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Strage di Lutago nel 2020: causa civile contro l’autista del bus

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Nell’incidente morirono 7 giovani appena scesi dal pullmino

L’automobile che investì una comitiva di giovani turisti tedeschi davanti al loro albergo a Lutago, in Alto Adige, 6 gennaio 2020

 

Bolzano – Gli avvocati delle famiglie delle vittime della strage di Lutago hanno intentato una causa civile contro il conducente del pullmino che quella sera trasportò la comitiva di giovani turisti tedeschi fino nelle vicinanze del loro hotel. I ragazzi, scesi dal pullmino, attraversarono poi la strada e furono investiti dall’Audi condotta da Stefan Lechner, il 29enne di Chienes ora indagato per omicidio stradale, lesioni personali stradali gravi e guida in stato di ebbrezza.

Nell’incidente, la notte tra il 4 e il 5 gennaio 2020 a Lutago in Valle Aurina, morirono 7 giovani. Nella causa civile, iniziata oggi, gli avvocati chiedono al conducente 3,7 milioni di euro di risarcimento danni sostenendo che egli avrebbe avuto un concorso di colpa nella dinamica, perché fece scendere i giovani sull’altro lato della strada, rispetto all’hotel, e perché lampeggiò con i fari abbaglianti verso l’auto di Lechner, che stava sopraggiungendo. In sede penale l’autista non è stato indagato. Ora si attende la decisione del giudice civile. 

In breve

Grave investimento giovedì pomeriggio, verso le 15, a Ponte Caffaro, dove una donna di 92 anni, Chiara Briani, è stata centrata dall’auto condotta da una giovane di Bagolino. La donna, residente a Darzo di Storo, è stata trasferita in elicottero all’ospedale di Brescia, ha riportato vari traumi.


Pena ridotta di 3 anni per Lukas Oberhauser, il 26enne di Terlano che il 9 marzo 2020 ad Appiano uccise a coltellate Barbara Rauch, una giovane mamma di 28 anni. In primo grado era stato condannato a 26 anni di carcere ma la Corte d’assise d’appello di Bolzano ha accolto la richiesta di concordato avanzata dalla difesa d’intesa con la procura generale. Il concordato prevedeva un nuovo calcolo della pena, più basso in virtù del riconoscimento della continuazione tra i reati contestati, tra i quali lo stalking. Rimane invece invariata la parte della condanna relativa ai 3 anni da scontare (in aggiunta ai 23 anni di carcere), in una Rems, cioè una struttura sanitaria riservata agli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. Oberhauser era stato infatti considerato seminfermo di mente dalla sentenza di primo grado.

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