NordEst

Alluvione Veneto, partono 100 cantieri

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Il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato che per il riassetto idrogeologico del territorio regionale, dopo l’alluvione di novembre 2010, sono in fase di avvio "cento cantieri, una sessantina certamente entro meta’ aprile e gli altri in primavera".
 
“Superare l’emergenza alluvione è un impegno che voglio portare avanti con e per i miei cittadini, ai quali non vanno raccontate bugie. Gli allagamenti di mercoledì scorso non sono dipesi da lavori di ripristino non fatti, ma da una concomitanza di elevate di precipitazioni concentrate nel tempo e in determinati spazi, sommate allo scioglimento delle nevi, il tutto in un territorio che da mesi è zuppo d’acqua e non assorbe più nulla, con falde che stanno riemergendo ovunque”. Lo ha nuovamente ribadito il Presidente del Veneto Luca Zaia, illustrando stamani alla stampa gli esiti del vertice svoltosi all’Istituto Cerletti di Conegliano, in provincia di Treviso, convocato per definire il programma di ulteriori iniziative conseguenti all’alluvione di questa settimana.
In buona sostanza, con i fondi a disposizione del Commissario per metà aprile saranno aperti circa sessanta nuovi cantieri e un’altra quarantina entro la primavera, per una spesa di un’ottantina di milioni. Si tratterà di lavori di somma urgenza o indifferibili, per riparare i guasti e rafforzare gli argini e altre opere idrauliche messe sotto stress da mesi di piogge, mentre la risposta in termini di opere strategiche per la riduzione del rischio richiederà più tempo. E tanti, tantissimi soldi che ancora non ci sono: circa 2 miliardi e mezzo di euro. “Per capire cosa siano gli interventi di mitigazione – ha spiegato Zaia – dobbiamo attrezzare circa 2 mila ettari perché possano essere allagati con un paio di metri d’acqua senza causare danni. Il tutto nel rispetto delle regole europee, perché i poteri del Commissario derogano dalle procedure ordinarie, ma non dalla legge. Se qualcuno dice che si può fare, ho i poteri per nominarlo mio vice, con tutte le responsabilità e i doveri che questo comporta”.
Ad esclusione dei lavori di “tappatura” delle rotte, che si possono fare immediatamente e anche se ancora non ci sono soldi a disposizione (e il Veneto ha attivato in questo modo lavori di somma urgenza per oltre una trentina di milioni prima dell’Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri), gli altri interventi richiedono progetti, indagini, carotaggi, finanziamenti certi e gare: dalla trattativa privata per quelli sotto i 500 mila euro, alle gare europee per quelli oltre i 5 milioni e mezzo. “Se nelle prossime settimane attiviamo 100 cantieri – ha sottolineato Zaia – è perché questa progettazione è andata avanti, si è conclusa o si sta concludendo”.
“Dobbiamo essere consapevoli che il rischio idraulico c’è, che non possiamo escludere altri fenomeni alluvionali, che non esistono soluzioni miracolose immediate, che dobbiamo lavorare assieme per superare la fase attuale e costruire un futuro più sicuro, come non è stato fatto in passato. Intanto speriamo di uscire bene dalla fase primaverile e prepararci al meglio per l’autunno”.
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