NordEst

Il Veneto fissa i limiti alle Centrali a biomassa

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‘Il provvedimento – ha affermato Manzato – limita la possibilita’ di realizzare ovunque questi impianti ma limita anche l’impiego indiscriminato di produzioni vegetali, andando incontro alle esigenze etiche riferite alle finalita’ alimentari dell’agricoltura ed evitando turbative nel mercato per eccesso di domanda alimentare rispetto all’offerta.
 
Nessun limite viene invece posto per l’impiego energetico degli scarti agroindustriali. Rimangono peraltro invariati i limiti per impianti al di sopra di 1 megawatt. Tutto questo – ha concluso Manzato – e’ in linea con le indicazioni del Ministero dello sviluppo sia per quanto riguarda la tutela del territorio, sia per quanto concerne la riduzione della dipendenza energetica da fonti fossili’.
 
Il provvedimento della Giunta veneta individua come non utilizzabili per la realizzazione di impianti di bioenergia siti che siano dichiarati patrimonio storico-architettonico e del paesaggio o inseriti nella lista mondiale dell’UNESCO; aree e beni di notevole interesse culturale; aree e immobili dichiarati di notevole interesse pubblico; aree tutelate per legge; zone all’interno di coni visuali la cui immagine e’ storicizzata e identifica i luoghi in termini di notorieta’ internazionale di attrattivita’ turistica; zone umide di importanza internazionale, le Important Birds Areas; le aree incluse nella Rete Natura 2000; le aree naturali protette (nazionali, regionali e locali); aree che svolgono funzioni determinanti per la conservazione della biodiversita’; aree di dissesto o rischio idrogeologico; geositi; aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate a consumo umano; aree agricole interessate da produzioni biologiche, DOP, IGP, IGT, DOC, DOCG, produzioni tradizionali; aree agricole di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico culturale.
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