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Per 15 anni picchia compagna, arrestato

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Denunciato più volte tenta riabilitazione ma colpisce ancora

NordEst –  I carabinieri di Schio (VIcenza) hanno arrestato un uomo in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere ai domiciliari per atti persecutori e maltrattamento verso i familiari.

L’uomo, un 38enne originario della vicina Malo, è ritenuto colpevole di aver tenuto una condotta aggressiva nei confronti della sua compagna e madre dei suoi due figli per quasi 15 anni. Tutto ha avuto inizio nel 2004 quando, già dopo i primi mesi della loro relazione, l’uomo avrebbe dimostrato di essere una persona violenta arrivando, dopo diversi litigi, a rompere il naso della donna con un pugno.

Da lì e fino al 2014 è stato un susseguirsi di aggressioni che hanno portato la compagna a sporgere circa venti denunce, tutte però ritirate di volta in volta. Non si sono registrati più problemi fino a maggio 2018 quando, a causa di una crisi depressiva, il 38enne ha smesso di lavorare e ha ripreso le sue condotte violente verso la compagna.

  • In breve

“Manuel: lesione midollo,non camminerà”. Ritrovata pistola. E’ stata trovata su un prato la pistola usata con ogni probabilità nel ferimento di Manuel Bortuzzo, sabato scorso all’Axa. L’ipotesi è che sia stata lanciata lì durante la fuga. L’arma sarà sottoposta agli accertamenti tecnici per stabilire con certezza se sia quella da cui è partito il colpo che ha ferito gravemente il ragazzo. Continuano le indagini della squadra mobile per risalire ai responsabili. Gli investigatori starebbero ricostruendo il percorso di fuga degli aggressori.  “C’è una lesione midollare completa. Questo purtroppo vuol dire che al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe”. Lo ha detto il professore Alberto Delitala, direttore del Dipartimento di Neuroscienze del San Camillo di Roma, in merito alle condizioni del nuotatore Manuel Bortuzzo. “La possibilità di riacquisto del movimento delle gambe con le conoscenze mediche attuali non è possibile” ha aggiunto.

Ville Venete:Italia Nostra,via capannoni. “E’ giunta l’ora di pronunciare questa fatidica frase: demoliamo i capannoni abbandonati che mortificano la vista della campagna dalle finestre delle Ville Venete e restituiamo il paesaggio ai cittadini. Si può e si deve demolire!”. Lo afferma la presidente di Italia Nostra, Mariarita Signorini, intervenendo sulle polemiche sollevate dalla proposta-provocazione della sezione di Treviso di realizzare negozi e supermarket nelle Ville Venete, partendo da Villa Emo, per sottrarle all’inevitabile degrado. “Se ci si vuole rendere conto di come fosse quel paesaggio – prosegue Signorini – ci si deve riferire a quello descritto dai grandi pittori veneti, da Giovanni Bellini in poi”. Per quanto riguarda invece Villa Emo, spiega la presidente di Italia Nostra, l’unica seria soluzione è l’acquisto da parte del Mibac e la sua destinazione a uso pubblico.

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