il Comune di Feltre intende rilanciare e valorizzare con l’ambizioso progetto “Feltria”. Iniziativa importante come si evince anche dalle parole della conservatrice dei Musei Civici di Feltre, Tiziana Casagrande, che afferma: «Il progetto “Feltria”, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, mira a far scoprire il patrimonio archeologico feltrino attraverso un itinerario che, partendo dall’area archeologica ipogea antistante il Duomo, gestita dalla Soprintendenza, conduce al Museo Civico.

La nuova sezione rende fruibili al pubblico oggetti per lungo tempo conservati nei depositi e dialoga fortemente con il territorio. I reperti esposti vengono ricondotti ai loro siti di rinvenimento, sia grazie alle informazioni riportate nelle didascalie e scaricabili mediante QR code, sia attraverso l’evidenziazione con un’opportuna segnaletica dei luoghi da cui provengono, dentro e fuori le mura cittadine, per una visita che non si esaurisce nelle sale, ma prosegue all’aperto. La riqualificazione archeologica del Museo Civico rientra in un’operazione di diversificazione dell’offerta dei musei di Feltre che ora spazia dalla storia antica all’arte sacra, passando per l’arte decorativa del ‘900».


Dal 30 aprile sarà visitabile la nuova sezione archeologica del Museo Civico di Feltre in Via Luzzo 23 a Feltre. Per qualsiasi ulteriore informazione consultare il sito web: www.visitfeltre.info

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