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Dramma in Trentino, si indaga per istigazione al suicidio di mamma e figlio

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La Procura di Trento valuta l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio. Un atto che serve agli inquirenti per far luce sulla morte della manager 41enne residente a Trento e originaria di Roncone che nella notte tra sabato e domenica si è lanciata dal ponte di Mostizzolo insieme al figlio di 4 anni avuto dall’ex compagno. Per amici e parenti della donna il biglietto trovato sull’auto, in cui si accenna anche alla relazione complicata con l’ex, non basta


 

Trento – Notte tragica fra sabato e domenica in Trentino. Ad allertare la macchina dei soccorsi, è stata una chiamata al centralino dei carabinieri di Cles che ha segnalato la presenza di un’auto abbandonata sul ponte di Mostizzolo, sotto la forra dove scorre il torrente Noce. Immediato l’intervento di vigili del fuoco, gruppo speleologico ed elicottero che hanno recuperato i corpi senza vita di una mamma di 41 anni, con un bambino di neppure 4 anni.

Ai carabinieri di Cles il quadro è apparso subito chiaro: la donna, residente a Trento e originaria di Roncone, alle spalle un bel lavoro e studi da manager, avrebbe compiuto un gesto estremo trascinando con sé il figlio in un volo di 90 metri. Sconvolta la famiglia e l’intera comunità di origine ma anche i molti colleghi di lavoro.

I carabinieri di Cles indagano per chiarire l’accaduto che sembra tuttavia avere i tragici contorni di un gesto estremo: nell’abitacolo della vettura è stato trovato anche un biglietto d’addio. L’area del ponte di Mostizzolo, sopra il torrente Noce e presso il lago di Santa Giustina, è un luogo purtroppo tristemente noto, in zona.

 

Chiedere sempre aiuto, è il messaggio degli esperti: tanto più essenziale in una terra come il Trentino, in cui il numero dei suicidi – 58 solo nel 2022 – è statisticamente superiore alla media nazionale.

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