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La “Famiglia” divide il Governo: muro contro muro tra Salvini e Di Maio

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Palazzo Chigi corregge Salvini sulle adozioni invitandolo a “studiare prima di parlare”. Intanto il ministro dell’Interno dal palco del Congresso ribatte a Di Maio: “Qui sfigati? Orgoglioso di esserlo”. In città sfilano a migliaia per la contro manifestazione. Il Papa sulla kermesse pro-vita: “Sostanza corretta, metodo sbagliato

NordEst (Adnkronos) – Maxi ressa in piazza Bra a Verona per Matteo Salvini. Accerchiato da decine di giornalisti, all’indirizzo del leader leghista sono partiti applausi, ma anche fischi prima di salire sul palco del palazzo della Gran Guardia per intervenire al Congresso della famiglia (FOTO). Circondato dai fan, che gridano ‘Matteo Matteo’, replica ai fischi e a chi grida ‘fascista’, mandando baci e sorrisiTanta la tensione in piazza, con le forze dell’ordine che cercano di evitare incidenti.

Poco prima dell’intervento, le rassicurazioni – “Siamo qua non per togliere i diritti, non si tocca niente a nessuno, non sono in discussione l’aborto, il divorzio, ognuno fa l’amore con chi vuole, va a cena con chi vuole” – e la bacchettata indirizzata al sottosegretario 5S e al premier Conte sulle adozioni – “Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono 30 mila famiglie che aspettano”; “Sul tema delle adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio” -, che in serata costerà al ministro una strigliata ufficiale da parte di Palazzo Chigi.

“Sono qui – ha quindi esordito sul palco – perché la mia parola vale più delle polemiche inventate senza senso, senza motivo. Stiamo vivendo momento incredibile. E’ incredibile che a qualcuno può dare fastidio la parola papà e la parola mamma. C’è una campagna di stampa – aggiunge – che mi sta facendo vergognare di essere un giornalista”. Poi la stoccata al collega vicepremier Di Maio, che oggi ha parlato di “fanatici” a Verona dopo aver dato degli “sfigati” ai partecipanti: “Lo dico a qualche distratto amico di governo, qui si guarda avanti, non indietro. Qui si prepara il futuro”. “Se è da sfigati” parlare di questi temi, allora “sono orgoglioso di essere sfigato”, aggiunge.

Sul palco ecco quindi le promesse del leader leghista: “Lavorerò per rendere più veloci e meno costose le adozioni per le coppie che stanno aspettando, per le mamme e i papà. E finché campo combatterò la pratica barbara e disumana dell’utero in affitto che mi fa schifo solo a pensarla, un’aberrazione umana e sociale”. Nel discorso di Salvini c’è spazio anche per la teoria gender: “Io – spiega – ho terrore di pensiero unico perché per me bimbo è bimbo e bimba è bimba. Qualche pseudo educatore ha sbagliato mestiere e dice che i bambini decideranno da grandi quello che sono” ma, promette ancora “io la teoria gender la combatterò sempre, perché buon Dio ci ha fatti diversi, non migliori o peggiori”.

E ancora: “Ho disarticolato l’immigrazione clandestina, ora toccherà al business delle case famiglia che guadagnare quattrini sulla pelle dei bimbi tenendoli in ostaggio. Per questo istituirò una commissione di inchiesta per vigilare. Andremo città per città – annuncia -, c’è qualcuno che non molla il minore che gli fa fatturare milioni di euro e tengono in ostaggio migliaia di bambini, andremo a visitare una per una queste case famiglia magari con una commissione di inchiesta”. Per il vicepremier “mio diritto è quello di difendere i bambini che non hanno voce e che non possono essere vittime degli adulti”, dice Salvini, sottolineando come “va modificato il diritto di famiglia“.

Salvini lancia quindi l’allarme: “Il grande pericolo del 2019 non è il congresso di Verona, ma la subcultura islamica dove la donna vale meno di zero. A casa mia non c’è spazio né cittadinanza per una subcultura del genere, per chi dice che le donne valgono meno dell’uomo. A casa mia la donna ha gli stessi diritti”. Poi una frecciata a Laura Boldrini: “Mi dicono che balla qui fuori, si starà preparando per ‘Ballando sotto le stelle'”.

Tranchant in tema di Ius Soli – “E’ una discussione inutile. Lo Ius Soli non è discussione, nessuna apertura per fare modifiche” -, Salvini parla di nascite e migranti: “La crisi più pesante non è lo spread ma quella delle culle vuote”, spiega, puntando il dito contro il problema della denatalità nel nostro Paese: “Ma – dice – c’è qualcuno che dice ‘gli italiani non fanno figli, te li mandiamo 20enni sui barconi, già grandi e ignoranti“. Salvini promette quindi interventi per tornare a riempire le culle: “Io voglio essere giudicato alla fine di questi cinque anni, perché un paese che non fa figli è un paese che muore”.

PALAZZO CHIGI CORREGGE SALVINI – “La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana. Il Presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di Presidente della Commissione per le adozioni internazionali”. Questa la nota di Palazzo Chigi, dopo che dal palco il ministro Salvini ha chiesto “più velocità” sulle adozioni a Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del Consiglio del M5S, e al premier Giuseppe Conte.
“Spetta quindi a Fontana adoperarsi – come chiesto da Salvini – per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano. Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione“, conclude piccata la nota.

COFFEE BREAK CON NUTELLA – Prima del suo ingresso, nella sala stampa il momento del coffee break: tantissimi giornalisti presenti vengono invitati al tavolo per una pausa, arrivata tra un intervento e l’altro. A dominare vassoi pieni di pane e Nutella, da una parte all’altra della sala. Un omaggio ideale al ministro dell’Interno, grande estimatore delle fette spalmate.

IL CASO GADGET – Dopo il caso del gadget anti-aborto, con il feto di gomma, diffuso al Congresso, Massimo Gandolfini ha detto: “Fa parte della realtà. Nel 1978 si credeva che il feto fosse un ammasso di cellule. Adesso c’è l’ecografia tridimensionale e si sa che non è così. Il gadget è per dire agli altri, che non hanno questa sensibilità, ‘guardate che non stanno così le cose'”.

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