Terzo successo di fila del bresciano su Citroen Ds3 Wrc dopo i sigilli 2019 e 2020, stavolta ha battuto Rossetti e Carella. Giù dal podio l’ottimo Daprà, primo dei trentini. Fontana solo settimo esce dalla lotta scudetto che si deciderà a Como in ottobre. Gara combattuta (e asciutta) sino al traguardo con Gino primo di Logistica Uno Michelin davanti a Testa. Spettacolo tra le storiche
Primiero San Martino di Castrozza (Trento) – Terza vittoria consecutiva di Luca Pedersoli e Anna Tomasi al Rallye San Martino, sesta prova stagionale del Campionato Italiano Wrc e della Logistica Uno Rally Cup by Michelin. Il driver bresciano, al volante della Citroen Ds3 Wrc Vieffe Corse (già primo quest’anno ad Elba e Salento, ko ad Alba e Marca, assente al Friuli) ha avuto poche esitazioni in una gara sul filo del rasoio con il più tenace degli avversari, Luca Rossetti navigato da Manuel Fenoli sulla Hyundai i20 R5 BRC Racing, finito secondo a 11’’1, mentre sul gradino basso del podio è salito Andrea Carella assieme ad Elia De Guio, con distacco di 49’’4 dalla vetta.
Il piacentino rimane ancora leader del Ciwrc con 66,50 punti quando manca solo l’atto finale di Como (22/23 ottobre) per decidere le sorti scudetto, contro i 63,75 di Pedersoli e i 60,75 di Rossetti, che però hanno già i due scarti previsti dal regolamento sulle sette gare disponibili. Giù dal podio, ma comunque raggiante Matteo Daprà, pilota di Roveré della Luna supportato dal tifo amico, primo dei trentini grazie a una gara di sostanza con una Citroen Ds3 Wrc non facile da gestire, lui che quest’anno aveva fin qui fatto solo il Marca trevigiana. Visto il passo conclamato dei migliori, il quinto posto vale oro per Alessandro Gino davanti a Giuseppe Testa di 7’’7, entrambi su Skoda Fabia Evo e duellanti di R5 per la coppa Michelin sia in chiave assoluta che di raggruppamento. Delusione cocente per Corrado Fontana, settimo in una giornata di scarsa vena della sua Hyundai i20 Wrc, ma soprattutto vittima di una foratura sul secondo Manghen che gli ha tolto la possibilità di lottare per la vittoria nel doppio fronte Ciwrc e Logistica, matematicamente estromesso dal sogno scudetto.
Ottavo Roberto Vescovi in una gara “regalo” su Skoda Fabia R5 non evoluta, ma che ha risposto alle sollecitazioni di un piedone abituato a pestare forte sulle 2 ruote motrici. Nona posizione ottenuta da Claudio Arzà, al rientro nella serie tricolore dopo il ritiro di Alba e l’unico traguardo al Salento, e decima per Antonio Rusce, altre due Skoda a marcare la valenza del ceco costruttore. Dietro alle prime venti trazioni integrali, la Renault Clio Super 1600 del genovese Filippo Aragno, grande protagonista in stagione anticipando avversari con auto più muscolose. Vittorie di Classe anche per: Manuel Derossi (Peugeot 106 Rally, A5); Gian Mario Micheloni (Peugeot 106 S16, A6); Luca Franchini (Renault Clio Williams, A7); Walter Lamonato (Peugeot 207, S2000); Michael Savio (Citroen Saxo Vts, N2); Tommaso Salizzoni (Peugeot 306 Rally, N3); Paolo Olivo (Mitsubishi Lancer Evo X, N4); Roberto Camporese (Citroen Ds3, N5); Michele Barisan (Suzuki Swift 1.0 Booster J, R1); Valentino Gaspari (Ford Fiesta, R2B); Gianluca Caserza (Peugeot 208 Gt Line, R2C); Marco Oldani (Renault Clio, R3C); Roberto Pellé (Suzuki Swift Sport Hybrid, RA5H); Marco Longo (Suzuki Swift 1.6, RA5N); Filippo Ghegin (Honda Civic Type R, RS20); Ivan Stival (Renault Clio RS3, RSD20P); Rino Lunelli (Mini Cooper, RSTB16P).
PS 1/2/3. Sul Manghen (22,01 km) Pedersoli marca 13’25’’1 (nel 2020 fece 13’21’’6), Fontana a 1’’5 e Rossetti a 5’’8. Già chiaro che sarà lotta fra questi tre perché Carella quarto a 13’’6 ha un altro passo. Fontana leader di Logistica, Gino secondo in 13’44’’4, Testa più in là a 1’’4, si ferma Andriolo. Ottavo assoluto Vescovi a 20’’7, niente male con una Fabia regalo. Aragno (14’39’’4) primo delle 2 ruote motrici e di S1600, secondo è Gaspari a leader di R2B. A Val Malene (16,81 km) si esalta di Rossetti in 10’59’’1, Pedersoli a 1’’6, Fontana a 2’’7, Carella a 10’’9. Bene Daprà senior a 13’’2 e Vescovi a 14’’3. Tra i Bibendum sprint di Arzà in 11’14’’6, Gino a soli 0’’2. Ancillotti graffia la R2B in 12’29’’3 e passa al comando su Lorenzato e Gaspari, ritiro di Nember. Si va sulla Gobbera (8,25 km) e timbra Pedersoli in 4’49’’2 con Rossetti a 4’’3, Carella a 5’’3, Fontana a 5’’5 con un problemino all’avantreno. Primo giro completato con il bresciano al comando, Fontana a 8’’1 e Rossetti a 8’’5. Un solco prima di Carella quarto a 28’’2. Gino è sesto assoluto, secondi di Michelin alle spalle della Wrc di Fontana e con Testa a 3’’1, Arzà a 14’’, Ferrarotti a 24’’2. Nessun problema per Aragno che ha un ritmo inaccessibile ai rivali di categoria. La firma di Chemin in 5’25’’5 tra le R2B, Ancillotti in testa seguito da Lorenzato e Gaspari. Tris di Micheloni in A6, Brazzale a 35’’1 nel totale, gli altri oltre il minuto.
PS 4/5/6. Rossetti sul Manghen abbassa di 7’’7: il friulano stampa un ottimo 13’23’’2, Pedersoli a 3’’9, Carella a 7’’7. Fontana fora e cede 1’32’’1. Tra Pede e Rox ora sono 4’’ netti, Carella terzo a 32’’, Daprà quarto a 49’’5. Niente male per lui che corre quando gli capita. Lima forte in basso anche Testa, quarto parziale in 13’35’’6 (primo passaggio in 10’45’’8) e ora leader di Michelin Cup, il quinto posto di Gino a 1’’5. Fontana precipitato ottavo a 1’13’’3, dietro a Vescovi a 1’07’’4. Sale il livello di tensione, sulla Val Malene non indugia Pedersoli: 10’55’’7, Rossetti a 1’’3, Fontana a 5’’5, Carella a 11’’4. Si fa vedere avanti Rusce, quinto di frazione a 11’’6. E’ testa a testa tra Gino e Testa, rivali di gomma. Gaspari porta a 7’’ il margine su Ancillotti in R2B, Massa e Lorenzato divisi da 0’’2 per il terzo di Classe. I due davanti a tutti vanno all’ultimo duello sulla Gobbera separati da 5’’3, vietato sbagliare: battiti cardiaci in controllo sulla soglia, loro sono dei professionisti, altro che gentlemen driver. Pedersoli prende l’ultimo timbro in 4’47’’8, Rossetti a 5’’8, nel mezzo Gino a 5’’0 che può esserne orgoglioso. Vittoria dunque del bresciano con il tempo totale di 58’25’’6: terza consecutiva che lo eleva al quarto posto nell’albo d’oro con Sandro Munari a 5 sigilli, Renato Travaglia e Marco Signor a 4.
Piazza d’onore che non esalta Rossetti staccato di 11’’1, il pordenonese sperava nella pioggia per ridurre il gap tra R5 e Wrc, ma certo in questo San Martino ha lottato da par suo. Terzo a 49’’4 Carella, soddisfatto del risultato nella consapevolezza che i primi due ne avevano di più, ma è ancora lui in testa al campionato. Daprà si gode l’attimo fuggente all’arrivo sul sagrato del Majestic Hotel Dolomiti, quinto tempo sulla Gobbera per difendersi da Gino che gli arriva dietro per soli 3’’3. In evidenza Rusce anche nella prova conclusiva con il sesto tempo, che gli vale il decimo assoluto nella graduatoria generale alle spalle di Vescovi e Arzà. Rush finale anche in R2B, Ancillotti segna 5’25’’4 con Massa a 1’’3 e Gaspari a 1’’7 che chiude davanti con 5’’3 su Ancillotti, 23’’7 su Massa, 24’’6 su Lorenzato e Peloso a 58’’3. Distacco risicato anche tra Camporese che vince in N5 di 13’’ su Bizzozzero che ha tentato il recupero in extremis. All’arrivo in 83, stamane al via erano 105 gli equipaggi. Rallye San Martino 2021 asciutto oltre ogni aspettativa e così gentile da non decimare i suoi protagonisti.
La gara tra le storiche
Sigillo bis di Paolo e Giulio Nodari con una Subaru Legacy Sedan del 4° Raggruppamento, in 1:05’52’’9, portando a casa (loro di Gambugliano) anche il Trofeo Aci Vicenza cui si deve – grazie all’iniziativa di Rudy Dal Pozzo – la cospicua partecipazione alla gara. Secondo posto come lo scorso anno per Tiziano Nerobutto e Franco Battisti su Opel Ascona 400 del 3° Raggruppamento, a 25’’2 dopo l’iniziale graffio sul Manghen in 15’06’’1 che è valso loro il Trofeo La Sportiva messo in palio per gli equipaggi del 1°/2°/3° Raggruppamento, vetture costruite sino al 1981, con qualche ruga in più ma ancora tanta grinta sotto al cofano.
Terza piazza a 56’’4 ottenuta da Pierluigi Zanetti e Carlo Vezzaro su Ford Sierra Cosworth del 4° Raggruppamento. Nel secondo minuto la Sierra di Riccardo Bianco e Nicola Rutigliano, nel terzo minuto i due rivali di giornata su Porsche Carrera 911 Rs, Agostino Iccolti navigato da Chiara Corso e Lorenzo Delladio con Pietro Ometto, primo e secondo del 2° Raggruppamento.
PS 1/2/3. Nerobutto sul Manghen (22,01 km) fa 15’06’’1 e apre una piccola voragine: Bianco a 11’’5, Nodari a 13’’1, Zanetti a 14’’8. Il trio di 2° Raggruppamento con Delladio in 15’29’’9, Iccolti a 9’’5 e Costenaro a 10’’7. Storici in generale comunque contenti, l’anno scorsa il primo Manghen venne fatto in trasferimento. Impone la sua Legacy sulla Val Malene (16,81 km) il prode Nodari in 12’09’’3, Nerobutto a 13’’7 cede la vetta per 0’’6. E’ già un discorso a due per l’assoluta visto che Zanetti cede 30’’8 ed è terzo a 32’’5. Iccolti segna il quinto tempo in 12’50’’6, Ferrato a 9’’3 e Delladio a 10’’2 e anche nel 2° Raggruppamento s’invertono i primi due posti con divario di 0’’7. Lascia la compagnia Costenaro, problema meccanico alla Stratos, erano già fuori Patuzzo, Simontacchi, Chiminelli e Franchini. Ritiro amaro anche per Tolfo, Rocchetto, Marzatico, Baghin e Cecini. Tre prove diverse e tre graffi singoli, quello di Zanetti sulla Gobbera (8,25 km) in 5’21’’3 con Nodari a 1’’6 e Bianco a 8’’0. Classifica che si sgrana, Nodari leader, Nerobutto a 9’’6, Zanetti a 30’’9, Bianco a 48’’4. Iccolti (5’33’’5) e Delladio (5’33’’9) di gran Carrera, 1’’1 a dividerli nell’assoluta.
PS 4/5/6. Ripassaggio sul Manghen, Nodari segna 15’06’’0 e sarebbe Trofeo La Sportiva se non avesse una storica meno storica, Subaru con lifting Motor Valley Racing Division. Zanetti a 5’’5, Nerobutto a 7’’0, Bianco a 22’’7, gli altri a distanza. Bonaso a 30’’4 tiene vivo l’orgoglio Stratos, Delladio (15’36’’9) sorpassa Iccolti ora dietro di 8’’0. Sono rimasto in 30 dei 43 partiti. La ripetizione di Val Malene riaccende il duello dei battistrada, con Nerobutto in 12’21’’1 e Nodari a 11’’8 che ne conserva 4’’8 prima del ballo finale. Zanetti a 15’’6 e Bianco a 23’’5 sono plafonati terzo e quarto. Iccolti fa 13’04’’0 e si rimette vicino a Delladio, 4’’2 da recuperare. Si ferma Bonaso, l’unica Lancia rimasta è la Fulvia Hf di Ferrari, ventesima. Scocca l’ora dell’ultima Gobbera, c’è da buttare il cuore oltre l’ostacolo. Il duo Nodari abbassa il primo passaggio di 0’’3 e graffia in 5’22’’6, andando all’incasso di coppe e trofei al Majestic Hotel Dolomiti. Nerobutto qualcosa combina perché cede qui 20’’4 e chiude secondo a 25’’2 una sfida giocata fiato sul collo. Iccolti fa meglio di Delladio per 7’’2 e mister La Sportiva si accomoda dietro di 3’’ senza imprecare. Spariscono dai radar la Sierra di Bergamo e l’Honda Civic di Marangon, così a San Martino fanno festa in 27, un po’ distanziati come vuole la legge del Covid.