NordEst

AF 447, Sei mesi fa la tragedia in Brasile: ancora troppi misteri (VIDEO)

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Il volo Air France 447 – Sono passati sei mesi esatti dalla tragedia aerea nella quale hanno perso la vita 228 persone sul volo di linea internazionale in servizio dall’aeroporto Galeão di Rio de Janeiro, Brasile, all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, Francia. Su quel volo c’erano anche i trentini Rino Zandonai, Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea. A bordo del velivolo viaggiavano 228 persone, di cui 3 piloti e 9 assistenti di volo: 126 uomini, 82 donne, 7 bambini ed un neonato. Delle 228 persone a bordo 10 erano italiane sebbene dalle liste AirFrance ne risultino solo 9.

Erano a bordo anche alcuni vertici della ThyssenKrupp e della Michelin. Secondo il gruppo tedesco, infatti, era in viaggio verso Parigi il presidente della Companhia Siderurgica do Atlantico, membro del board di ThyssenKrupp, Erich Heine. La Michelin, invece, rende noto che erano a bordo il presidente della filiale del Sud America Luis Roberto Anastacio, il direttore esecutivo Antonio Gueiros, ed uno dei direttori del gruppo in Francia, Christine Pieraerts. Fra i passeggeri, inoltre, c’era anche il principe Pedro Luís d’Orléans-Braganza (26 anni), che era terzo in linea di successione al trono del Brasile.

Le cause dell’incidente –
Secondo Patrick Smith, ex pilota, considerato tra i maggiori esperti americani in tema di sicurezza aerea (ha scritto il best seller "Ask the pilot"), "i mutamenti del clima e un errore umano hanno fatto in modo che accadesse l’impossibile. Di certo non lo sappiamo – ha sottolineato in una recente intervista -, però tutto porta a dire che si sia trattato di un fulmine. Quando è caduto l’aereo, mi trovavo in Brasile – conlude -,  il giorno dopo ero in volo, sopra l’Amazzonia, in un’area colpita da violente tempeste tropicali con numerosi fulmini. Sono situazioni di volo che possono capitare. Sta ai piloti adottare gli accorgimenti migliori. Se hanno volato sopra la tempesta, è stato un grave errore".

Divulgação / Luigdi Zortea (2º esq), prefeito de Canal San Bovo; Rino Zandonai (centro), diretor da Associação Trentinos no Mundo; e Geovanni  Lenzi , deputado da Província Autônoma de TrentoLe vittime italiane – Fra i passeggeri c’erano: Rino Zandonai (60 anni), direttore dell’associazione Trentini nel Mondo, Giambattista Lenzi (58 anni), consigliere provinciale dell’Unione per il Trentino, e Luigi Zortea (66 anni), sindaco di Canal San Bovo.  Due mesi dopo l’incidente, viene annunciata dalla Farnesina la notizia che a conclusione dell’identificazione delle 51 salme ripescate nell’oceano, fra di esse vi sono quelle di tre dei dieci italiani che erano a bordo: sono le salme di Rino Zandonai, Angela Cristina de Oliveira da Silva ed Enzo Canaletti

Gli altri italiani sull’aereo scomparso erano: Claudia Degli Esposti (56 anni), bolognese, responsabile marketing dell’Ervet, società controllata dalla Emilia Romagna; George Lercher (34 anni), altoatesino, imprenditore; Alexander Paulitsch (35 anni), altoatesino, consulente aziendale; Angela Cristina de Oliveira da Silva (51 anni), brasiliana di nascita ma veneta di adozione, responsabile del Centro Internazionale di Orientamento e Difesa della Donna Straniera, ed il marito Enzo Canaletti (50 anni), primo maresciallo presso la caserma di Malcontenta del reggimento lagunari "Serenissima"; Agostino Cordioli (73 anni), imprenditore ed ex presidente del Villafranca Calcio; Silvio Barbato (50 anni) direttore d’orchestra e compositore d’opera e balletto italo-brasiliano; era il passeggero che ha creato confusione nel numero di vittime italiane e brasiliane, a causa della sua doppia cittadinanza; Georg Martiner (25 anni), bolzanino ma di origine brasiliana.

L’incidente aereo – Lunedì 1º giugno 2009 l’aeromobile mentre effettuava il volo è scomparso sopra l’oceano Atlantico. Si trattava di un Airbus A330-200 della compagnia aerea Air France, registrato F-GZCP (primo volo del 25 febbraio 2005[2]), con 216 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio a bordo (3 piloti). Nella mattinata del 2 giugno venne data la notizia del ritrovamento di alcuni resti, che poi si sono rivelati non appartenenti all’aereo scomparso. Nessun superstite è stato ritrovato. Nel corso delle operazioni di ricerca vengono recuperati 51 corpi e alcumi rottami galleggianti. Le ricerche vengono ufficialmente concluse il 27 giugno 2009.


L’Airbus A330-200 – Aveva effettuato il suo primo volo il 25 febbraio 2005. L’equipaggio vantava grande esperienza di volo ed il comandante aveva al suo attivo 11.000 ore di servizio, di cui 1.700 su Airbus A330/A340. L’ultimo controllo tecnico del velivolo non aveva rivelato problemi. L’aereo ha lasciato Rio de Janeiro il 31 maggio alle 19:03 ora locale (22:03 UTC) ed era previsto il suo arrivo all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi il 1° giugno alle 11:10 ora locale (09:10 UTC).

L’ultimo contatto in fonia con l’aereo si è avuto alle 01:33 UTC, quando era a 565 km dalla costa nord-est del Brasile. In questa occasione l’equipaggio ha riportato che stavano per entrare in circa 50 minuti nello spazio aereo del Senegal e che volavano in modo normale ad una altitudine di 10.760 m e a una velocità di 840 km/h. Il velivolo si trovava però ad affrontare una dura turbolenza atmosferica. Alle 02:10 UTC un messaggio automatico (ACARS) ha segnalato che il pilota automatico era stato disinserito. L’ultimo contatto si è avuto quattro ore dopo il decollo e precisamente alle 02:14 UTC quando sono stati captati 24 messaggi ACARS in meno di 5 minuti che indicavano guasti elettrici ed una perdita della pressione in cabina.

Le ricerche – Il 6 giugno le autorità brasiliane hanno annunciato il recupero di due corpi dei 228 passeggeri. Insieme ai cadaveri sono stati ripescati alcuni rottami e delle valige. Il ritrovo è avvenuto al largo della costa brasiliana. La conferma è avvenuta dal portavoce dell’aeronautica brasiliana, colonnello Jorge Amaral – alle 8:14 (le 13:14 in Italia). I ritrovamenti sono stati resi possibili anche grazie al miglioramento delle condizioni atmosferiche.

Nei giorni seguenti, le autorità, hanno annuciato il ritrovamento di altri corpi delle vittime della sciagura e alcuni pezzi dell’aereo. In particolare l’8 giugno è stato ritrovato il piano verticale dell’aereo. Al 27 giugno il totale dei corpi ritrovati è di 51. Per l’identificazione si provvederà al test del DNA che viene eseguito dai funzionari dell’interpol, mentre i resti dell’Airbus vengono consegnati alle autorità francesi per l’esame. Fra le salme identificate c’e’ anche quella del comandante dell’aereo Marc Dubois (58 anni).

Le iniziative Trentino – Brasile (Clicca sul Video) –  A sei mesi dalla tragica scomparsa di Luigi Zortea, la piccola comunità del Vanoi sta valutando la possibilità di reincontrare in Brasile la piccola comunità di Zortèa, visitata dal sindaco di Canal San Bovo prima della scomparsa e con la quale avrebbe voluto realizzare un gemellaggio. Proprio in questi giorni un comitato spontaneo nella piccola valle del Vanoi, sta cercando di organizzare alcune iniziative di scambio con quella terra per ricordare il primo cittadino scomparso, riallacciando i rapporti con il Brasile sul percorso compiuto dai trentini.

L’ultimo viaggio in Brasile di Zortea, Lenzi e Zandonai – Erano arrivati a San Paulo e poi dal giorno successivo, via ad una serie di incontri, dal console generale d’Italia Marco Marsilli, alle Comunità trentine di S. Anna e S. Olimpia (Circolo Trentino di Piracicaba). Quindi l’inaugurazione del progetto di solidarietà “piscina per idroterapia per il trattamento fisiopratico del bambini affetti da paralisi celebrale” ad Ouro Fino (MG).

Poi le manifestazione ed incontri vari a Curitiba e Piraquara (Paranà), l’inaugurazione del progetto “Roteiro turistico Caminho Trentino das Mananciais” Colonia Santa Maria do Nuovo Tirol (località abitata da famiglie trentine originarie della Valle del Primiero). La missione serviva inoltre a preparare il terreno per un accordo di amicizia/gemellaggio con il Comune di Zortéa (Santa Catarina) dove si erano recati in visita. Poi, la delegazione si è spostata a Rodeio dove ha avuto un incontro con il Circolo locale. Sono seguiti altri incontri coi trentini all’estero (Circolo Trentino di Rio dos Cedros ed altri circoli della zona, il Circolo di Gaspar e con i circoli di Nova Trento, Brusque, Blumenau, Rodeio, Rio dos Cedros, Indaial, Jaragua do sul e Joinville).

L’ultimo giorno di viaggio, con destinazione Florianopolis. Per incontri con Università Federale e la FAPEU per un progetto di cooperazione nel campo vitivinicolo con lo Stato di Santa Caterina. Ultimo appuntamento in agenda, l’incontro con il Circolo trentino di Florianopolis.

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