NordEst

Nordest, Tre morti e due feriti in poche ore

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BOLOGNA – Cade e muore sugli sci nel Bolognese. La vittima è Roberta Giannesini, ventiduenne di Asiago, in provincia di Vicenza. La giovane stava seguendo un corso di istruttrice di sci sulle piste del Corno alle Scale, sull’Appennino bolognese, quando ha perso l’equilibrio ed è uscita fuori pista, sbattendo violentemente il capo.

BELLUNO – Andrea Campana, 21 anni, veneziano residente a Tessera, alpino di stanza alla Salsa, era uscito nella corsia di sorpasso quando l’auto che lo precedeva avrebbe fatto altrettanto, scaraventandolo contro il guard-rail. Il giovane è stato ucciso da un’auto pirata. L’incidente è avvenuto sulla sinistra Piave, dopo la rotatoria del ponte Dolomiti.

TREVISO –
Schianto in moto lunedì sera nel Trevigiano. La vittima è Lino Antiga, centauro trentacinquenne di Spresiano. L’uomo stava procedendo con la sua moto di grossa cilindrata in direzione Treviso quando, all’altezza di un incrocio, Larissa Marian, un’automobilista moldava di 55 anni che a bordo della sua Golf trasportava il nipotino di 9 anni, ha iniziato una manovra di svolta a sinistra che non è mai riuscita a concludere: la moto è piombata sul parabrezza della vettura.


FRIULI  –
Due operai sono rimasti feriti, martedì mattina, in un incidente sul lavoro avvenuto nello stabilimento Safog (rpt Safog e non Carraro) di Gorizia, in via Brigata Casale. Si tratta di un cittadino egiziano di 32 anni e di un italiano di 42. Secondo quanto si e’ appreso i due operai sono precipitati da un ponteggio, da una altezza di circa 4 metri. I due sono stati subito soccorsi dal personale del 118. L’italiano, che e’ in condizioni piu’ gravi, e’ stato trasportato con l’ elisoccorso all’ospedale di Cattinara (Trieste). Non e’ in pericolo di vita. L’operaio egiziano e’ stato invece medicato all’ospedale di Gorizia. Gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente sono svolti dall’unita’ operativa sicurezza e prevenzione per gli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco e la Polizia.

BELLUNO –
Anche in questa provincia, a seguito di dettagliati esposti, come prescritto dal nuovo Decreto Legge nr. 11 del 23 febbraio u.s., il Questore di Belluno ha emesso i primi due decreti di ammonimento, intimando ai soggetti colpiti di desistere dai comportamenti assunti nei confronti della persona offesa. In entrambi i casi sono due donne a subire delle situazioni diventate insostenibili e ossessionanti tali da creare disagio fisico e psicologico. La prima riceveva da un coetaneo delle continue telefonate, anche in ore notturne, con richieste di incontri, innumerevoli sms, regali, visite inaspettate. Nel secondo caso, una persona conosciuta per motivi di lavoro, insistentemente ha iniziato a perseguitarla con ripetute telefonate, anche in ore notturne, nelle quali chiedeva denaro per lavori eseguiti presso l’abitazione della donna, inviandole infiniti sms dal tono intimidatorio, con offese e minacce, tanto da ingenerare nella donna un grave stato d’ansia e di paura ed un fondato timore per la sua incolumità.  Si ricorda che, per l’applicazione dell’ammonimento del Questore, non devono comparire nell’esposto della persona offesa comportamenti per i quali, essendo di fatto reato, vi sia contemplata la procedibilità d’ufficio. L’ammonimento ha proprio lo scopo di far desistere dalle proprie condotte gli autori, prima che le stesse assumano rilievi penali.

BELLUNO –
Alle prime luci dell’alba di martedì mattina, personale della Volante unitamente ai Vigili del Fuoco, venivano chiamati ad intervenire in località Vignole per un incendio di una autovettura all’interno di un garage. Dopo aver domato l’incendio, che nel frattempo si era propagato anche ad alcuni mobili ed a della legna che si trovava all’interno dell’ambiente, senza peraltro che causasse grossi danni a cose e persone, gli operatori intervenuti non notavano alcun elemento o circostanza che potesse determinane una causa dolosa, imputando il fatto, con tutta probabilità, ad un corto circuito scaturito all’interno del vano motore della Honda Accord. Anche la porta stessa del garage era regolarmente chiusa prima dell’arrivo dei soccorsi.
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