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“Dolomiti pride” a Trento fra luci ed ombre: famiglie e molti giovani in corteo per dire “basta discriminazioni”

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“Governo centrale e governo provinciale vorrebbero limitarci”, secondo gli organizzatori. Sono stati quasi diecimila – secondo i promotori – i partecipanti a questa seconda edizione del Dolomiti Pride Trentino. Una sfilata ordinata, colorata e lunghissima ha attraversato tutta la città partendo da piazza Dante. La festa poi per tutta la sera al parco delle Albere

La sfilata e i colori del Dolomiti Pride 2023 a Trento [ph fb Dolomiti Pride]

 

Trento – In testa al corteo il sindaco di Trento Franco Ianeselli e il candidato del centrosinistra alle prossime provinciali, nonché sindaco di Rovereto, Francesco Valduga. Poi tante bandiere, del Pd, del Psi, Rifondazione comunista, Sinistra italiani, Verdi. Hanno sfilato fianco a fianco i segretari trentini di Cgil Cisl e Uil. Il sindaco di Trento:”Un pride ha successo se contribuisce a cambiare le leggi, perché nel nostro paese le leggi vanno cambiate”.

“In piazza portiamo sicuramente il nostro orgoglio e un pizzico di rabbia davanti a un governo centrale e a un governo di Provincia che vorrebbero limitare e comprimere i nostri spazi di agibilità politica”. Così Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino, prima della parata del Dolomiti pride, che è partita alle 16 da Piazza Dante, a Trento con festa finale al parco delle Albere.

Il primo pride di Trento si era svolto cinque anni fa, nel 2018. Il secondo torna dopo una serie di eventi che si sono svolti nelle scorse settimane in Trentino e in Alto Adige. Secondo Mario Caproni di Agedo, l’associazione dei genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali e trans, a cinque anni di distanza dal primo pride che si è tenuto a Trento, “il cambiamento è in meglio, perché al Pride c’è una presenza sempre maggiore di giovani e di giovanissimi”.

Il pride “è l’evento pubblico in Italia che registra in assoluto la maggior presenza di giovani e di giovanissimi. Questo secondo noi – aggiunge Caproni – dovrebbe interrogarci, perché è la festa della visibilità. Si respira proprio il senso autentico della festa e della gioia. E questo rende un po’ di giustizia rispetto ai tanti luoghi comuni un po’ beceri che leggono il pride come una chiassata inutile, come una carne malata, come un’ostentazione. È come un grido per dire ‘Noi esistiamo, noi siamo persone libere, noi siamo contenti di come siamo’. Risvegliamo il senso della festa, della gioia e della libertà”.

In testa al corteo il sindaco di Trento Ianeselli e il candidato del centrosinistra alle prossime provinciali, nonché sindaco di Rovereto, Francesco Valduga. Poi tante bandiere, del Pd, del Psi, Rifondazione comunista, Sinistra italiani, Verdi. Hanno sfilato fianco a fianco i segretari trentini di Cgil Cisl e Uil.

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